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Da Fiumicino il pellegrinaggio della Madonna di Loreto negli aeroporti del mondo

L’iniziativa è parte del Giubileo Lauretano, inaugurato domenica scorsa. Messaggio del cardinale Turkson: la carità di Maria allarga i confini del cuore

Michele Raviart – Città del Vaticano

Con la partenza ieri sera dall’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino e il volo verso lo scalo “Ministro Pistarini” di Buenos Aires è iniziata la peregrinatio della statua della Madonna di Loreto, una delle iniziative legate al giubileo lauretano inaugurato domenica scorsa nella Santa Casa per i cento anni dalla proclamazione della Beata Vergine Maria come “patrona principale presso Dio di tutti gli aeronauti”. Nel corso dell’anno l’immagine sacra farà tappa negli aeroporti di tutto il mondo, visitando le principali capitali europee, ma anche New York, Manila e le Isole Fiji. Altre due statue della Vergine saranno in pellegrinaggio negli aeroporti italiani e nei reparti militari.

Monsignor Dal Cin: un’iniziativa che tocca la vita reale delle persone

“Si tratta di un’iniziativa religiosa, ma porta con sé tanti valori che toccano la vita reale delle persone, in un aeroporto, un luogo contemporaneo che è occasione di lavoro e relazioni intense per milioni di persone”, ha affermato monsignor Fabio Dal Cin, delegato pontificio per la Sacra Casa di Loreto, presente all’aeroporto insieme a monsignor Gino Reali, vescovo di Porto-Santa Rufina – che comprende Fiumicino – e il parroco dell’aeroporto don Giovanni Soccorsi.

Un pellegrinaggio per aeroportuali e lavoratori

 La protezione di Maria infatti, spiega il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale in un messaggio dedicato all’evento, “si estende anche ad ogni persona che viaggia e a chi, a bordo o a terre è responsabile della tranquillità e della sicurezza dei passeggeri”. In molti aeroporti sono presenti cappelle e luoghi di preghiera e, con il giubileo lauretano, “i lavoratori aeroportuali, il personale di volo e tutti i passeggeri che frequentano gli aeroporti sono dunque chiamati a vivere un tempo di pellegrinaggio, un itinerario che li riporterà ‘a casa’”. “Il cammino”, si legge ancora nel messaggio, “appartiene alla natura dell’uomo perché esprime la nostra sete di tornare a riscoprire dove sta il nostro cuore, dove si trovano le nostre vere e più profonde radici. Dove tornare ad essere persone”.

Superare le frontiere che separano le persone

Il pellegrino è colui che attraversa i campi e le frontiere. Allo stesso modo “gli aerei consentono ai passeggeri di attraversare tante frontiere nel breve volgere di ciascun viaggio, ma tutta la vita dell’uomo è piena di frontiere di ogni genere, da valicare ogni giorno. Ogni giorno infatti, l’uomo è chiamato a trasformare le frontiere che lo separano dagli altri in soglie, in porte da attraversare per andare incontro al mistero dell’altro: solo così ciascuno diventa dono e ricchezza per tutta la comunità, anche nel contesto di quella pastorale degli ambienti dove l’uomo viene raggiunto nei luoghi dove lavora e opera”.

La vera destinazione è l’eternità di Dio

A guidare i fedeli in questa “zona franca” è Maria Pellegrina, la cui carità “ci consente di allargare i confini del cuore” e la dimensione aerea “ci invita ad alzare il nostro sguardo verso il cielo, nella consapevolezza che la nostra vera destinazione è l’eternità di Dio e che l’uomo non ha soltanto una dimensione orizzontale, ma anche verticale, spirituale, trascendente, che lo richiama alla santità, alla luce dell’esempio di Maria”.

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12 dicembre 2019, 11:37