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Il Sir compie trent’anni

Nato nel 1988 per iniziativa della Federazione Italiana Settimanali Cattolici e con il sostegno della Cei, il Servizio Informazione Religiosa (Sir) festeggia in questi giorni i trent’anni dalla pubblicazione del primo bollettino, che ha dato avvio alla sua attività giornalistica. Intervista a Vincenzo Corrado, direttore del Sir

Claudia Valenti – Città del Vaticano

Il primo numero del Sir settimanale porta la data del 13 gennaio 1989 e si apre con una nota che illustra le linee editoriali dell’agenzia. Vi si legge: “vogliamo contribuire a spogliare l’informazione religiosa da quei modelli riduttivi che la selezionano, la interpretano, la divulgano con un’ottica esclusivamente ideologica, politica e partitica”. Questo perché la comunicazione del Sir cerca di essere differente dalle altre, lontana dallo scoop e dedita invece ad un tipo di informazione pensata, ragionata e veritiera. “Ci sono degli elementi che ci contraddistinguono ancora oggi – racconta Vincenzo Corrado, direttore del Sir – che risalgono al nostro padre fondatore, Don Giuseppe Cacciami. E sono: obiettività, rigore e verifica dell’informazione”.

Una soluzione per collegare i territori centrali a quelli periferici

Il 21 giugno 1990, il Sir settimanale diventa bisettimanale. Negli anni successivi e con le nuove tecnologie informatiche, iniziano le trasmissioni dell’Agenzia in posta elettronica. Il 9 novembre 1994, si avviano i lanci quotidiani via fax e posta elettronica a un gruppo di testate nazionali. Il 20 settembre 1995, l’Agenzia lancia il proprio sito Internet, che verrà rivisto e aggiornato più volte negli anni. Nel 2001 prende avvio, d’intesa con il Consiglio delle Conferenze episcopali europee, anche il Sir Europa, un servizio d’informazione europea che concentra la sua attenzione su diversi temi e aspetti del nostro continente.
“Il Sir – spiega il direttore - nasce dall’esigenza dei settimanali diocesani di avere un organo di informazione che potesse catalizzare le notizie in ambito nazionale ed estero e distribuirle puntualmente a livello locale, facendole arrivare quindi sui territori diocesani di tutta Italia. Ma allo stesso tempo dall’esigenza di generare il meccanismo inverso, ossia catalizzare quell’informazione locale, che di solito non trova espressione in ambito nazionale, e distribuirla dandogli dignità informativa”.

In comunione con gli altri media cattolici

Il Sir non nasce e non si qualifica come un servizio che è isolato, ma fa parte di una realtà complessa e variegata, come è quella del cattolicesimo italiano. “Una delle nostre prerogative – spiega il direttore – è quella di metterci in sintonia, in sinergia e in comunione con tutti gli altri media che appartengono alla chiesa italiana, per diffondere un tipo di informazione ragionata”.

Una comunicazione obiettiva, rigorosa e verificata

Le informazioni del Sir riguardano gli organismi pastorali della CEI, le singole diocesi italiane, la vita degli enti, delle associazioni, il mondo del volontariato, i convegni nazionali, i documenti della Chiesa e i commenti su temi e problemi di attualità. Con la sua attività, l’Agenzia punta ad offrire un’alternativa all’informazione religiosa fornita dagli organi di stampa laici, che spesso indulgono a forme di lettura ideologica, politica e partitica. “Obiettività, rigore e verifica – dice Corrado - sono valori ancora più importanti quando si parla di fatti religiosi, che richiedono di per sé una comprensione che va oltre tutti quei modelli che ogni giorno caratterizzano l’informazione”.

Ridare autorevolezza agli organi della comunicazione

Oggi, purtroppo, sembra che un po’ tutti possano fare informazione. Non ci sono più scale di autorevolezza e credibilità, in base alle quali preferire un comunicatore rispetto ad un altro. “Bisognerebbe restituire autorevolezza a certi agenti della comunicazione – afferma il direttore – bisognerebbe riscoprire le radici del nostro lavoro e ridare valore alla nostra professionalità. Forse andrebbe ripensata proprio la nostra professione, in modo che il “giornalismo cittadino”, che ormai è così diffuso, non metta in discussione il nostro lavoro, facendogli perdere prestigio”.

Un’informazione all’avanguardia

Nel tempo il Sir ha saputo aggiornarsi in campo tematico, così come in quello tecnologico, passando dalla carta, al sito internet, alla app. “Il Sir – afferma Corrado – ha sempre avuto la capacità di capire dove inserirsi nel settore dell’informazione, implementando il suo modo di fare comunicazione attraverso tutto quello che la tecnologia metteva a disposizione”. E sottolinea: “Il Sir è stato uno dei primi media cattolici a dotarsi di un sito internet nel 1995. Da lì poi, la sua storia è proseguita, spaziando nei vasti territori della multimedialità, fino ad arrivare al lancio della app, in occasione proprio di questo anniversario dei 30 anni dalla sua nascita”.

Ascolta l'intervista a Vincenzo Corrado

 

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30 ottobre 2018, 11:55