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Il Papa prega per la vittime della tratta di esseri umani

Dopo l’Angelus il Pontefice invita i fedeli a pregare in nome di santa Giuseppina Bakhita, affinché “le catene dei nostri fratelli possano essere spezzate"

Michele Raviart – Città del Vaticano

Un appello ai governi perché siano affrontate “con decisione” le cause della tratta di esseri umani e “siano protette le vittime” è stato rivolto da Papa Francesco dopo la preghiera dell’Angelus, a due giorni dalla quinta Giornata mondiale contro la tratta di persone, celebrata in occasione della memoria liturgia di Santa Giuseppina Bakhita. “Tutti però”, ha ricordato il Pontefice, “possiamo e dobbiamo collaborare denunciando i casi di sfruttamento e schiavitù di uomini, donne e bambini”.

Il ringraziamento alle religiose

“Ringrazio tutti coloro che combattono su questo fronte”, ha ribadito Papa Francesco, ringraziando in modo particolare le tante religiose impegnate contro questo fenomeno

Uniti contro la tratta

“Insieme contro la tratta” è stato il motto di quest’anno, e il Papa ha invitato tutti “ad unire le forze per vincere questa sfida”. “La preghiera è la forza che sostiene il nostro impegno comune”, ha ribadito invitando i fedeli a recitare una preghiera a santa Giuseppina Bakhita, venduta come schiava in Sudan a fine 800 e poi religiosa in Veneto.

La preghiera a santa Giuseppina Bakhita

“Santa Giuseppina Bakhita, aiuta tutti quelli che sono intrappolati nella schiavitù” e “a nome loro, intercedi presso il Dio della Misericordia, in modo che le catene della loro prigionia possano essere spezzate”: recita la preghiera, distribuita in piazza San Pietro ai fedeli.

Gesù modello di fede e speranza per le vittime

“Possa Dio stesso liberare tutti coloro che sono stati minacciati, feriti o maltrattati dalla tratta e dal traffico di essere umani”, è la preghiera del Papa e dei fedeli, affinché la santa porti “sollievo a coloro che sopravvivono a questa schiavitù e insegna loro a vedere Gesù come modello di fede e speranza, così che possano guarire le proprie ferite”.

Aprire gli occhi per guardare le ferite

 “Ti supplichiamo di pregare ed intercedere per tutti noi”: è l’invocazione alla santa, “affinché non cadiamo nell’indifferenza, affinché apriamo gli occhi e possiamo guardare le miserie e le ferite di tanti fratelli e sorelle privati della loro dignità e della loro libertà e ascoltare il loro grido di aiuto”

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10 febbraio 2019, 12:18