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Il Papa: l'amore vero è libero da condizionamenti di soldi, potere e fama

Gesù amava tutti con libertà perché non cercava il consenso e noi siamo altrettanto liberi? Francesco suggerisce questa domanda nella riflessione all'Angelus: non lasciamoci "imprigionare" da miti come denaro e successo ma imitiamo Gesù che "si è sempre messo dalla parte degli ultimi, insegnando ai suoi discepoli a fare altrettanto"

Adriana Masotti - Città del Vaticano

"È fuori di sé". "È posseduto da uno spirito impuro": sono le reazioni suscitate da Gesù all'inizio della sua vita pubblica riportate dall'evangelista Marco. Da una parte, afferma il Papa, i suoi parenti "temevano fosse un po' impazzito", dall'altra le autorità religiose "lo accusavano di agire mosso da uno spirito maligno". Nella sua riflessione all'Angelus di questa domenica Francesco sceglie di commentare il Vangelo centrando la sua riflessione sulla libertà vissuta dal Maestro.

Gesù: libero rispetto alle ricchezze, al potere e alla fama

"Gesù predicava e guariva i malati con la forza dello Spirito Santo", sottolinea il Papa, ed è questo che lo rendeva libero e quindi capace di amare. Gesù era libero nei confronti delle ricchezze, aveva infatti abbracciato "una vita povera e piena di incertezze". Il suo era un ministero gratuito, come lo è ogni ministero. Era libero di fronte al potere ponendosi sempre "dalla parte degli ultimi".

Infine, Gesù era libero di fronte alla ricerca della fama e anche libero dall’approvazione, e per questo non ha mai rinunciato a dire la verità, anche a costo di non essere compreso, di diventare impopolare, fino a morire in croce, non lasciandosi intimidire, né comprare, né corrompere da niente e da nessuno.

Fedeli e pellegrini in piazza San Pietro per l'Angelus
Fedeli e pellegrini in piazza San Pietro per l'Angelus

I condizionamenti che ci rendono schiavi

Francesco afferma che è importante anche per noi essere persone libere, non condizionate cioè "dalla ricerca del piacere, del potere, dei soldi o dei consensi" che ci rendono schiavi.

Se invece permettiamo all’amore gratuito di Dio di riempirci e dilatarci il cuore, e se lo lasciamo traboccare spontaneamente ridonandolo agli altri, con tutto noi stessi, senza paure, calcoli e condizionamenti, allora cresciamo nella libertà, e diffondiamo il suo buon profumo anche attorno a noi.

Io sono una persona libera?

Essenziale è allora che ciascuno di noi si chieda qual è la propria condizione in quanto alla libertà e Papa Francesco conclude proponendo a tutti alcune domande:

Possiamo chiederci: io sono una persona libera? Oppure mi lascio imprigionare dai miti del denaro, del potere e del successo, sacrificando a questi la serenità e la pace mia e degli altri? Spargo, negli ambienti in cui vivo e negli ambienti in cui lavoro, aria fresca di libertà, di sincerità, di spontaneità?

Un gruppo di scout presenti all'Angelus
Un gruppo di scout presenti all'Angelus

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09 giugno 2024, 12:20

L’Angelus è una preghiera recitata in ricordo del Mistero perenne dell’Incarnazione tre volte al giorno: alle 6 della mattina, a mezzogiorno e alla sera verso le 18, momento nel quale viene suonata la campana dell’Angelus. Il nome Angelus deriva dal primo versetto della preghiera – Angelus Domini nuntiavit Mariae – che consiste nella lettura breve di tre semplici testi che vertono sull’Incarnazione di Gesù Cristo e la recita di tre Ave Maria. Questa preghiera è recitata dal Papa a Piazza San Pietro a mezzogiorno la domenica e nelle Solennità. Prima della recita dell’Angelus, il Pontefice tiene anche un breve discorso prendendo spunto dalle Letture del giorno. Seguono i saluti ai pellegrini.
Dalla Pasqua fino a Pentecoste, al posto dell’Angelus viene recitato il Regina Coeli, che è una preghiera in ricordo della Risurrezione di Gesù Cristo, al termine della quale viene recitato il Gloria per tre volte.

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