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Barbara Jatta: profezia e poesia, l'arte contemporanea secondo i Papi

Apertura al pubblico venerdì 23 giugno ai Musei Vaticani della mostra “Contemporanea 50” che celebra il mezzo secolo di vita della Collezione d’Arte Contemporanea delle raccolte pontificie. Nello stesso giorno del 1973 Paolo VI incontrò gli artisti dopo la storica udienza, nove anni prima in Cappella Sistina. Sempre sotto gli affreschi di Michelangelo, Francesco domani riceve circa 200 creativi di varie discipline. Barbara Jatta: l’arte per il Papa è veicolo di evangelizzazione

Paolo Ondarza – Città del Vaticano

Era il 1964 quando San Paolo VI in Cappella Sistina volle rinnovare l’amicizia tra Chiesa e artisti. Fu lo stesso Montini nove anni più tardi a riunirli nuovamente in Vaticano per ricordare a tutti che i musei non sono solo superbi e magnifici cimiteri, ma un corpo vivo, in costante trasformazione. “Un esempio concreto – afferma la direttrice dei Musei Vaticani Barbara Jatta – “sono i festeggiamenti per i 50 anni della Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea inaugurata da Papa Montini il 23 giugno 1973, con un magnifico discorso pronunciato in Cappella Sistina”.

Paolo VI il giorno dell’inaugurazione della Collezione, davanti al Pio XI di Adolfo Wildt (alla sua destra il Segretario personale Mons. Pasquale Macchi), 23 giugno 1973 Foto © Giordani
Paolo VI il giorno dell’inaugurazione della Collezione, davanti al Pio XI di Adolfo Wildt (alla sua destra il Segretario personale Mons. Pasquale Macchi), 23 giugno 1973 Foto © Giordani

Per celebrare la nascita di questa importante sezione delle gallerie pontificie il Dicastero per la Cultura e l’Educazione, in collaborazione con il Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, i Musei Vaticani e il Dicastero per la Comunicazione hanno organizzato l’udienza che a cinquant’anni di distanza, venerdì 23 giugno 2023 vede incontrarsi il Papa con circa 200 creativi contemporanei, tra pittori, scultori, architetti, scrittori, poeti, musicisti, registi e attori. Un evento che si inserisce nel solco di tanti altri dedicati dopo Paolo VI, anche da Giovanni Paolo II e Benedetto XVI all'arte e alla via pulchritudinis.

Ascolta l'intervista a Barbara Jatta

Veicolo di evangelizzazione

L'appuntamento, secondo Barbara Jatta, testimonia “l'attenzione che Papa Francesco dà all'arte come veicolo di evangelizzazione, di spiritualità e di valori profondi. Il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l'Educazione cattolica, ha fortemente voluto questo incontro, in collaborazione con i Musei Vaticani, proprio per rinsaldare il legame tra arte e Chiesa. San Paolo VI esortava a riallacciare questo legame che si era interrotto prima degli anni ‘60 e che non si è mai più interrotto dagli anni '60 ed in particolare dal 1973 presso i Musei Vaticani. È questo il desiderio degli ultimi pontefici e anche di Papa Francesco. Eravamo molto timorosi che non riuscisse a partecipare (dopo il recente ricovero. ndr): lui ha confermato che onorerà questo impegno preso e ci dimostra così la sua l'attenzione a questo dialogo, fondamentale per la crescita e per la promozione di valori comuni".

L'Angelo di Giuliano Giuliani nella mostra 'Contemporanea 50'  ai Musei Vaticani
L'Angelo di Giuliano Giuliani nella mostra 'Contemporanea 50' ai Musei Vaticani

Direttrice Barbara Jatta, i Musei Vaticani celebrano i 50 anni della loro sezione più giovane, dedicata all’arte moderna e contemporanea, nata per volontà di San Paolo VI all'interno della plurisecolare collezione pontificia. Quale il valore di questo anniversario?

Come diceva si tratta della più giovane delle collezioni dei Musei del Papa. È incredibile: già mezzo secolo! È un traguardo importante che è veramente il segno della lungimiranza delle idee di San Paolo VI, il Pontefice che ha voluto fondare questa raccolta. Abbiamo scelto il 23 giugno come data di apertura della mostra “Contemporanea 50” perché era proprio il 23 giugno 1973 quando Papa Montini inaugurava la collezione nel nuovo allestimento proprio nel cuore dei Musei Vaticani. Aveva scelto non di costruire uno spazio nuovo, ma di adattare alcuni ambienti dell'appartamento Borgia affrescato da Pinturicchio, e di tutte quelle sale che sono sotto la Cappella Sistina e che portano a questo luogo così simbolico della nostra arte, della nostra storia, della nostra spiritualità. Una sede designata con lo specifico obiettivo di incunearsi nel tessuto storico dei Musei e di tracciare da subito e con chiarezza le coordinate di un dialogo aperto e coraggioso con il passato, in una linea di continuità o, viceversa, di confronto dialettico, tra storia e presente.  La cerimonia di quel giorno avvenne alla presenza di tanti artisti, eredi e donatori che nel giro di una decina di anni dal celebre discorso che il Papa rivolse loro nel 1964, avevano contribuito alla nascita della collezione vatican anche grazie alla mediazione di tanti collaboratori di San Paolo VI. Questa raccolta dava testimonianza di quella visione dell'artista quale “profeta e poeta”, ripresa poi da san Giovanni Paolo II nella sua Lettera agli artisti del 1999 e in seguito da Benedetto XVI, fino alle recenti dichiarazioni di Papa Francesco. I papi hanno visto nell'artista il profeta e il poeta e hanno riconosciuto l'importanza degli artisti per rappresentare l'invisibile e quei valori spirituali della nostra fede, della nostra spiritualità, del nostro credo.

