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Prosegue in Trentino la Mariapoli europea: un'esperienza di fraternità

Al di là delle diversità si possono costruire rapporti fraterni e gettare le basi per la realizzazione di un'Europa unita: lo stanno sperimentando gli oltre 2600 partecipanti alla Mariapoli Europea in corso nella Valle di Primiero, tra le montagne del Trentino. L'iniziativa dei Focolari si concluderà l'11 agosto prossimo

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Prosegue a Tonadico, sulle Dolomiti del Trentino, coinvolgendo anche altre località della Valle di Primiero, la Mariapoli Europea, l’iniziativa promossa dal Movimento dei Focolari che si è aperta il 14 luglio scorso e si concluderà l’11 agosto. Oltre 2600 persone provenienti da 38 Paesi e di 35 lingue diverse, spalmate nelle 4 settimane di Mariapoli, stanno vivendo un’esperienza di fraternità e di unità che vuol essere uno stimolo all’Europa a sentirsi un’unica famiglia.

A Tonadico nel 1949 la prima Mariapoli

Proprio a Tonadico, 70 anni fa, si era svolta la prima Mariapoli in assoluto, dando vita ad una forma di convivenza temporanea originale, basata sulla messa in pratica delle parole del Vangelo, che negli anni si è moltiplicata a vari livelli in tutto il mondo. E fu in quell’occasione che Chiara Lubich, fondatrice del Movimento, visse un periodo spirituale di particolare intensità, di profonda unione con Dio e con le sue prime compagne, con intuizioni che furono di ispirazione per la realizzazione del Movimento stesso, allora ai primi passi. Un periodo che venne poi chiamato: Paradiso '49.

Antonio: è la gioia la nota caratteristica di questi giorni

Ma che cosa stanno vivendo oggi i “mariapoliti” presenti a Tonadico? E’ Antonio Conte, di Vicenza, membro dell’equipe organizzativa, che per oltre un anno ha lavorato alla preparazione dell'evento, a raccontarci qualcosa:

Ascolta l'intervista a Antonio Conte

R. – I mariapoliti stanno vivendo un’esperienza straordinaria. Le persone arrivano affaticate il primo giorno, e poi con la gioia che cresce, col passare dei giorni, e col vivere questa esperienza. C’è molta gioia in queste persone.

Tra i presenti ci sono anche persone che non conoscono il Movimento, o ne sa poco, e sta scoprendo uno stile di vita nuovo?

R. – Ci sono queste persone, e ci sono alcune esperienze molto forti. Proprio ieri sera parlavo con una signora, le chiedevo come si trovava qui, e lei mi ha detto: “Io mi definisco atea, però in questi giorni sento dentro una gioia speciale che forse mi parla di Gesù”; oppure due coniugi che dicevano: “Siamo venuti qui, forse era il nostro ultimo momento insieme, volevamo separarci, ma qui stiamo rivedendo questa scelta”.

Ma cosa parla di Gesù nella Mariapoli?

R. – Dal vivere il Vangelo e dall’amore reciproco, nasce la presenza di Gesù tra le persone. E dove c’è Gesù tra le persone, c’è gioia, c’è pace, c’è prospettiva nel guardare avanti. Credo quindi che le persone che arrivano in Mariapoli trovino questo clima di accoglienza, di ascolto: andare al di là verso il prossimo, verso il fratello, crea quel nuovo ambiente che dà gioia, che dà forza, che le rianima.

Per il fatto che siano persone provenienti da diversi Paesi d’Europa, non tutte magari si capiscono a parole: questo è un ostacolo alla costruzione di questo clima di famiglia?

R. – L’ostacolo riguardo alla lingua c’è, ma l’esperienza che si fa è che, al di là delle parole, accogliere la persona, l’aiutarsi, il cercare di capire come gli altri vivono, questo limite sia davvero un aiuto a creare un rapporto più profondo.

So che la giornata in Mariapoli prevede momenti diversi: di riflessione, di spiritualità, di svago, di passeggiate. C’è stato qualche momento particolarmente intenso, particolarmente bello, in queste due settimane già vissute?

R. – Abbiamo delle giornate che dedichiamo proprio alle escursioni, alle passeggiate, e questi momenti sono proprio occasioni uniche per stare insieme, parlarci, condividere: per fare famiglia. Questo fare famiglia era il primo obiettivo di questa Mariapoli e io ho visto ucraini e russi camminare insieme. Abbiamo visto insieme serbi e croati… Per cui sono occasioni per rompere dei muri e delle difficoltà dovute all’etnia da cui si proviene. Ma poi ci sono anche altri momenti, perché questo contesto delle Dolomiti ci fa capire ancora di più quanto dobbiamo avere rispetto per la natura, per l’ambiente. E abbiamo fatto alcuni forum proprio sull’ambiente. Oppure i ragazzi stessi sono stati protagonisti di un forum su un progetto per vincere la fame nel mondo. Abbiamo un forum sul futuro dell’Europa e avremo dei forum sulla vita politica, su come diventare cittadini attivi. Poi, non siamo solo cattolici, ma anche di altre Chiese, e questa è un’esperienza che stiamo vivendo in questi giorni: non solo la santa Messa per i cattolici, ma le liturgie anche per le altre Chiese. È un’esperienza che allarga il cuore, allarga la mente, ci fa vedere che siamo diversi, ma anche che guardiamo tutti all’unico Padre.

