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 Papa Francesco Papa Francesco 

Francesco, andare incontro all’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo

II Colloquio Santa Sede-Messico sulla migrazione internazionale, avviene nel 25° anniversario del ristabilimento delle relazioni diplomatiche tra Messico e la Santa Sede: "occasione propizia per rafforzare e rinnovare i nostri legami di collaborazione e di intesa per continuare a lavorare insieme in favore dei bisognosi e degli scartati della società"

Emanuela Campanile - Città del Vaticano

“[Occorre un cambiamento di mentalità: passare dal considerare l’altro come una minaccia alla nostra comodità allo stimarlo come qualcuno che con la sua esperienza di vita e i suoi valori può apportare molto e contribuire alla ricchezza della nostra società. Perciò, l’atteggiamento fondamentale è quello di «andare incontro all’altro, per accoglierlo, conoscerlo e riconoscerlo]”

E’ con queste parole, lette dall'arcivescovo Paul Richard Gallagher, Segretario per i Rapporti con gli Stati., che Papa Francesco si rivolge ai partecipanti de ll Colloquio Santa Sede-Messico sulla migrazione internazionale, in corso oggi presso la Casina Pio IV - Pontificia Accademia delle Scienze. 

La cooperazione internazionale come risposta alla sfida umanitaria


Considerando l’attuale dimensione mondiale del fenomeno migratorio, e l’impossibilità di numerosi Stati di far fronte a questa emergenza umanitaria, il Papa individua nella “cooperazione internazionale, in tutte le tappe della migrazione”, la risposta “concreta e degna” a tale sfida umanitaria”.

La questione migratoria: non numeri ma persone


Nel messaggio, il Pontefice ricorda l’elemento fondamentale da tenere presente: “non sono in gioco - afferma - solo numeri, bensì persone, con la loro storia, la loro cultura, i loro sentimenti e le loro aspirazioni. Queste persone - aggiunge Francesco - che sono nostri fratelli e sorelle, hanno bisogno di una protezione continua, indipendentemente dal loro status migratorio”.

I migranti bambini e le vittime


Attenzione speciale, il Papa, la rivolge ai migranti bambini, alle loro famiglie e, in particolare, alle vittime del traffico di essere umani e di atroci conflitti:

“Tutti costoro sperano che abbiamo il coraggio di abbattere il muro di quella complicità comoda e muta che aggrava la loro situazione di abbandono e che poniamo su di loro la nostra attenzione, la nostra compassione e la nostra dedizione.”

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14 giugno 2018, 09:35