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Un udienza del processo sull'utilizzo di fondi della Segreteria di Stato della Santa Sede Un udienza del processo sull'utilizzo di fondi della Segreteria di Stato della Santa Sede 

Processo vaticano, focus sulla procura a Tirabassi e le eccezioni delle difese

La cinquantanovesima udienza del processo sugli investimenti finanziari della Segreteria di Stato, nell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani, è stata dedicata alla testimonianza del cardinale Fernando Filoni. Domani nuovo interrogatorio al finanziere Mincione, coinvolto nell’acquisto del Palazzo di Londra e ordinanza del Tribunale sulle numerose istanze dei legali degli imputati

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Ultime battute per il dibattimento in aula nel processo sugli investimenti finanziari della Segreteria di Stato, aperto a fine luglio 2021 e arrivato alla 59.ma udienza. Il presidente del Tribunale vaticano, Giuseppe Pignatone, questa mattina, nell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani, ha confermato che entro l’udienza del 13 giugno intende chiudere la fase istruttoria, e che in quella di domani mattina, 26 maggio, si esauriranno gli interrogatori e verrà letta un’ordinanza sulle numerose istanze presentate dalle difese degli imputati. I primi dieci minuti del dibattimento di oggi, durato circa un’ora, sono stati dedicati all’audizione, come testimone, del cardinale Fernando Filoni, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato tra il 2007 e il 2011.

La testimonianza del cardinale Filoni

Come il suo predecessore, il cardinale Leonardo Sandri, ascoltato il 12 maggio, anche il porporato italiano è intervenuto in merito alle commissioni offerte all’imputato Fabrizio Tirabassi, all'epoca dei fatti funzionario dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato, dalla Banca svizzera Ubs sulle operazioni finanziarie effettuate per conto della Segreteria stessa, in base ad una procura firmata dal cardinale Filoni. Quest’ultimo, rispondendo alle domande del promotore di Giustizia Alessandro Diddi, ha confermato l’autenticità della sua firma, “perché avevamo bisogno di un procuratore che ci rappresentasse in quella banca”, e che si aspettava che, “visto che era nostro impiegato, da noi stipendiato, operasse a favore della Segreteria di Stato”. Ha aggiunto, a successiva domanda di Pignatone, che era a conoscenza della clausola della procura che prevedeva “discounts” come retribuzione della banca a Tirabassi per gli investimenti che faceva, ma che non era consapevole in cosa consistessero e che se avesse saputo dell’alto ammontare di quelle commissioni, avrebbe contestato la cosa. La difesa dell’imputato ha poi prodotto come documentazione altre procure della Segreteria di Stato a soggetti terzi, analoghe a quella in favore di Tirabassi, che prevedevano compensi anche rilevanti per il procuratore.

Dichiarata illegittima l'assenza del teste don Curzu

Di seguito, dopo aver letto la nuova giustificazione del testimone don Mario Curzu, direttore della Caritas di Ozieri, che non si è presentato in aula “per impegni pastorali particolarmente intensi”, il presidente del Tribunale, con un’ordinanza, ha trasmesso gli atti all’Ufficio del promotore di Giustizia per procedere contro il sacerdote, per il reato di rifiuto di uffici legalmente dovuti. Ha dichiarato “illegittima” la sua assenza e “pretestuosa” la giustificazione riportata, non essendo “legittimo impedimento”, dopo i precedenti e ripetuti rifiuti a presentarsi.

Le difese: togliere gli "omissis" alla chat di Ciferri

Invitate le difese ad illustrare le diverse istanze presentate in questi giorni, ha preso la parola la difesa del cardinale Angelo Becciu, chiedendo che siano depositati agli atti i testi di audio e video dei 120 messaggi omessi dal promotore sui 126 inviati, nel novembre 2022, dalla teste Genevieve Ciferri con whatsapp. Visto il tempo trascorso, secondo i legali, dovrebbe ormai essere superato il segreto istruttorio invocato per le indagini aperte proprio sui contenuti di quelle chat. I messaggi omessi, a dire di tutte le difese degli imputati (che si sono associate all’istanza), chiarirebbero i “punti di discontinuità” della testimonianza scritta di monsignor Alberto Perlasca, già responsabile dell’Ufficio amministrativo della Segreteria di Stato, consegnata il 31 agosto 2020 al promotore, rispetto al suo interrogatorio del 26 aprile 2020. In risposta al diniego dell’Ufficio del Promotore di diffondere elementi che “esigono ancora segretezza”, per proteggere indagini che si protrarranno certamente oltre la durata del dibattimento, tutte le difese hanno invocato la “nullità del processo”, per l’impossibilità di difendere i propri assistiti. I legali dell’imputato Gianluigi Torzi hanno infine chiesto che il loro assistito sia ascoltato a distanza, vista l’impossibilità dello stesso di presentarsi per il mandato di cattura italiano che pende sul suo capo.

Domani udienza 60, con nuovo interrogatorio a Mincione

Nell’udienza di domani, alle 9.30, dovrebbe essere nuovamente sentito l’imputato Raffaele Mincione, il finanziere coinvolto nell’acquisto, da parte della Segreteria di Stato, del palazzo di Londra al n. 60 di Sloane Avenue.

 

 

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25 maggio 2023, 13:59