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Sara e Federico, due ragazzi di Castellammare di Stabia in pellegrinaggio per la Gmg di Lisbona Sara e Federico, due ragazzi di Castellammare di Stabia in pellegrinaggio per la Gmg di Lisbona 

Gmg, i giovani arrivati a Lisbona: "Qui per un nuovo spirito di vita"

Sara e Federico sono due ragazzi di Castellammare di Stabia giunti nella capitale portoghese dopo un periodo difficile passato ad assistere delle persone care cadute nella tossicodipendenza. "Ci siamo accorti che senza Dio non c'è alcun punto di riferimento", raccontano, ringraziando una delle novemila famiglie che accolgono circa 30 mila giovani. Alla Messa di apertura anche il volontario Erik di Como, che cerca di ritrovare la sua fede

Alessandro Di Bussolo e Michele Raviart - Lisbona

Lisbona si prepara a diventare per i prossimi giorni la “capitale” mondiale dei giovani. Sono centinaia di migliaia i pellegrini registrati finora e più di 25mila i volontari per questa 37esima Giornata mondiale della gioventù, provenienti da 140 Paesi del mondo. Quello più rappresentato è la Spagna, seguito dall’Italia, dal  Portogallo e dalla Francia. Grande partecipazione anche da tutto il mondo lusofono, a partire dal Brasile, e poi, a seguire, Capo Verde, Angola, São Tomé e Príncipe, Mozambico, Guinea- Bissau e Timor Est.

Novemila famiglie ospitano i pellegrini

Si tratta di una grande sfida organizzativa per la capitale portoghese. Sono quasi novemila le famiglie che hanno aperto le porte delle loro case a 29 mila pellegrini. Tra questi anche Sara e Federico, entrambi di 27 anni, provenienti da Castellammare di Stabia, in provincia di Napoli e accompagnati, insieme al loro gruppo, dal vescovo Francesco Alfano, uno dei 688 presuli presenti a Lisbona, tra cui 30 cardinali. “Non dimenticheremo mai il volto di chi ci ha ospitati e il modo in cui lo hanno fatto”, racconta Sara, della parrocchia di San Marco. “Non hanno voluto niente in cambio, sono stati super accoglienti come una madre, come una zia. È stato veramente bellissimo. Io penso che non c'è altro motivo di farlo se non la fede in Dio”.

Ascolta l'intervista a Sara e Federico

Essere in prima linea e non semplicemente assistere

Sara e Federico sono arrivati a Lisbona lunedì notte e martedì hanno partecipato alla grande Messa di apertura della Gmg al parco Edoardo VII, presieduta dal patriarca della città, il cardinale Manuel Clemente. “La realtà virtuale ci tiene seduti davanti ai social media che facilmente ci usano quando pensiamo di usarli. La realtà concreta, invece, ci spinge a metterci in cammino per incontrare gli altri e il mondo così come esso è, sia per contemplarlo che per migliorarlo”, ha ricordato Clemente, commentando il tema scelto dal Papa per questa Gmg “Maria andò di fretta…!” “È un richiamo, un invito, un'esortazione”, commenta Federico, che fa parte dell’arciconfraternita dell'Immacolata Concezione e San Catello a Castellammare di Stabia. “Noi giovani - spiega - tendiamo a farci passare le cose davanti. Non agiamo. Viviamo dei problemi, ma ci limitiamo a lamentarci, invece di fare come dice il Papa. Come si dice ‘aiutati, che Dio t'aiuta!’. Questo è il messaggio ed è la prima cosa che mi è venuto in mente quando ho letto l'esortazione del Papa. Noi siamo venuti per ‘resettarci’ dopo un periodo difficile, ma lo abbiamo fatto perché vogliamo essere in prima linea e non semplicemente ad assistere".

Senza Dio, nessun riferimento

I due ragazzi, che hanno appena terminato gli studi universitari, hanno portato il peso e le difficoltà di aiutare alcune delle persone più care che erano cadute nella tossicodipendenza e nella fede hanno trovato un sostegno essenziale. “Nel periodo che noi abbiamo vissuto - racconta ancora Federico - ci siamo lasciati anche consumare e a un certo punto abbiamo dovuto dire 'stop, non possiamo darti una mano perché siamo noi che non riusciamo più a vederti in questo stato'. È successo con due persone che veramente a noi sono care. Poi io ho avuto anche un'ulteriore persona che era entrata nella mia vita, una persona a cui veramente avrei dato tutto e che pure ha vissuto un periodo molto molto difficile e che invece di lasciarsi aiutare, suo malgrado, ha complicato ulteriormente le cose. Mi rendo conto che quando una persona non ha Dio non ha un riferimento, soprattutto in un'epoca come la nostra, piena di distrazioni ma, soprattutto, piena di tanti pericoli”.

Il bisogno di alzarsi ed agire

Per Sara quella di Lisbona è la prima Gmg e qui spera ti trovare un nuovo spirito nella sua vita grazie ad un rinnovato e rafforzato rapporto con Dio. “Non avevo mai sentito l’esigenza di partecipare e più volte vari sacerdoti mi hanno detto che alla fine hai un rapporto con Dio perché ne senti il bisogno”. “Quindi negli anni passati io non ne ho sentito il bisogno, non al punto da, esattamente come dice il Papa, alzarmi, lasciare tutto e andare. Quest'anno si è scelta una bella frase che mi ha toccata e quindi non potevo dire di no. Mi ha provocata, quasi ad attaccarti nel dire che stai seduto per poi dire 'datti una mossa, adesso alzati' ”. Io l'ho presa così, come un padre buono che però ti tira per l'orecchio.”

Il giovane volontario italiano alla Gmg di Lisbona Erik Kevin Moraghi
Il giovane volontario italiano alla Gmg di Lisbona Erik Kevin Moraghi

Erik, volontario che cerca di ritrovare la fede

Poco distante è impegnato nel gestire il flusso dei giovani pellegrini per la Messa di apertura della Gmg, Erik Kevin Moraghi volontario di Como, alla sua prima Gmg. Erik ci dice che sta cercando ancora di scoprire bene la fede in Cristo, perché fa “un pò fatica a starci dietro, e per un certo tempo l'ho persa”. Ma quando amici portoghesi l’hanno invitato a venire a Lisbona, ha deciso, incuriosito, di provare l’esperienza e si è proposto come volontario. E quasi alla fine del primo giorno di servizio ci racconta che “c'è molto da fare, però è molto bello il poter conoscere gente di altri Paesi. Sono in un gruppo con giovani volontari di Paesi del Sudamerica o della Spagna e sto conoscendo nuove culture, sto facendo nuove amicizie. Quindi sono davvero contento ed emozionato di essere qui”. Erik non ricorda nessun messaggio in particolare di Papa Francesco, ma assicura che “i miei genitori mi stanno dando una mano sia nel modo di vedere Gesù e anche nel modo di rapportarmi con la mia famiglia. Sto cercando di sperimentare in questa Gmg come potermi avvicinare alla fede, quindi mi sono fatto coinvolgere in questo impegno anche dal punto di vista della fede. Anche perché così aiuto me stesso e anche chi mi sta attorno. Sto cercando davvero di migliorare me stesso”.

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02 agosto 2023, 13:05