Il Vangelo vissuto era alla base dell’esperienza forte che ha fatto Chiara Lubich con le sue prime compagne e con Igino Giordani nel 1949, proprio sulle montagne del Trentino. Come è presente oggi il Vangelo in Mariapoli?

È molto presente: fin dal mattino, quando iniziamo la giornata con il motto del giorno, che attinge sempre dalla Parola di Dio. Stiamo sperimentando che il Vangelo può diventare vita. E in questi giorni viviamo proprio il saper dare, il dare in modo gratuito perché abbiamo ricevuto gratuitamente molto; e qui vedo le persone che si mettono in gioco e donano. E tante altre parole del Vangelo: l’amare l’altro come sé stessi; l’essere accoglienti ecc… Sono tutte parole che, radicate nel cuore, poi diventano vita e ci aiutiamo a fare questo, perché ci incontriamo e ci diciamo come stiamo vivendo il Vangelo in quel momento.

Teresa: la bellezza di fare di tutti una famiglia

A Tonadico sono molti anche i giovani presenti che possono sperimentare amicizie oltre il proprio Paese e la propria lingua, conoscere i modi di vivere dell'altro e arricchirsi delle diversità. Teresa Mühlig viene dalla Germania e fa parte del Gruppo di coordinamento della Mariapoli. Ai microfoni di Vatican News racconta alcuni momenti forti vissuti in questi giorni: 

Ascolta l'intervista a Teresa Mühlig

R. – Qui c’è gente dal Portogallo alla Russia, dall’Islanda alla Grecia: ci siamo uniti perché come Movimento dei Focolari abbiamo sentito queste differenze che ci sono in Europa a partire dalla politica, dalle questioni etiche … Abbiamo sentito che dovevamo far qualcosa, andare più in profondo con i rapporti personali. Così abbiamo deciso di fare un periodo di vacanze insieme in montagna e di approfondire l’aspetto spirituale tramite workshop, danze, giochi… Ognuno ha la possibilità di contribuire in base al proprio talento.

Tu sei a contatto in particolare con gli altri giovani che sono a Tonadico. Quali sono i loro commenti, le loro impressioni riguardo questo stare insieme?

R. - Alla fine di ogni settimana quando si condividono le esperienze, la parola “famiglia” è uscita molto spesso. Siamo diventati proprio una famiglia grande e questa è stata un’esperienza ancora più forte se si tiene conto del fatto che tanti non parlano la stessa lingua. Il cibo è diverso, il modo di festeggiare è diverso, però ognuno è venuto con la voglia di conoscere le altre persone e di mettere il proprio talento in gioco per fare una cosa insieme. Questa è stata soprattutto un’esperienza forte per i giovani che provengono da varie località. È una bella esperienza e anche se non conosci l’altra persona puoi dare il tuo aiuto.

Forse avete parlato fra voi della situazione in Europa, dell’unità europea. Che cosa è venuto fuori? è una realità che i giovani sentono e che vogliono continuare a costruire?

R. - Sarebbe stata una possibilità il parlarne. Non abbiamo cercato di evitarlo, però non è uscito come argomento. Era più forte la voglia di conoscere le persone e vivere questo senso di famiglia. Tutti quelli che sono tornati a casa avevano la sicurezza che in ogni Paese in Europa ci sono persone che fanno parte della famiglia e a cui voglio bene come persone. Questo ha fatto nascere una grande voglia di costruire la pace, di andare oltre le differenze politiche per vivere insieme come una sola famiglia umana.

Che messaggio, allora, sta inviando la Mariapoli?

R. - Abbiamo rivissuto un’esperienza che Chiara Lubich aveva fatto 75 anni fa con la prima Mariapoli. La scoperta che l’unità è una realtà per tutti. A volte vediamo che vogliamo vivere l’unità con quelli che ci sono vicini, o fare un dialogo con le persone di buona volontà che hanno i nostri valori. Però bisogna vivere l’unità con tutti, anche se a volte non ci capiamo. Ad esempio qui a Tonadico un gruppo proveniente dalla Polonia, molto cattolico. In questi giorni avevano anche un po’ di paura perché ci sono persone di altre religioni o di altre chiese e pensavano che questo dialogo potrebbe impoverire i loro valori. Il relativismo sta crescendo e questo è anche un pericolo per la nostra fede e per la nostra Chiesa cattolica. Abbiamo avuto un momento di preghiera con tutte le Chiese di fronte alla croce, ma senza il corpo di Cristo. Questo è stato difficile per i cattolici polacchi. Per le chiese riformate della Germania era invece importante non avere la presenza del corpo di Cristo. Questa è una questione che non possiamo risolvere: bisogna comunque stare insieme sentendo il dolore della differenza, pregare insieme, abbracciare la diversità dell’altro anche se non la si condivide. Questa è stata un’esperienza forte.

Puoi raccontarci ancora un’altra esperienza vissuta in questi giorni in Mariapoli?

R. - Un’altra esperienza è stata quella fatta con la presenza di persone che venivano dalla Gran Bretagna e dalla Russia, perché in Gran Bretagna in questi giorni si sta discutendo il processo per uscire dall’Unione Europea e i russi sono fuori dall’Unione Europea e non vogliono farne parte, ma sentono una mancanza. Allora abbiamo capito che il nostro è un popolo più grande, con più diversità. Per loro è stato bello stare insieme. Per noi è stato importante capire che l’Europa è molto di più dell’Unione Europea.

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04 agosto 2019, 09:00