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VNS – SUDAFRICA Presidente vescovi incontra premier di Eswatini: promuovere giustizia e pace

VNS – SUDAFRICA Presidente vescovi incontra premier di Eswatini: promuovere giustizia e pace  

(VNS) – 14ott21 – “Vogliamo aggiungere la nostra voce in favore della pace e collaborare agli sforzi per risolvere le tensioni pacificamente e creare un ambiente favorevole per lo sviluppo e la promozione della giustizia”: con queste parole, Monsignor Sithembele Sipuka, presidente della Conferenza episcopale del Sudafrica (Sacbc), si è rivolto a Sipho Cleopas Dlamini, primo ministro del Regno di Eswatini, incontrato lo scorso 7 ottobre a Mbabane. Il presule si è recato nel Paese in visita di solidarietà: a maggio di quest’anno, infatti, l’ex Swaziland è stato sconvolto da dure proteste in favore della democrazia e contro il re Mswati III, ultimo monarca assoluto del continente africano che governa il Paese da 35 anni. Una delegazione della Sacbc ha tenuto, quindi, una “visita pastorale e di solidarietà” di cinque giorni, dal 6 all’11 ottobre, nella nazione. Oltre a Monsignor Sipuka, erano presenti il segretario generale della Conferenza episcopale sudafricana, padre Hugh O'Connor, e il segretario generale associato, suor Phuthunywa Catherine Siyali. Ad accompagnare i presuli di Pretoria c’era Monsignor José Ponce de León, vescovo di Manzini, l’unica diocesi cattolica in Eswatini.

“La Chiesa cattolica si sente profondamente coinvolta in questa impresa e spera nel suo successo finale” ha detto Monsignor Sipuka, lanciando un appello al governo affinché sostenga la dignità della persona umana tra le “tremende sfide” che l’Eswatini sta affrontando. "Violenza, distruzione di proprietà, uso eccessivo della forza da parte dell’esercito, morti non sono solo una minaccia per l'Eswatini, ma anche per tutta la regione dell'Africa meridionale”, ha detto il presidente della Sacbc. Ciò che è in gioco, infatti, ha aggiunto, è “la dignità della persona umana, la cui difesa e promozione ci è stata affidata dal Creatore e che ogni persona deve fare del suo meglio per sostenere e difendere”.

Sottolineando, poi, come l’ex Swalizand stia attraversando “tristi esperienze che hanno un impatto negativo sulla vita di tutti i cittadini”, il presule ha sottolineato che “la Chiesa cattolica afferma con forza la possibilità di superare gli ostacoli che impediscono una soluzione a tali eventi”. E “la fiducia sulla possibilità di superare gli ostacoli – ha spiegato - si basa in primo luogo sul fatto che l’Eswatini è noto come un Regno amante della pace". Di qui, l’esortazione del vescovo sudafricano a tutte le autorità, alla società civile e ad ogni individuo affinché, “convinti della gravità delle sfide attuali, compiano sforzi ispirati dalla solidarietà e dall’amore, che aiuteranno a costruire una società giusta e pacifica”.

Da ricordare che alle origini delle proteste di piazza esplose a maggio in Eswatini c’è stata l’uccisione di uno studente di diritto, Thabani Nkomonye. Per l’assassinio è stata accusata la polizia. La mobilitazione, la più ampia dalle manifestazioni del 2019, si è estesa nell’ultima settimana di giugno con l’inasprirsi della repressione. Alle proteste, il re ha infatti risposto bloccando Internet, imponendo il coprifuoco e dispiegando l’esercito contro i manifestanti. Secondo attivisti e forze dell’opposizione gli scontri avrebbero provocato decine di morti e vari feriti. Uccisioni peraltro smentite dalle autorità. 

All’Angelus del 4 luglio, Papa Francesco aveva lanciato un appello al dialogo e alla pace, invitando “coloro che detengono responsabilità e quanti manifestano le proprie aspirazioni per il futuro del Paese, a uno sforzo comune per il dialogo, la riconciliazione e la composizione pacifica delle diverse posizioni”. Parole che facevano eco a quelle del vescovo di Manzini, che invocava la calma: “Rispondere con il fuoco al fuoco servirà solo a ridurre questo Paese in cenere”, avvertiva il presule, riconoscendo le ragioni delle proteste, ma ribadendo che l’unica via per uscire dalla crisi è un “dialogo aperto” che coinvolga tutte le parti.

Vatican News Service – IP

14 ottobre 2021, 11:00