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Dedicazione delle Basiliche dei Santi Pietro e Paolo apostoli

Significato della Dedicazione

Il rito della Dedicazione ha inizio a partire dal VII secolo con l’obiettivo di valorizzare e “dedicare” uno spazio particolare a Dio, come richiama la preghiera di Salomone per il tempio di Gerusalemme: "Signore, Dio d'Israele, non c'è un Dio come te…Ora, Signore, Dio d'Israele…Ma è proprio vero che Dio abita sulla terra? Ecco, i cieli e i cieli dei cieli non possono contenerti, tanto meno questa casa che io ho costruito! Volgiti alla preghiera del tuo servo e alla sua supplica, Signore, mio Dio, per ascoltare il grido e la preghiera che il tuo servo oggi innalza davanti a te! Siano aperti i tuoi occhi notte e giorno verso questa casa, verso il luogo di cui hai detto: "Lì porrò il mio nome!". Ascolta la preghiera che il tuo servo innalza in questo luogo. Ascolta la supplica del tuo servo e del tuo popolo Israele, quando pregheranno in questo luogo. Ascoltali nel luogo della tua dimora, in cielo; ascolta e perdona!” (1Re 8,22ss). Testo che va compreso alla luce della I lettera di Pietro: “Avvicinandovi a lui, pietra viva…pietre vive siete costruiti anche voi come edificio spirituale, per un sacerdozio santo e per offrire sacrifici spirituali” (1Pt 2,3ss).

Dalla casa alla chiesa

Cristo è il Tempio santo per eccellenza: glorificato nel suo corpo risorto, Egli è il luogo in cui si manifesta la presenza di Dio: “E’ giunto il momento, ed è questo, in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità” (Gv 4,23). Rimanendo in Lui, si fa esperienza di Cristo stesso nella Comunità dei credenti: “Siete tempio di Dio, e lo Spirito di Dio abita in voi; il tempio di Dio è santo, e questo tempio siete voi” (1Cor 3,16ss): quanti sono uniti nella fede e nell’amore sono uniti a Cristo formano il suo Corpo mistico (1Cor 10,17). Questo spiega perché all’inizio delle comunità cristiane non ci sono luoghi particolari, ma i fedeli si radunavano presso le case per ascoltare la Parola e celebrare l’eucaristia. Solo quando il numero dei cristiani divenne più grande, si rese necessario trovare spazi più ampi, e da qui “domus ecclesiae”, cioè la “casa delle chiesa”, della comunità dei credenti. Uno spazio “dedicato” al culto a Dio, ma senza dimenticare che le pietre più importanti sono e restano le persone che si radunano, le pietre vive.

Le pietre e la pietra, in san Giovanni Crisostomo

E’ sempre importante essere attenti alla verità dei segni, come ricorda san Giovanni Crisostomo: “Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra cioè nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudità.

Colui che ha detto: «Questo è il mio corpo», confermando il fatto con la parola, ha detto anche: Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare (cfr. Mt 25, 42), e: Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli tra questi, non l’avete fatto neppure a me (cfr. Mt 25, 45). Il corpo di Cristo che sta sull’altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura. Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo come egli vuole…Con questo non intendo certo proibirvi di fare doni alla chiesa. No. Ma vi scongiuro di elargire, con questi e prima di questi, l’elemosina. Dio infatti accetta i doni alla sua casa terrena, ma gradisce molto di più il soccorso dato ai poveri. Nel primo caso ne ricava vantaggio solo chi offre, nel secondo invece anche chi riceve”.

Le Basiliche dei santi Pietro e Paolo

Pio IX scelse di riunire in una sola celebrazione l’anniversario delle basiliche dedicate ai due grandi apostoli, luoghi che ancora oggi accolgono milioni di pellegrini che si recano alle tombe dei due grandi Santi. “Pietro, che per primo confessò la fede nel Cristo, Paolo, che illuminò le profondità del mistero; il pescatore di Galilea, che costituì la Chiesa delle origini con i giusti d’Israele, il maestro e il dottore, che annunciò la salvezza a tutte le genti” (dal Prefazio dei santi Pietro e Paolo). Di loro le due Basiliche custodiscono le reliquie, la memoria, la profezia.