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Un immagine del chiostro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Un immagine del chiostro dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano 

Parolin alla Cattolica: formare giovani capaci di elaborare un nuovo umanesimo

Nel messaggio inviato all’arcivescovo di Milano Delpini, per la 99.ma Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, il cardinale segretario di Stato invita il più grande Ateneo cattolico d’Italia e d’Europa a contribuire allo sviluppo di una conoscenza che sia “al servizio della dignità dell’essere umano e del bene comune, in particolare dei più deboli e svantaggiati”

Vatican News

All’Università Cattolica del Sacro Cuore, in occasione della celebrazione della 99.ma Giornata in suo sostegno, “è chiesto di continuare ad essere un riferimento per la formazione delle nuove generazioni, così che possano partecipare pienamente all’elaborazione del nuovo umanesimo, grazie anche al modo in cui vengono affrontate le grandi questioni del nostro tempo”. Lo scrive il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin nel messaggio inviato all’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, presidente dell’Istituto “G. Toniolo” di Studi Superiori, l’ente fondatore del più grande Ateneo cattolico d’Italia e d’Europa, per la celebrazione della Giornata dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, domenica 23 aprile.

L' augurio del Papa per la 99.ma Giornata della Cattolica

Dopo la preghiera del Regina Caeli di ieri, lo stesso Papa Francesco ha ricordato il tema scelto per la Giornata numero 99, “Per amore di conoscenza. Le sfide del nuovo umanesimo”, augurando all’Università Cattolica di “affrontare queste sfide con lo spirito dei fondatori, in particolare della giovane Armida Barelli, proclamata Beata un anno fa”. Sfide che, sottolinea nella lettera il cardinal Parolin, “ci chiedono di lavorare con passione ad un nuovo umanesimo, che valorizzi la conoscenza per il suo fine proprio e nobile, cioè al servizio della dignità dell’essere umano e del bene comune, in particolare dei più deboli e svantaggiati”.

La visione cristiana del nuovo umanesimo

Allo sviluppo di questo nuovo umanesimo, prosegue il segretario di Stato “può e deve dare un contributo originale anche la visione cristiana”, come sottolineato con forza dal Papa nel Convegno ecclesiale di Firenze, il 10 novembre 2015. In quell’occasione Francesco chiariva che “non esiste umanesimo autentico che non contempli l’amore come vincolo tra gli esseri umani, sia esso di natura interpersonale, intima, sociale, politica o intellettuale”.

La conoscenza serve l'uomo solo se unita alla coscienza

Analizzando ancora il tema scelto per la Giornata, il porporato ricorda che “la conoscenza costituisce il motore dello sviluppo umano e grandi sono i progressi compiuti nel mondo scientifico, con una forte accelerazione negli ultimi secoli e, soprattutto, negli ultimi decenni”. Ma anche che la conoscenza “implica sempre una dimensione etica”, e, come disse san Giovanni Paolo II all’Unesco nel giugno 1980, sottolineando il primato della persona sulle cose, “la causa dell’uomo sarà servita solo se la conoscenza è unita alla coscienza”. Parole sagge e lungimiranti, commenta il cardinale Parolin, ricordando che oggi, in molti campi, la ricerca scientifica ha posto “tra le mani dell’uomo straordinarie potenzialità e come, nello stesso tempo, il loro sviluppo possa addirittura rivolgersi contro l’umanità”.

Quando lo sviluppo tecnologico va contro l'uomo

Lo vediamo nelle questioni ambientali, nel settore sanitario, in quello economico e finanziario. Ma anche “nelle nuove tecnologie digitali e nelle affascinanti applicazioni dell’intelligenza artificiale, che offrono grandi opportunità ma, al tempo stesso, richiedono vigilanza per garantire il ruolo primario della coscienza umana”. E infine nelle “innumerevoli tecnologie che potrebbero agevolare la convivenza tra i popoli e invece finiscono per alimentare conflitti e devastazioni, tensioni internazionali e migrazioni forzate, come avviene nei contesti bellici, in particolare nell’attuale guerra in Ucraina”.

Le università rispondano alle proprie responsabilità

Per tutto questo, conclude il segretario di Stato nel suo messaggio, è necessario che i luoghi come le università, “nei quali si genera cultura, si sviluppa la ricerca, si formano le generazioni che dovranno orientare il cammino futuro, rispondano pienamente alle proprie responsabilità, in questo tempo affascinante ma anche tanto complesso e carico di contraddizioni”.

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24 aprile 2023, 16:14