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Il cardinale Pietro Parolin Il cardinale Pietro Parolin  (ANSA)

Parolin: la pace passa attraverso la giustizia e il rispetto per la verità

In una lettera al cardinale Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei Latini, il segretario di Stato vaticano si congratula per la nomina del nuovo vescovo di Gibuti, monsignor Jamal Boulos Sleiman Daibes. Nel testo si ribadisce lo sforzo della Santa Sede perché si aprano vie di riconciliazione nella regione mediorientale, infiammata da "una guerra di cui purtroppo non si intravede la fine e che non risparmia neppure i civili, anche i più inermi"

Antonella Palermo - Città del Vaticano

“Che si possano aprire al più presto strade di riconciliazione e di fraterna convivenza”

Il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin esprime, in una lettera al cardinale Pierbattista Pizzaballa, il suo auspicio per la Terra Santa che "offre alla Chiesa universale un suo figlio amato": monsignor Jamal Boulos Sleiman Daibes, già vicario patriarcale di Amman e ausiliare della diocesi patriarcale di Gerusalemme dei Latini, ora nuova guida pastorale di Gibuti per nomina di Papa Francesco.

La sofferenza per una guerra che non risparmia civili inermi

Parolin si congratula con monsignor Jamal per il nuovo incarico e per aver accettato di "porre le sue doti a servizio di una Chiesa certo numericamente piccola - sottolinea - ma proprio per questo chiamata ad essere lievito importante in una zona strategica del pianeta, a cavallo tra il mondo arabo-islamico e quello africano". 

Una nomina, quella di monsignor Daibes, che segna la vocazione missionaria della Chiesa di Gerusalemme e che avviene, osserva il cardinale, "in un momento particolare per il Patriarcato, segnato dalla grande sofferenza di una guerra di cui purtroppo non si intravede la fine e che non risparmia neppure i civili, anche i più inermi".

L'impegno della Santa Sede

Il porporato ricorda l'impegno della Santa Sede che ha condannato l'attacco del 7 ottobre di Hamas e che "non ha cessato di chiedere che venga rispettato il diritto umanitario sancito internazionalmente, che rappresenta un limite invalicabile per ogni azione di guerra". Parolin ribadisce, quindi, che il Vaticano ha "chiesto ripetutamente che si avviino negoziati diplomatici per affrontare l'attuale crisi e risolvere in maniera permanente la questione palestinese".

La pace passa attraverso giustizia e rispetto della verità 

La lettera vuole essere un ulteriore segno della vicinanza del Papa a quanti sono coinvolti nel conflitto mediorientale. "La tutela della comunità cristiana di Terra Santa, che peraltro contribuisce non poco al bene di tutta la regione - si legge ancora - rappresenta una priorità per la Santa Sede e la Chiesa universale è impegnata nel sostenerla". Sono parole di rassicurazione sentita quelle di Parolin al cardinale Pizzaballa: "Anche in questo frangente, la Santa Sede sta facendo ogni sforzo in questo senso". E ancora una sottolineatura: "La pace - è la conclusione - passa per la via del perseguimento della giustizia e del rispetto della verità, valori che sono riconosciuti da tutte le religioni e dovrebbero accomunare tutti gli esseri umani sulla base dell'unica umanità".

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13 gennaio 2024, 15:18