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Meeting Rimini: si guarda al 2021

Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidarietà, guarda al futuro della manifestazione di Comunione e liberazione, senza dimenticare quanto è stato fatto e detto nell'edizione speciale di quest'anno a Rimini, in materia di economia, politica, ambiente e giovani

Luca Collodi e Gabriella Ceraso - Città del Vaticano 

Il coraggio di dire 'io'" sarà il titolo dell'edizione del Meeting di Rimini del 2021. Lo hanno annunciato gli organizzatori ieri sera nell'ultima giornata della kermesse di Comunione e liberazione, che quest'anno si è svolta in versione 'mista', parzialmente online e parzialmente in presenza al Palacongressi di Rimini. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidarietà traccia un bilancio, ripercorrendo temi e interventi dei protagonisti:

Ascolta l'intervista a Giorgio VIttadini

R. - Riprendendo il tema della speranza di Carron, abbiamo visto, come non pensavamo, che rispettare tutte le regole non ferma l'impeto di meraviglia che l'uomo ha, anzi gli permette di costruire lo stesso, quindi i primi ad essere sorpresi siamo noi perché siamo colpiti di quanto il cuore, la passione e anche la fede possono fare anche in condizioni difficili.

Nella Messa conclusiva del Meeting il cardinale Bassetti, ha detto che ai cristiani spetta di dire parole profetiche...?

R. - Non solo parole profetiche ma atteggiamenti profetici: fare sacrifici per il bene comune, ma stare di fronte a ciò che colpisce. Quindi oggi la profezia dei cristiani è questa parola che però diventa atteggiamento e diventa un segno per tutti delle possibilità della ripartenza.

Come ripartire?

R.  - Allora innanzitutto appunto questa ripartenza da questo umano che spera contro ogni speranza, che è stata la lezione di Carron. Questo è il punto che, riprendendo l'intervento iniziale di Mario Draghi, va educato nella gente e non solo educato, ma deve essere la spinta per conoscere. Perché di fronte al crollo di tutto, o uno ha la forza di cambiare anche nell'educazione, anche in economia, anche in politica, oppure è fermo. 

Draghi ha invitato a dare di più ai giovani ....

R. - Gli anziani devono fare da levatrice ai giovani, cioè non stare passivi pensando che i giovani da soli vadano avanti, ma non sostituirsi nenche a loro. Devono mettersi al servizio dei giovani, far sì che quello che è avvenuto in questo Meeting, cioè una forza del cuore che è capace di costruire, sia in azione. Gli anziani devono essere al fianco, come la levatrice di Socrate o se vogliamo, la capacità educativa che prima di Carron è evocata da Giussani. Questa voglia di mettersi al servizio di qualcuno che li sostituirà: il maestro che aiuta il figlio a venir fuori.

 

Il professor Zamagni è tornato a sottolineare come ha fatto anche il Papa, che il vaccino anti covid deve essere un bene globale..

R. - Questo vaccino è in realtà un bene comune, cioè qualcosa che appartiene non al privato o allo Stato ma a tutti. Perché il vaccino è un bene globale? Ma perché c'è una nuova concezione di economia, quella che nasce dalla Laudato si' che sempre abbiamo ripreso, in cui si capisce che ci sono beni che sono di tutti, che non sono commerciabili, che sono al servizio di tutti. Per  questo dire che il vaccino è di tutti è un esempio di questa nuova concezione dell'economia che deve nascere per ricostruire.

Al Meeting si è parlato anche di politica e di democrazia?

R. - Quello che abbiamo discusso con il leader politici è che ci sono stati vent'anni di distruzione di corpi sociali, di uomini soli al comando, di partiti di plastica, di deputati nominati e quello che si è visto, e si è visto con tutte le forze politiche - questa volta c'erano proprio tutte - è che è tutto finito, quell'epoca è finita. Abbiamo buttato via tanti anni. Bisogna ricostruire un' immagine sussidiaria della società, partendo dai corpi intermedi e da un parlamento che ritorna a essere importante. A me sembra che i leader politici abbiano capito il senso di vuoto e che non si può più andare avanti così. Forse bisogna ricominciare però a costruire degli strumenti, dei percorsi e su questo penso che siamo ancora all'inizio. Ma se non si fa così, si è morti. Non si ricostruisce se non attraverso questo percorso sussidiarietà che arriva fino al parlamento.

Come rimotivare la società civile?

R. - La società civile si rimotiva dalla persona, è nel titolo del Meeting. Se uno è meravigliato, è stupito e se scopre il sublime e ciò che gli corrisponde, ogni io della società civile si mette insieme nei corpi intermedi e ricomincia a costruire.Ricordiamoci che, alla Guareschi , bisogna salvare il seme e quando si salva il seme, quando c'è anche a questo spirito, qualunque distruzione non finisce.

Vittadini, cosa ci riserva il Meeting 2021?

R.- Non dimenticheremo ciò che abbiamo imparato, ma vorremmo tornare ad un meeting fatto di incontri e dal vivo e che arrivi al mondo, perchè ogni cosa che avviene permette di migliorare.

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24 agosto 2020, 12:48