Marc Chagall Le Christ et le peintre - L'artiste et son Modèle, 1951 Musei Vaticani, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. 23107 Foto © Governatorato SCV
Marc Chagall Le Christ et le peintre - L'artiste et son Modèle, 1951 Musei Vaticani, Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea, inv. 23107 Foto © Governatorato SCV

Con una mostra diffusa, “Contemporanea 50”, aperta fino al prossimo 24 settembre, i Musei Vaticani celebrano i cinquant'anni della loro Collezione di Arte Moderna e Contemporanea, unesposizione nel segno della contaminazione, del confronto tra le collezioni pontificie e 10 opere di arte contemporanea che avete selezionato. Lo potremmo definire un dialogo tra l’arte delle varie sezioni dei Musei Vaticani e l’arte contemporanea?

Questa effettivamente è stata la scelta fatta. Devo ringraziare tutto il Reparto di Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani. La curatrice Micol Forti insieme alle sue validissime collaboratrici: Francesca Boschetti e Rosalia Pagliarani, che hanno voluto coinvolgere anche tutti i diversi curatori dei vari reparti dei Musei Vaticani, dall'Etrusco all'Egizio alle Collezioni Storiche, alle Antichità Greco Romane, al Museo Archeologico e tanti altri reparti che hanno consentito un confronto tra le opere che loro curano con quelle di artisti contemporanei. I nomi degli artisti li abbiamo divulgati, sono protagonisti del mondo contemporaneo. Uno fra tutti è Guido Strazza, che quest'anno in autunno compirà 101 anni: è il simbolo di questo dialogo. La sua è l’immagine veicolo della mostra e di tutta la comunicazione ad essa legata: è la "Grande Aura" che noi abbiamo posto in Pinacoteca Vaticana in dialogo con i capolavori presenti nella sala dei grandi artisti del secondo Cinquecento. È un dialogo vero, vivace, contemporaneo che permette di capire che i nostri sono Musei aperti, come li vuole Papa Francesco. Aperti a questo tipo di dialogo, aperti agli artisti che sono profeti e poeti del nostro tempo e che ci aiutano a comprendere meglio anche il nostro passato.

Guido Strazza Grande Aura, 1992 Tempera su tela / Tempera on canvas Musei Vaticani, Collezione d’Arte Contemporanea, invv. 75395.4.1-75395.4.4 Foto © Governatorato SCV
Guido Strazza Grande Aura, 1992 Tempera su tela / Tempera on canvas Musei Vaticani, Collezione d’Arte Contemporanea, invv. 75395.4.1-75395.4.4 Foto © Governatorato SCV

Direttrice, la Collezione d'Arte Moderna e Contemporanea è un esempio di come non sia mai venuto meno, come diceva San Paolo VI lo storico legame tra arte e Chiesa. Questa mostra costituisce una nuova tappa della storia di questo legame?

Non c'è dubbio. Noi vogliamo celebrare anche come è si evoluta la nostra Collezione in questi cinquant’anni. Erano poco più di mille le opere quando furono allestite mezzo secolo fa e oggi sono decuplicate: sono circa 9000 realizzate nei linguaggi artistici più diversi. Dipinti, sculture, vetrate, arazzi, lavori su carta, opere polimateriche, fotografie, installazioni, video-arte, modelli architettonici. E di questi circa 500 sono in esposizione: noi li facciamo alternare, facciamo ruotare queste opere. Come Direttore firmo tanti “Fogli di movimento” che il Reparto di Arte Moderna e Contemporanea mi sottopone. Quella di Arte Moderna e Contemporanea è la collezione più in movimento di tutti i nostri musei. La curatrice Micol Forti e le sue collaboratrici desiderano mostrare le opere che hanno in collezione. Ma soprattutto il rapporto con gli artisti contemporanei e la crescita di questa nostra collezione è ciò che noi vogliamo celebrare. Desideriamo celebrare l'attenzione che i Musei del Papa, il Papa stesso e i Pontefici di questi ultimi cinquant'anni hanno dedicato all'espressione artistica del nostro tempo.

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22 giugno 2023, 10:20