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Emergenza Sorrisi per aiutare i piccoli pazienti Emergenza Sorrisi per aiutare i piccoli pazienti 

Emergenza sorrisi: con la fraternità entriamo nel cuore di persone e istituzioni

Il piccolo Iahia e presto altri bambini arriveranno in Italia per sottoporsi a interventi e cure assenti nei loro paesi d'origine e così sperare di avere un futuro migliore. Il progetto è l'occasione per conoscere meglio luoghi e realtà che vivono nella povertà e nell'abbandono e per far conoscere il lavoro di uomini e donne che insieme riescono a cambiare mentalità e culture nel segno della solidarietà e del rispetto della dignità umana

Debora D’Angelo – Città del Vaticano

Quando quello che appare come una difficoltà, diventa una sfida da poter superare: questo l’obiettivo di Emergenza Sorrisi che, da oltre 13 anni, lavora nei paesi più disagiati del mondo per restituire la gioia e la speranza di una vita migliore a migliaia di bambini. Il progetto di accoglienza per garantire le giuste cure a chi non ha la possibilità è stato reso possibile grazie ad un lavoro sinergico tra Emergenza Sorrisi, i medici volontari dell’Associazione che lavorano nei più importanti ospedali italiani, le istituzioni italiane e internazionali, e le associazioni che operano sul territorio. In autunno arriverà in Italia la piccola Yamila, bambina di appena un anno affetta da palatoschisi, che vive nel campo profughi nel deserto del Sahara. La richiesta di aiuto è stata mossa da Rossana Berini, presidente dell’Associazione Rio De Oro Odv, che da oltre 20 anni si batte per i diritti del popolo profugo Saharawi, offrendo cure mediche e assistenza gratuita ai disabili, con particolare attenzione ai bambini.

Comunicazione e dignità

Le attività di aiuto e sostegno svolte dall’associazione in questi anni hanno permesso a tutte le persone coinvolte, per lo più famiglie che hanno vissuto anche esperienza indirette - quanto sia fondamentale l’ascolto dell’altro. “I bambini si aiutano e si capiscono tra di loro – dichiara Rossana Berini – questa semplice esperienza ci aiuta a comprendere come, al di là della malattia, siamo di fronte a delle persone”. Persone che, nella diversità, comunicano seppur in modo diverso. “Accettare vuol dire conoscere – conclude il presidente di Rio De Oro Odv – ma anche comprendere l’altro”.

L’importanza di chiedere aiuto

Dopo diversi anni di aiuti, il popolo del Saharawi è consapevole del grande sostegno e impegno delle associazioni per garantire un futuro migliore ai bambini dei campi profughi, che non possono ricevere adeguate cure. Nata come associazione di accoglienza estiva per i bambini normodotati, Rio De Oro Odv ha deciso di ampliare il proprio raggio di azione allargando il progetto anche ai disabili. In passato “il bambino veniva accettato dalla nascita e lasciato così – racconta il presidente dell’Associazione Rio De Oro Odv - senza pensare alla possibilità di aiutarlo e semmai guarirlo o sostenerlo in qualche modo". In questa situazione, la povertà  gioca sicuramente un ruolo peggiorativo non avendo le abitazioni nulla che possa rappresentare un sostegno o un'assistenza: le case  - spiega Rossana Berini - non possiedono tavoli o sedie, e le persone vivono per terra."

Ascolta l'intervista a Rossana Berini

Essere ospiti graditi

Il presidente di Emergenza Sorrisi e medico Fabio Massimo Abenavoli sottolinea dal canto suo l’importanza del concetto di sinergia, affinchè l’aiuto e le giuste cure possano essere garantite ai bambini di Paesi così poveri o di Paesi in guerra. “I nostri operatori si recano sul posto e, nei casi in cui non sia possibile operare in loco – spiega – portiamo i pazienti in Italia”. Un lavoro che richiede un forte legame e rapporto con le istituzioni locali e le strutture del singolo Paese. “Essere ospiti graditi, per noi è fondamentale”, sottolinea il presidente Abenavoli.

Entrare nel cuore delle persone

Il tema della fratellanza, più volte affrontato da Papa Francesco, è il filo conduttore di tutte le attività di Emergenza Sorrisi. “Il rapporto che si crea – spiega il dottor Abenavoli - è basato sulla fraternità. Riesce a farci entrare nel cuore delle persone, ma anche delle istituzioni”. In conclusione, un “pregare insieme per richiedere un intervento superiore."  

Ascolta l'intervista al dottor Fabio Massimo Abenavoli

 

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04 agosto 2022, 10:25