Cerca

VNS – ITALIA Sinodo. Cei: Messaggio ai sacerdoti e Lettera alle persone di buona volontà

VNS – ITALIA Sinodo. Cei: Messaggio ai sacerdoti e Lettera alle persone di buona volontà

(VNS) – 13ott21 – “Lasciare da parte le tentazioni conservative e restauratrici ed affrontare con decisione il tema della riforma, cioè del recupero di una forma più evangelica”: questo uno dei passaggi forti del Messaggio ai presbiteri, ai diaconi, alle consacrate e consacrati e a tutti gli operatori pastorali approvato dal Consiglio permanente della Conferenza episcopale italiana (Cei), in vista del Sinodo. “Le nostre Chiese in Italia – si legge nel testo - sono coinvolte nel cambiamento epocale”; è quindi necessario “sottoporre con decisione al discernimento comunitario l’assetto della pastorale”, perché il cammino sinodale mira a “riscoprire il senso dell’essere comunità, il calore di una casa accogliente e l’arte della cura”.

I vescovi italiani riconoscono il bisogno di “un cambiamento di mentalità pastorale, che non vuol dire passare a una pastorale relativistica”: “Non siamo più in un regime di cristianità – spiegano - perché la fede, specialmente in Europa, ma pure in gran parte dell’Occidente, non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata”. Ma anziché farne “motivo di depressione pastorale o lamentazione nostalgica”, la Cei esorta a “prenderne atto e cercare dentro a questa situazione ciò che lo Spirito dice alle Chiese” perché non si tratta di “una questione puramente funzionale, ma di una questione di fede”.

Al contempo, la Chiesa italiana richiama all’importanza dell’ascolto della Parola di Dio, ma anche dei fratelli e delle sorelle: l’ascolto “è esso stesso annuncio”, spiegano i presuli, perché trasmette all’altro un messaggio importante, ovvero “Tu per me sei importante, meriti il mio tempo e la mia attenzione, sei portatore di esperienze e idee che mi aiutano a crescere”.  Non solo: nella Chiesa è particolarmente prezioso “l’ascolto degli ultimi, poiché esso ripropone lo stile di Gesù, che prestava ascolto ai piccoli, agli ammalati, alle donne, ai peccatori, ai poveri, agli esclusi”. “Oggi appare particolarmente urgente, nel nostro contesto ecclesiale, ascoltare le donne, i giovani e i poveri, che non sempre nelle nostre comunità cristiane hanno la possibilità di offrire i loro pareri e le loro esperienze”, afferma la Cei, e sono “spesso privi di voce in un contesto sociale nel quale prevale chi è potente e ricco, chi si impone e si fa largo”. E invece devono essere proprio “le persone ferite, povere, allontanate, sprovvedute e umiliate dalla vita, ossia i protagonisti delle Beatitudini, a divenire i punti di riferimento della riforma delle comunità”.

Guardando, poi, a “il dolore, l’incertezza, il timore e la consapevolezza dei propri limiti” che la pandemia da Covid-19 ha suscitato, i vescovi della Penisola esortano a “ripensare gli stili di vita, le relazioni, l’organizzazione delle società e soprattutto il senso dell’esistenza”, affinché l’emergenza sanitaria “possa diventare culla e non sia solo sepolcro, possa trasformarsi in un’esperienza di rigenerazione, di vita nuova”, lungo “un cammino sinodale che prenda avvio da un ascolto, paziente e capillare, di tutte le componenti del popolo di Dio”.

Insieme al Messaggio, è stata diffusa anche una Lettera indirizzata alle donne e agli uomini di buona volontà: nella missiva, la Cei svela che il suo sogno è quello di “una Chiesa aperta, in dialogo, on più ‘di tutti’, ma sempre ‘per tutti’”, intendendo per “tutti” chi non si accontenta di risposte facili; chi cresce figli e nipoti “con stupore e trepidazione”; chi conosce “il buio della solitudine e del dolore, l’inquietudine del dubbio e la fragilità della debolezza”; chi è grato per “il dono dell’amicizia”; i giovani in cerca di “fiducia e amore”; gli anziani che custodiscono “storie e tradizioni antiche”; chi “non ha mai smesso di sperare” e chi è senza speranza; chi “ha incontrato il Signore e chi è ancora alla Sua ricerca”. “Desideriamo incontrarti! – scrivono i vescovi a ciascun fedele - C’è un tesoro nascosto in ogni persona, che va contemplato nella sua bellezza e custodito nella sua fragilità”.

Anche in questo testo i presuli ricordano la pandemia, evidenziando come essa abbia “rivelato che le vicende di ciascuno si intrecciano con quelle degli altri e si sviluppano insieme ad esse”. Di qui, il richiamo alla fraternità, affinché sia “un modo di stare al mondo che diventa criterio politico per affrontare le grandi sfide del momento presente”. “Questo è il senso del nostro cammino sinodale: ascoltare e condividere per portare a tutti la gioia del Vangelo – conclude la Cei - Camminiamo insieme con entusiasmo”, perché “il futuro va innanzitutto sognato, desiderato, atteso”. 

Infine, i vescovi italiani hanno diffuso il crono-programma che si distende per l’intero quinquennio 2021-2025, con tutte le tappe del cammino sinodale. Si inizierà con il biennio dell’ascolto (2021-2023), che raccoglierà “i racconti, i desideri, le sofferenze e le risorse di tutti coloro che vorranno intervenire”. Seguirà “una fase sapienziale” (2023-2024), nella quale l’intero popolo di Dio, con il supporto dei teologi e dei pastori, leggerà quanto emerso nelle consultazioni precedenti. Infine, un “momento assembleare nel 2025” cercherà di assumere “alcuni orientamenti profetici e coraggiosi, da riconsegnare alle Chiese nella seconda metà del decennio”.

Vatican News Service – IP

13 ottobre 2021, 09:01