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Francesco: per Dio non è mai troppo tardi, ci aspetta e cerca sempre

All’Angelus il Papa mette in guardia dal rischio di avere una relazione “mercantile” con Dio, puntata più sulla nostra bravura che sulla generosità della sua grazia. Dio, spiega, ci chiama in ogni fase della nostra vita: la sua è una giustizia superiore che ripaga tutti con la stessa moneta. Circa 18mila i fedeli presenti

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Come il padrone della vigna descritto nella parabola del Vangelo proposta dalla liturgia odierna, Dio non fa calcolo dei nostri meriti: ci ama come figli. Papa Francesco lo spiega all’Angelus dalla finestra del Palazzo Apostolico di fronte a circa 18mila fedeli giunti per la preghiera mariana in questa fresca e soleggiata domenica di settembre. (Ascolta il podcast con la voce del Papa)

I fedeli in Piazza San Pietro
I fedeli in Piazza San Pietro

No ad una relazione mercantile con Dio

Il Pontefice mette in guardia dal rischio di “avere una relazione ‘mercantile’ con Dio, puntando più sulla nostra bravura che sulla generosità della sua grazia”. Dio ci cerca sempre ad ogni ora del giorno.

Un gruppo di fedeli in Piazza San Pietro
Un gruppo di fedeli in Piazza San Pietro

In ogni fase della vita

Il padrone infatti, ricorda il Vescovo di Roma, uscì all’alba per prendere a giornata i lavoratori per la sua vigna, ma non solo. “Continua ad uscire a tutte le ore fino al tramonto”, nelle diverse fasi della nostra vita, fino alla vecchiaia:

Così è Dio: non aspetta i nostri sforzi per venirci incontro, non ci fa un esame per valutare i nostri meriti prima di cercarci, non si arrende se tardiamo a rispondergli; al contrario, Lui stesso ha preso l’iniziativa e in Gesù è “uscito” verso di noi, per manifestarci il suo amore.

Papa Francesco
Papa Francesco

La moneta dell'amore, una giustizia superiore

La moneta con cui Dio ripaga ciascuno, prosegue Francesco, è il suo amore: il Signore è largo di cuore e gli operai dell’ultima ora vengono pagati come i primi perché la sua è una giustizia superiore:

La giustizia umana dice di “dare a ciascuno il suo, secondo quanto merita”, mentre la giustizia di Dio non misura l’amore sulla bilancia dei nostri rendimenti, delle nostre prestazioni o dei nostri fallimenti: Dio ci ama e basta, ci ama perché siamo figli, e lo fa con un amore incondizionato e gratuito.

Fedeli in Piazza San Pietro
Fedeli in Piazza San Pietro

Una Chiesa con le braccia aperte

Sull’esempio tracciato nel Vangelo è chiamata a camminare l’intera comunità ecclesiale:

A volte anche come Chiesa, invece che uscire a ogni ora del giorno e allargare le braccia a tutti, possiamo sentirci i primi della classe, giudicando gli altri lontani, senza pensare che Dio ama anche loro con lo stesso amore che ha per noi.

L’appello del Santo Padre è ad evitare di praticare una giustizia che non riesce a uscire dalla gabbia del calcolo e che si limita a dare secondo quanto si riceve. Da qui l’invito a interrogarci come cristiani sulla nostra capacità di uscire verso gli altri, dando quel “di più” di comprensione e perdono come insegnato da Gesù.

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24 settembre 2023, 12:15

L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.
Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte.

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