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Soldati della missione Minusca in Centrafrica (Florent Vergnes / AFP) Soldati della missione Minusca in Centrafrica (Florent Vergnes / AFP)

Alta tensione in Centrafrica ad una settimana dal voto

I gruppi armati minacciano il presidente in vista del voto di domenica 27 dicembre. L’Onu dispiega forze di pace, mentre il segretario generale Guterres chiede che si fermi ogni ostilità. Un appello questo lanciato anche dalla Santa Sede lo scorso ottobre. "I rischi concreti sono due", spiega nella nostra intervista Marco di Liddo, Senior Analyst Africa del Cesi

Andrea De Angelis – Città del Vaticano

A meno di dieci giorni dal voto, un'offensiva di gruppi armati nella parte occidentale della Repubblica Centrafricana ha costretto venerdì scorso le Nazioni Unite a schierare forze di pace, che denunciano un tentativo deliberato di interrompere le elezioni presidenziali e legislative di domenica 27 dicembre. Un appuntamento atteso, questo di fine anno, che anche la Santa Sede di recente ha definito come un “momento storico” per il Paese. 

L’appello di monsignor Caccia 

Ad ottobre, infatti, nel suo intervento al Palazzo di Vetro sulla situazione centrafricana, l'osservatore permanente della Santa Sede presso l'Onu a New York, monsignor Gabriele Caccia, ha sottolineato la necessità di “aiutare tutti coloro che fanno un uso ingiusto delle armi a deporre questi strumenti di morte”. In quell’occasione, il presule ha esortato poi tutti i cittadini del Paese africano “di ogni ceto sociale, indipendentemente dall'origine etnica, dall'appartenenza religiosa o dalle convinzioni politiche”, a promuovere lo sviluppo integrale, anche in vista delle elezioni che la Santa Sede auspica siano “pacifiche”, perché per la popolazione, ha aggiunto ad ottobre monsignor Caccia, è giunta l’ora di “iniziare a scrivere insieme un nuovo capitolo della storia del Paese”.

L'Onu chiede la fine delle ostilità

Nonostante l’accordo di pace firmato a Bangui nel febbraio 2019 tra il governo nazionale ed i gruppi armati, in Centrafrica persistono tensioni e scontri violenti, tanto che permangono numerosi sfollati ed elevate esigenze umanitarie. La missione dell'Onu nel Paese africano (Minusca) ha dispiegato forze a Bossemptélé e Bossembélé, due località della prefettura di Ombella-M'Poko, “prese di mira dagli attacchi effettuati da elementi armati di 3R, Mpc e anti-Balaka", come riferito dal portavoce delle Nazioni Unite, Vladimir Monteiro. I tre più importanti gruppi armati hanno minacciato di attaccare il potere del presidente Faustin Archange Touadéra se quest'ultimo organizzasse frodi per ottenere un secondo mandato. Da New York il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha condannato l'escalation della violenza e chiesto a tutti gli attori di cessare con urgenza ogni ostilità, nell’interesse della popolazione centrafricana. la situazione sembra essere rientrata sotto il controllo delle Nazioni Unite e Francia, Russia, Stati Uniti, Unione Europea e Banca Mondiale hanno invitato l'ex presidente François Bozizé e alcuni gruppi armati a deporre le armi.

Un doppio rischio

"L'accordo di pace di quasi due anni fa è rimasto in parte sulla carta e ad oggi due terzi del Paese sono in mano alle milizie armate". Lo afferma nell'intervista a Vatican News il Senior Analyst Africa del Cesi, Centro studi internazionali, Marco Di Liddo. Per l'esperto del continente "una pace almeno parziale è stata possibile in questi mesi grazie alla presenza sul terreno delle Nazioni Unite", da cui oggi arriva un forte appello per la cessazione delle ostilità.

Ascolta l'intervista a Marco Di Liddo

"Il quadro non è semplice - prosegue -, anche perché decine di rappresentanti delle milizie non sono stati ammessi alle elezioni e dunque non potranno godere della immunità". Ma quali i rischi concreti in vista del voto di domenica prossima? "Sono almeno due. Uno - spiega Di Liddo - è meno probabile e consiste nel rinvio o nell'invalidazione del voto a causa di una rivolta violenta. L'altro, la cui possibilità non è remota, vedrebbe invece le milizie protagoniste di un clima di guerriglia dopo l'esito delle elezioni". 

Ultimo aggiornamento 21.12.2020 ore 08.15

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20 dicembre 2020, 08:10