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Forlì si prepara a celebrare i settecento anni della morte di Dante

Un simbolo di rinascita e riscatto per il mondo dell’arte e dello spirito di civiltà che il Sommo Poeta rappresenta. È quanto intende riflettere la prestigiosa mostra - presentata ieri - dal titolo “Dante. La visione dell’arte” e che si terrà negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì il prossimo anno

Paolo Ondarza - Città del Vaticano

“Dante. La visione dell’arte” è il titolo della mostra che si terrà negli spazi dei Musei San Domenico di Forlì dal 12 marzo al 4 luglio 2021 in occasione delle celebrazioni nazionali dei settecento anni dalla morte del Divin Poeta, promosse dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali. “Il progetto - si legge in un comunicato diffuso ieri in occasione della presentazione presso la Biblioteca degli Uffizi - nasce da un’idea di Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi, e di Gianfranco Brunelli, Direttore delle grandi mostre della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì”.

“Dante è, dunque, profeta di speranza, annunciatore della possibilità del riscatto, della liberazione, del cambiamento profondo di ogni uomo e donna, di tutta l’umanità (Papa Francesco, Messaggio per la celebrazione del 750° anniversario della nascita di Dante Alighieri)”

Il rapporto tra Forlì e Dante Alighieri

Forlì è una città dantesca: qui infatti l’Alighieri trovò rifugio, lasciata Arezzo, nell’autunno del 1302, rimanendo per oltre un anno presso gli Ordelaffi, signori ghibellini. Da qui la scelta dello scenario dell’esposizione curata da Antonio Paolucci e Fernando Mazzocca, che si avvarrà del prestito di molti celebri capolavori delle  Gallerie degli Uffizi: i ritratti di Dante e di Farinata degli Uberti di Andrea del Castagno, esposti solitamente negli spazi della chiesa di San Pier Scheraggio, inclusa nell’edificio degli Uffizi ma non accessibile al pubblico. Un luogo significativo: era infatti la sede dove si riuniva il Consiglio di cui faceva parte anche Dante.

La rassegna e i suoi capolavori

La mostra di Forlì proporrà anche un altro ritratto di Dante: dipinto da Cristofano dell’Altissimo per la serie commissionata da Cosimo I de’ Medici dedicata agli uomini illustri. In rassegna anche Pontormo con la “Cacciata dal Paradiso terrestre”; e poi Michelangelo con un disegno che ritrae un dannato nell’Inferno della Divina Commedia. La sezione grafica presenterà anche una selezione di pregiatissimi disegni di Federico Zuccari per l’edizione cinquecentesca illustrata del testo.

I prestiti internazionali 

Spazio anche al busto marmoreo di Virgilio, scolpito 700 da Carlo Albacini, e alla tela ottocentesca con ‘Francesca da Rimini all’Inferno’, dipinta da Nicola Monti. Importanti anche i prestiti internazionali per una mostra che si propone di far riflettere su un personaggio chiave per la cultura occidentale, simbolo dell’Italia. Durante il lock down la figura di Dante è stata al centro di una mostra virtuale allestita sul web dalle Gallerie degli Uffizi e intitolata “Non per foco ma per divin’arte”. 

 

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10 luglio 2020, 11:56