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Usa, Senato ancora in bilico: indebolita la corsa di Trump alla Casa Bianca

I democratici in svantaggio in entrambe le camere ma terranno probabilmente il controllo del Senato. Sul fronte repubblicano di afferma il governatore della Florida De Santis che insidia la corsa di Trump ad una nuova nomination per la Casa Bianca. Del Pero, professore alla Sciences Po di Parigi: "Alle camere sarà scontro ma i democratici potranno ancora decidere i giudici"

Marco Guerra – Città del Vaticano

Situazione ancora in ballo negli Stati Uniti dopo elezioni di midterm per la composizione del congresso. I democratici hanno perso la maggioranza alla Camera che sarà probabilmente controllata dai repubblicani, ai quali mancano solo alcuni seggi, ancora da assegnare, per consolidare il loro vantaggio.

Senato ancora il bilico

Al senato invece è un testa a testa che ancora non ha delineato un vincitore, qui i repubblicani possono contare su 49 seggi e i democratici su 48 (cento sono gli scranni totali del senato) ma mancano ancora risultati definitivi di Nevada e Arizona, in quest’ultimo Stato sembra tuttavia consolidarsi il leggero vantaggio dei Dem. Nelle prossime ore i funzionari elettorali nella popolosa contea di Maricopa dovrebbero iniziare lo spoglio di circa 300mila schede elettorali che possono determinare l’affermazione del senatore democratico Mark Kelly o del candidato repubblicano Blake Masters. In Georgia invece sarà decisivo il ballottaggio che si terrà tra circa un mese. In ogni caso bisogna considerare che i democratici potranno contare al Senato anche sul voto del presidente dell’aula Kamala Harris.

La sfida in campo repubblicano

Il presidente degli Stati Uniti Biden ha commentato il voto parlando di “vittoria e di buon giorno per la democrazia e per l'America” e anche Donald Trump rivendica un buon risultato anche se secondo gli osservatori i suoi candidati sono stati i più deboli e divisivi del fronte repubblicano. Questo frenerebbe la corsa dell’ex presidente ad una nuova candidatura alle presidenziali del 2024. Tra i repubblicani si afferma infatti il governatore Ron De Santis, riconfermato in Florida. Un successo netto che ha alimentato le sue ambizioni presidenziali mettendolo in contrasto con Trump ed è possibile che i due si ritroveranno avversari alla nomination del Partito Repubblicano alla Casa Bianca.

Del Pero: perdono i candidati di Trump

“E’ probabile che il Senato rimanga in mani democratiche e si può dire che vincono tanti candidati democratici malgrado la debolezza di Biden; perde invece Donald Trump che ha imposto molti candidati nelle liste repubblicane che poi hanno raccolto risultati peggiori rispetto gli esponenti repubblicani più moderati”, spiega a Vatican News il professor Mario Del Pero, americanista e docente di Storia Internazionale a Sciences Po di Parigi. 

Ascolta l'intervista al prof. Del Pero

Scenari in vista delle presidenziali

Secondo Del Pero si apre uno scenario problematico per entrambi i partiti in vista delle presidenziali del 2024, perché si rischia una riedizione della sfida del 2020 tra Biden e Trump. “Queste elezioni hanno evidenziato le debolezze di entrambi – afferma ancora Del Pero – da una parte troviamo un presidenze anziano e affaticato che l’elettorato non apprezza e dall’altra c’è Trump che esprime posizioni radicali e ha imposto candidati che ancora contestano il risultato del 2020”. Le due candidature saranno contestate e questo apre a spaccature in entrambi i campi. Un altro elemento colto dal professore di Storia Internazionale è la spaccartura nell’elettorato americano, tuttavia “queste elezioni indeboliscono le due ali più estreme, poiché gli elettori dicono che non va bene la sinistra radicale e che laddove i dem candidano figure più moderate vanno bene, altrettanto si può dire del fronte repubblicano”.

Il nuovo assetto del Congresso

Per quanto riguarda gli assetti del Congresso, Del Pero fa notare che con il controllo di una camera da parte dei repubblicani per l’amministrazione Biden sarà più difficile l’azione di governo: “Era già difficile prima per la maggioranza quindi ora andiamo verso un biennio di bassa produzione legislativa, Biden governerà per via esecutiva, le camere diventeranno trincea dello scontro politico, al Senato i democratici fermeranno le proposte dei repubblicani e potranno ancora decidere le nomine giudiziarie alle corti”.

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11 novembre 2022, 12:44