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San Gaspare Luigi Bertoni, sacerdote e fondatore

Gaspare

Lungo il suo cammino di crescita e di formazione incontrò padre Luigi Fortis, futuro generale della Compagnia di Gesù, che lo guidò spiritualmente nel suo itinerario. Ordinato sacerdote nel 1800, fu inviato nella parrocchia di san Paolo, a servizio dei giovani. Per e con loro fondò nel 1802 il primo oratorio mariano, strutturandolo come una sorta di “Coorte Mariana”: molti dei dettagli organizzativi saranno ripresi da quella che diventerà l’Azione Cattolica. L’ iniziativa uscì dai confini parrocchiali suscitando non poche critiche e gelosie, fino a quanto nel 1807, per le soppressioni napoleoniche, tutto fu sciolto.

Guida spirituale

Divenne confessore delle suore dell’Istituto Maddalena di Canossa e si affiancò nell’avvio della fondazione delle Sorelle della Sacra Famiglia. Nello stesso tempo riuniva in canonica sacerdoti giovani per convegni e incontri di carattere spirituale; l’iniziativa fu lodata dal Vescovo che richiese la sua presenza in Seminario come padre spirituale.

Tra le sue massime ricordiamo: “Dio non vuole che vi sia dentro di noi qualcosa che si opponga al Suo volere, niente, neanche l’ultimo dei desideri”; “Fidiamoci di Dio che é un bel fidarsi”; “ Affidiamoci completamente a Dio, e lasciamo che Lui, che può fare ogni cosa, si prenda cura di noi”; “ Lasciamo a Dio lo spazio per agire. Lui conosce quello che c’è da fare e come farlo. Lasciamo tutto al Signore, perché Egli ha disposto bene tutte le cose”.

Fondatore

Era convinto che “Noi dobbiamo offrire la nostra attenzione non solo alle poche persone intorno a noi, ma a tutto il mondo con le nostre preghiere, intercedendo per il bene di tutto il mondo”. E mosso da questo proposito cominciò a desiderare di fondare un Istituto. Nello spirito di sant’Ignazio il 4 novembre 1816 si ritirò con due compagni presso la chiesa soppressa delle Sacre Stimmate di San Francesco (di qui il nome adattato della sua Congregazione e la diffusione della devozione alla passione e alle piaghe di Cristo), dove iniziava, sotto la copertura di una scuola popolare, il suo servizio gratuito alla Chiesa e alla società in una vita comune da veri religiosi. Stava mettendo le basi della futura Congregazione degli Stimmatini. Nel suo programma un’intensa vita di contemplazione e un vasto apostolato, comprendente l'educazione della gioventù, la formazione del Clero e la predicazione missionaria, in una perfetta disponibilità alle richieste dei Vescovi. Chiamato a collaborare in una grande missione popolare nella parrocchia di San Fermo in Verona, rivelò il suo grande spirito di evangelizzatore tanto da ottenere il 20 dicembre 1817 da papa Pio VII il titolo e le facoltà di "missionario apostolico”.

All’età di 35 anni fu colpito da febbre "miliare" che lo portò vicino alla morte. Si riebbe quasi per miracolo, ma rimase per i restanti anni della sua vita sempre malfermo di salute, dando grande esempio di pazienza con un eroico fiducioso abbandono nelle mani di Dio.

Sul letto dei suoi continui dolori (quasi trecento operazioni chirurgiche subite alla gamba destra) divenne uomo di consiglio per innumerevoli persone della città che accorrevano a lui, da vescovi a sacerdoti, a fondatori di ordini religiosi o semplici cristiani.