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Parolin a Lourdes: l'umanità cresca nella somiglianza a Maria

La Vergine Assunta e donata al mondo e alla Chiesa in questo giorno solenne per la cristianità, è segno di consolazione e di sicura speranza. Questo al cuore dell'omelia della Messa che il segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin in visita a Lourdes, ha presieduto in mattinata nell'ambito della 147.ma edizione del Pellegrinaggio nazionale, organizzato dalla comunità degli Assunzionisti

Gabriella Ceraso - Città del Vaticano 

"Ci rivolgiamo a Maria con immensa fiducia, con la ferma certezza che ci ascolterà." Il segretario di Stato Pietro Parolin, che porta a Lourdes la vicinanza spirituale e la benedizione del Papa ai presenti, in particolare a chi è nella prova, esprime nella sua omelia innanzitutto l'affidamento totale alla Vergine alla quale consegna le intenzioni di preghiera di tanti. Il contesto è quello della Messa nella Solennità dell'Assunzione e le celebrazioni del Pellegrinaggio Nazionale 2020 della Congregazione degli Agostiniani dell'Assunzione nel 175° dalla fondazione.

Maria è la Speranza nostra

Come insegna il Concilio Vaticano II, Maria "si mostra a noi come segno di consolazione e di sicura speranza", e questo - afferma il cardinale nell'omelia - è ancor più attuale nel contesto della pandemia e dei conflitti che affliggono il nostro mondo, "un mondo che conosce l'oscurità, la paura, il dominio cieco e omicida, la concorrenza sleale, lo sfruttamento dell'uomo da parte dell'uomo e il disorientamento".

Nella Solennità dell'Assunzione il cardinale segretario di Stato sottolinea quanto l'essere in cielo in anima e corpo di Maria ci permetta di condividere i suoi "tratti", cioè di "diventare uomini e donne eucaristiche, la cui vita è guidata dal 'Fate questo in memoria di me' affinché siano preparate le vie della nostra ascesa al cielo". 

In Maria come "uomini e donne eucaristiche"

Portare i lineamenti della Madre di Gesù innalzata nella gloria, come uomini e donne eucaristiche - afferma il cardinale - immersi nell'umiltà del discernimento, significa "non aver paura", non "ritirarsi", non "essere sottomessi" come leggiamo nella Liturgia odierna, ma saper "trasformare il deserto in un rifugio sicuro" con gioia e non con la violenza. "Vivere tutto questo e appartenere al Signore crocifisso e risorto, appartenere alla comunità dei chiamati alla salvezza, significa quindi ricevere il dono della festa". 

La mistica del vivere insieme

Il pellegrinaggio, segno di fede ecclesiale, conduce a Lourdes e vi acquista il suo senso: siamo pellegrini qui - sono le parole del cardinale Parolin - per vedere che c'è una "grotta aperta" dove risplende la stessa luce del Sepolcro aperto e vuoto di Gesù, perchè, come è stato per Bernadette, gli umili e i poveri diventino "maestri della fede del Popolo di Dio" e "porta d'accesso al mistero del Salvatore".

"Questa grotta aperta - conclude il porporato - che vediamo e tocchiamo con le mani e gli occhi del corpo e dello spirito "ci trasmette "la 'mistica' del vivere insieme" in fraternità: che questo " misticismo" - è il suo auspicio - "accompagni sempre la nostra crescita nel discernimento. E con essa crescano in ognuno di noi i lineamenti della Vergine Maria innalzata nella gloria, perché apparteniamo sempre più gioiosamente alle persone che portano l'immagine della sua filialità, nella misura in cui senza esitazione e mormorii, ci dedichiamo interamente al patto e al cammino che ci rende missionari ed evangelizzatori".

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15 agosto 2020, 11:59