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Fedeli in Chiesa durante una celebrazione in San Pietro Fedeli in Chiesa durante una celebrazione in San Pietro 

Monterisi: conoscere la dottrina della Chiesa per praticarla

Il porporato Arciprete emerito della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, riflette su cosa significhi essere cristiano oggi in vista della presentazione del ‘Catechismo della Chiesa Cattolica’, l’opera della Tau Edizioni a cura di Marco Italiano che raccoglie il commento di 23 cardinali su vari aspetti del compendio, in programma questa sera a Roma

Eugenio Bonanata – Città del Vaticano

“Il cattolicesimo di oggi si vede nella pratica, ma serve un bagaglio di conoscenza sulla dottrina della Chiesa per poterlo mettere nel concreto”. Sono parole del cardinale Francesco Monterisi, Arciprete emerito della Basilica Papale di San Paolo fuori le Mura, uno dei 23 porporati autori del Catechismo della Chiesa Cattolica a cura di Marco Italiano (edito dalla Tau). Il volume verrà presentato questa sera a Roma presso la Chiesa di Santo Spirito in Sassia. Un’iniziativa che sta alimentando un dibattito attorno alla valenza di questo compendio e sul significato del cristianesimo oggi.

La concretezza del cristiano si misura in primis sul terreno della carità, per il cardinale Monterisi che ha curato il capitolo sulla prudenza e quello sull’ottavo comandamento ‘non pronunciare falsa testimonianza’. “Il tratto distintivo – spiega – è l’apertura verso tutti, senza distinzione di religione, razza e colore della pelle”. Tuttavia, il porporato osserva che le basi vacillano. “Ho l’impressione che la conoscenza della fede cattolica e della sua morale non sia al livello che dovrebbe essere, nonostante siamo in una società dove non solo i giovani, ma tutti, ricevono tanti input”.

Ascolta l'intervista al cardinale Monterisi

Secondo il cardinale l’importanza dell’iniziativa editoriale, in collaborazione con l'Associazione Res Magnae e la Fondazione Giovanni Paolo II, è di permette di conoscere meglio la realtà della dottrina della Chiesa Cattolica. “Questo libro – aggiunge Monterisi – introduce in una maniera specialissima a questi temi, con attenzione particolare alla vita di ogni giorno e soprattutto allo spirito e alla pratica dei sacramenti”.

Sulla vicenda interviene anche il direttore del quotidiano Avvenire, Marco Tarquinio. “Il catechismo – afferma – è una saldezza nel tempo liquido che viviamo dove tutti credono di sapere tutto”. E questo, per il giornalista, vale anche per i capisaldi della fede. “La si giudica sulla base delle notizie che circolano attraverso i canali digitali di informazione diventando così una verità fatta a pezzettini e assolutizzata in singole schegge. Il catechismo, invece, è la possibilità di avere uno sguardo profondo e di insieme su tutto ciò che ci è stato tramandato attraverso i millenni dell’esperienza di vita della comunità cristiana attorno ai pastori che la guidano”.

Ascolta l'intervista a Marco Tarquinio

A proposito dell’essenza dello sguardo cristiano, Tarquinio richiama l’elemento fondamentale del catechismo che è l’amore. “Ogni esercizio di perfetta virtù cristiana, non può scaturire se non dall'amore, come nell’amore ha d'altronde il suo fine ultimo”. La necessità è di superare la frammentarietà anche a livello della narrazione dei media. “La cronaca è piena di verità minuscole, che a volte possono impedire la comprensione della completezza del disegno della vita all'interno della creazione e della società umana che stiamo edificando con la nostra responsabilità. Credo che oggi più che mai bisogna avere amore per la casa comune nella quale viviamo e per il nostro prossimo che dentro la casa comune abita con la nostra stessa dignità e la nostra stessa altezza”.

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29 novembre 2021, 07:07