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Mons. Claudio Maria Celli Mons. Claudio Maria Celli

Celli: vatican.va è la presenza del Papa nel mondo di oggi

Sono passati 25 anni dall’apertura del sito della Santa Sede nel quale ritrovare i testi dei Papi della Chiesa. Presenza importante, nei primi anni della comunicazione digitale, fu quella di monsignor Claudio Maria Celli, per 9 anni alla guida del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali. Così racconta la sfida di allora e di oggi

Gabriella Ceraso e Benedetta Capelli – Città del Vaticano

E’ un messaggio di Giovanni Paolo II del Natale 1995 il primo testo pubblicato sul sito www.vatican.va. Una versione poi migliorata perché l’anno successivo monsignor Claudio Maria Celli, segretario generale dell’Apsa, Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, assume l’incarico di occuparsi della presenza del Pontefice nel mondo digitale. Da lì una costante crescita per abitare un continente inesplorato, ricco di opportunità, capace di parlare con i lontani e in qualsiasi lingua. Allora come oggi una sfida, sottolinea monsignor Claudio Maria Celli che per 9 anni ha guidato il Pontificio Consiglio delle Comunicazioni sociali:

Ascolta l'intervista all'arcivescovo Claudio Maria Celli

R. – E’ stata innegabilmente una sfida, quella di essere presenti con il magistero del Papa nel mondo della cultura digitale, perché abbiamo cercato di far sì che il magistero del Papa risuonasse, fosse presente e trovasse una sempre maggiore accoglienza. I primi momenti non sono stati facili anche dal punto di vista tecnologico, però abbiamo avuto delle risposte veramente eccezionali nel senso che tutti avevano apprezzato questa presenza del Papa che proprio rispondeva alle esigenze di quel momento. Stava emergendo la cultura digitale ed era importante che la Santa Sede e la voce del Papa fossero presenti in questo contesto.

Essere presenti nel tempo significa forse più responsabilità nell'annuncio, ma anche parlare a tutti…

R. – Certamente. Noi allora avevamo portato avanti due grandi iniziative, la prima era il Magistero ufficiale del Papa e a questo rispondeva vatican.va, lì  

innegabilmente la voce del Papa risuonava a livello mondiale. Poi abbiamo aperto news.va che rappresentava il dialogo con il mondo, con la cultura digitale, con gli uomini immersi in questa cultura e la Santa Sede ha cercato di rispondere ugualmente con un notiziario di grande apertura.

In questi 25 anni ci sono stati tre Papi che si sono alternati con tre diversi modi di comunicare, ed essere presenti nella rete, secondo lei è cambiato qualcosa in questi anni? La mission è rimasta la stessa? O anche il modo di essere dei Papi ha inciso sulla comunicazione?

R. – Ricordo quando aprimmo il profilo Twitter, Papa Benedetto mi disse che desiderava essere presente lì dove gli uomini e le donne di oggi sono presenti.  Ricordo ancora proprio la prima volta che il Papa lanciò il primo tweet a livello mondiale perché desiderava dialogare.

Se pensiamo a vatican.va pensiamo anche alla storia perché ovviamente siamo davanti ad un patrimonio da custodire e che è importantissimo che ci sia e che rimanga accessibile a tutti.

R. – Non c’è dubbio. Oggi chi desidera conoscere ed entrare in dialogo con il Magistero del Papa, accede a vatican.va che è il punto fondamentale, direi il passaggio obbligato, e con tutto un bagaglio storico di documenti che sono veramente la presenza del Papa nel mondo di oggi, quindi la sua capacità di interloquire con gli uomini e le donne di oggi, in questo contesto particolare.

Un percorso da cui non si torna più indietro perché sono radici e anche sguardo al futuro…

R. – No oggi è impensabile tornare indietro, il problema sarà come ci apriremo piano piano se ci fossero altre sfide e altri contesti comunicativi. Non si torna indietro e il cammino della comunicazione si muove in quella direzione e quindi credo che questo debba essere veramente la sfida da cogliere ogni giorno per essere accanto agli uomini e alle donne di oggi e che, nel proprio cammino desiderano conoscere, vedere, capire e percepire qual è l’insegnamento e la presenza del Papa nel mondo attuale. 

 

 

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24 dicembre 2020, 08:00