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Vaticano: Comitato sulla Fratellanza umana Vaticano: Comitato sulla Fratellanza umana 

Ayuso Guixot: il documento sulla Fratellanza nel solco tracciato dal Vaticano II

Nel primo anniversario della firma del «Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune» La Civiltà Cattolica pubblica un nuovo volume della Collana digitale "Accenti" dedicato a questo tema, con la prefazione del cardinale Miguel Angel Ayuso Guixot presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso

"Fratellanza" è uno strumento per la comprensione più approfondita e personale di ciò che è accaduto ad Abu Dhabi, il 4 febbraio scorso, dei termini del  Documento sulla Fratellanza Umana,  firmato in quell'occasione dal Papa con il Grande Imam di Al-Azhar, Al-Tayyib, e della fratellanza come percorso concreto e potente «sfida all’apocalisse». Non una fratellanza come aspirazione astratta e consolatoria, ma come fattivo e praticabile criterio di convivenza, e quindi urgente criterio politico. E' così che La Civiltà Cattolica presenta il nuovo volume della collana digitale Accenti curata dai gesuiti e sviluppata intorno a parole- chiave ispirate all'attualità.

5 le sezioni che compongono il volume con la Prefazione del cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot, che oltre a guidare il Pontificio consiglio per il Dialogo interreligioso è anche il presidente dell’«Alto Comitato per la Fratellanza umana», istituito per attuare gli obiettivi del Documento.

L'impegno della Chiesa per il dialogo è la missione originaria

Abu Dhabi è stato "un momento significativo nel cammino del dialogo interreligioso", "una nuova finestra aperta per dare orizzonti più approfonditi al cammino di dialogo" e così "proseguire sulla strada della fratellanza, della pace e della convivenza comune", ma sempre - esordisce il cardinale Guixot nella Prefazione - nell'ambito del tracciato indicato dal Concilio Vaticano II e poi "dilagato" con le Dichiarazioni conciliari Nostra Aetate e Dignitatis Humanae e con iniziative quali la Giornata mondiale di preghiera per la pace ad Assisi e la Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo Pellegrini della verità, pellegrini della pace (volute da san Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI). "Pertanto  - rimarca il porporato - l’impegno della Chiesa cattolica per il dialogo interreligioso che apre le vie della pace e della fraternità, fa parte della sua missione originaria e affonda le sue radici nell’avvenimento conciliare".

Insieme si può costruire un nuovo futuro

Tutto il Documento - nato da una riflessione congiunta in ambito musulmano e cattolico , ma condivisibile da altri - è pervaso dalla convinzione che "insieme si possa e si debba lavorare con coraggio e fede per recuperare la speranza in un nuovo futuro per l'umanità". E' dunque un testo impegnativo - scrive il cardinale - un "punto di non ritorno" che richiede, a ogni uomo e donna, riflessione, studio e sforzo di diffusione.

Non è infatti un caso - fa notare il cardinale Guixot - che il Papa durante il suo recente Viaggio in Thailandia e Giappone abbia voluto regalare copia della Dichiarazione di Abu Dhabi al Patriarca supremo dei buddisti, al Wat Ratchabophit Sathit Maha Simaran Temple di Bangkok, con l'auspicio di poter contribuire "alla formazione di una cultura di compassione, di fraternità e di incontro, tanto qui come in altre parti del mondo" (Visita al Patriarca Supremo dei Buddisti, Bangkok, 21 novembre 2019). E sulla "cultura della compassione", Francesco - ricorda ancora il cardinale Guixot ha "ugualmente insistito durante gli incontri in Giappone".

"Ecco dunque -  conclude la prefazione  - che il testo della Dichiarazione di Abu Dhabi si va facendo sempre pià strada anche al di là della relazioni tra cristiani e musulmani" abbracciando, e qui il cardinale Guixot cita il Documento stesso - "tutti coloro che credono che Dio ci abbia creati per conoscerci, per cooperare tra di noi e per vivere come fratelli che si amano".

 

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13 gennaio 2020, 11:00