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Una immagine del processo per la gestione dei fondi della Santa Sede, nell'Aula polifunzionale dei Musei Vaticani (foto d'archivio) Una immagine del processo per la gestione dei fondi della Santa Sede, nell'Aula polifunzionale dei Musei Vaticani (foto d'archivio)  (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

Si avvicina la conclusione del processo sui fatti di Londra

La cinquantottesima udienza, nell’aula polifunzionale dei Musei Vaticani, si è aperta con la testimonianza del cardinale Leonardo Sandri. Il 25 maggio sarà sentito il cardinale Fernando Filoni

Barbara Castelli - Città del Vaticano

“Siamo agli sgoccioli”. L’espressione usata dal presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Giuseppe Pignatone, restituisce i tempi previsti per il processo sugli investimenti finanziari della Segreteria di Stato a Londra. Nel corso dell’odierna udienza, alla presenza, tra gli altri, degli imputati Fabrizio Tirabassi ed Enrico Crasso, è stato anzitutto dato spazio al cardinale Leonardo Sandri, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato tra il 2000 e il 2007.

I compensi Ubs per Fabrizio Tirabassi

Il porporato è intervenuto in merito alle commissioni offerte a Fabrizio Tirabassi dalla Banca svizzera Ubs sulle operazioni finanziarie effettuate dalla Segreteria di Stato. Il cardinale Leonardo Sadri ha confermato l’esistenza di una procura in favore dell’imputato, datata 26 agosto 2004. “C’era bisogno di un agente della Segreteria di Stato per poter interagire con questa banca – ha dichiarato – allora si è fatta questa procura”. Tuttavia, ha chiarito, “una procura significa che il procuratore non farà i propri interessi né mischierà i propri affari con quelli di quello che gli ha dato la procura”. “Ci aspettavamo di aver nominato un buon procuratore – ha aggiunto – eravamo convinti che tutto quello che faceva con i beni della Santa Sede era per ottenere il miglior risultato per la Santa Sede”.

Il testo della procura contempla una clausola in cui si parla di “discounts” erogati dalla Banca. Tuttavia, ha sottolineato il porporato, ci immaginavamo che fossero “in favore di quello che ha dato la procura non per lui stesso”. Accertata, infine, l’esistenza di un nullaosta a favore dell’imputato per iscriversi all’Ordine dei Dottori Commercialisti, firmato dall’allora responsabile dell’Ufficio Amministrativo, monsignor Gianfranco Piovano, e siglato dal porporato.

Prossimi appuntamenti e scadenze

Il prossimo 25 maggio, alle ore 10:00, sarà ascoltato il cardinale Fernando Filoni, Sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato tra il 2007 e il 2011. Per la stessa data, è stato ulteriormente convocato don Mario Curzu, parroco a Bono, in Sardegna, e direttore della Caritas Diocesana di Ozieri. In agenda anche un’udienza per il 26 maggio, nel corso della quale saranno interrogati gli ultimi testi, compresi quelli richiesti dagli avvocati della difesa di Raffaele Mincione, alla luce dei nuovi capi di imputazione, e accordati con una nuova ordinanza. Il presidente del Tribunale ha, inoltre, disposto il termine del 22 maggio per eventuali ulteriori richieste istruttorie e il 15 maggio per il deposito ultimo delle consulenze tecniche.

Nel corso dell’appuntamento odierno, oltre a sentire Roberto Lolato, consulente del Promotore di Giustizia, è stato anche ultimato l’interrogatorio di Gianluigi D’Andria, Investment & Structuring Team di WRM Capinvest. Ieri, infatti, cinquantasettesima udienza, l’incontro è stato inaspettatamente sospeso per “questioni personali” che hanno interessato il presidente del Tribunale. Il teste, tra le altre cose, aveva parlato del Net Asset Value (Nav) del fondo Athena che periodicamente veniva inviato alla Segreteria di Stato, per “dinamiche di cortesia”; e delle relazioni in essere tra Raffaele Mincione e Gialuigi Torzi sulla società Aspigam.

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12 maggio 2023, 14:00