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La nave ong "Louise Michel" al porto di Lampedusa La nave ong "Louise Michel" al porto di Lampedusa  (ANSA)

Migranti: ancora sbarchi nel Mediterraneo, a Lampedusa fermata la nave di Banksy

Sigilli alla "Louise Michel" finanziata dall’artista inglese dopo l'ultima traversata che ha permesso di recuperare 178 profughi: secondo le autorità italiane gli attivisti hanno violato il codice di comportamento delle Ong. Intanto, quasi un migliaio i migranti sono giunti sulle coste italiane, arrivando a segnare la cifra record di oltre quattromila arrivi in tre giorni, quasi tutti dalla Tunisia.

Gianmarco Murroni - Città del Vaticano

Violazione del codice di comportamento delle Ong per aver compiuto salvataggi multipli e aver complicato il coordinamento dei soccorsi. Queste le accuse contestate alla Louise Michele, ex imbarcazione della Marina francese, finanziata dall’artista britannico Bansky e attrezzata per operazioni di salvataggio. La nave, dopo aver effettuato il primo intervento di soccorso in acque libiche, avrebbe ignorato la disposizione di raggiungere il porto di Trapani, puntando invece verso altri tre barconi sui quali si stavano già dirigendo i mezzi della Guardia costiera.

Il portavoce: non abbiamo violato il diritto internazionale

Per l'autorità marittima italiana "la nave ha avuto un comportamento che complicava il delicato lavoro di coordinamento dei soccorsi e la non osservanza delle disposizioni, rallentando il raggiungimento di un porto di sbarco per i migranti salvati nel primo intervento, inizialmente individuato in quello di Trapani dal ministero dell'Interno”. In questo modo, secondo la Guardia Costiera, l’imbarcazione ha indotto “a ridisegnare la decisione in modo da far convergere l'arrivo della Ong, per motivi di sicurezza e di urgenza, nel porto di Lampedusa, già peraltro sollecitato dai numerosi arrivi di migranti di questi ultimi giorni". "Non posso entrare nel merito delle singole contestazioni, su cui ci difenderemo nelle sedi opportune, però, a noi la situazione appare chiara. Sabato abbiamo effettuato quattro salvataggi e poi ci hanno fermati, una volta entrati nel porto di Lampedusa la Guardia costiera ci ha imposto di non muoverci più dal molo". Lo dice in un'intervista al quotidiano La Stampa il portavoce della Louise Michel Jonathan Work. "Il nostro unico proposito era ed è salvare vite umane: c'erano altri interventi da fare, nello specchio di mare di fronte a Lampedusa, ma non avevamo il permesso di andare". "Noi non facciamo nulla di sbagliato", afferma, "non abbiamo violato il diritto internazionale. Non abbiamo violato alcuna regola".

Hotspot Lampedusa al collasso

L'episodio fa da sfondo a un'altra giornata agitata nel Mediterraneo: in 48 ore sono state soccorse, sotto il coordinamento della Guardia Costiera italiana, oltre 3.300 persone a bordo di 58 imbarcazioni. Proseguono, inoltre, gli arrivi di migranti a Lampedusa: nel fine settimana sono stati registrati quasi un centinaio di sbarchi con un totale di oltre 3.000 persone. All'hotspot di Contrada Imbriacola, nonostante i massicci e ripetuti trasferimenti, si contano 2.494 ospiti, a fronte di 400 posti disponibili.

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27 marzo 2023, 17:19