Cerca

VNS – COSTA RICA Elezioni 2022. Vescovi: riconoscere, interpretare e scegliere sempre il bene comune

VNS – COSTA RICA Elezioni 2022. Vescovi: riconoscere, interpretare e scegliere sempre il bene comune

(VNS) – 29set21 – Riconoscere, interpretare e scegliere sempre il bene comune: così, in sintesi, si può riassumere il cuore del lungo messaggio che i vescovi in Costa Rica (Cecor) hanno diffuso il 27 settembre. Il documento guarda, in particolare, alle elezioni presidenziali e legislative che si terranno nel Paese a febbraio del 2022 ed offre suggerimenti per affrontarle al meglio, in un’ottica di partecipazione democratica di tutta la società nazionale. Patriottismo, responsabilità, diritto e dovere del voto, dunque, sono i principî cardine richiamati dai presuli per tracciare la retta via verso la tornata elettorale. In primo luogo, la Cecor indica cosa bisogna riconoscere, ovvero le difficoltà in cui versa la nazione, fiaccata dall’indebolimento dello Stato di diritto “sociale, solidale e inclusivo”; dall’assenza di leadership; dalla mancanza di dialogo, pace sociale e partecipazione dei cittadini; da una crisi sanitaria ed economica provocata dalla pandemia da Covid-19.

I vescovi mettono in luce anche “la sfiducia della società nei confronti delle istituzioni sociali e politiche”, nonché l’allarmante aumento di corruzione, violenza, traffico di droga e crimine organizzato. Grave anche la disoccupazione che, secondo l’ultimo rapporto dell’Istituto nazionale di statistica, ha colpito 434mila persone, così come il declino del settore turistico, a fronte di costi in salita per i beni essenziali e per il carburante. A provocare ansia e preoccupazione nella popolazione, poi, ribadisce la Cecor, è anche “la costante minaccia della riforma del sistema pensionistico”, il deterioramento delle possibilità di accedere ad un reddito dignitoso e l’indebitamento dello Stato: dal 2008, infatti, si legge nel messaggio episcopale, “un deficit persistente nelle finanze del governo centrale ha portato a un rapido indebitamento dello stesso al di sopra dei livelli raccomandati e sostenibili”.

Di fronte a questa drammatica realtà, dunque, i vescovi sperano che dalle urne emergano “proposte concrete e fattibili” per ricostruire il Paese nel periodo 2022-2026, sempre “alla ricerca del bene comune e dello sviluppo integrale del popolo”. In secondo luogo, la Cecor invita ad interpretare questa realtà nel modo giusto: la politica migliore, infatti – spiegano i vescovi – non è quella degli schieramenti di parte o della gestione amministrativa quotidiana, bensì è quella che “con lo sforzo di tutti, si assume la responsabilità di affrontare le sfide attuali”. Di qui, il richiamo ad un principio fondamentale: la solidarietà, in grado di “ricostruire l’ordine politico e sociale, il tessuto relazione ed il progetto umano”.

L’obiettivo principale della politica, continua ancora il messaggio, dovrà essere quello di ridurre la povertà, la disuguaglianza, il divario educativo; sostenere i settori produttivi e facilitare i percorsi di sviluppo degli imprenditori. Non solo: i vescovi sottolineano che “è assolutamente necessario che, soprattutto nel servizio pubblico, ci sia un esercizio retto, responsabile, etico e rispettoso della legge per combattere la corruzione, a beneficio degli interessi più necessari e più nobili del Paese”. Chi guida lo Stato, in sostanza, deve sapere di essere “un servitore della legge con l'obbligo ineludibile di fare un lavoro dignitoso e onesto, per far valere l'autorità che gli è stata data”.

In terzo luogo, i presuli esortano i cittadini a scegliere “una leadership politica chiara ed efficace che permetta al Paese di uscire dalla crisi generale in cui si trova”. In quest’ottica, il Tribunale Elettorale viene richiamato al suo compito di “garante di un processo che assicuri elezioni libere e trasparenti”, mentre gli aventi diritto sono invitati a partecipare al voto per scegliere “in modo consapevole e responsabile i candidati maggiormente in grado di promuovere la ristrutturazione integrale della nazione, nelle sue aree sociali, sanitarie ed economiche”. Per questo, i presuli incoraggiano i cittadini ad “una serena e profonda analisi e riflessione” che li tenga lontani “dalla trappola di polarizzazioni prefabbricate, fittizie o meramente ideologiche”.

Un ulteriore appello viene lanciato ai mass-media, ai comunicatori ed a coloro che usano i social network, affinché durante il processo elettorale l’informazione sia sempre “chiara, precisa, obiettiva e imparziale”, “coerente con la verità e mirata a cercare l'obiettività, non a diffondere informazioni offensive o false”.  Rispettare gli altri e generare “autentici forum di dialogo, ascolto e vero scambio di idee” è lo scopo di un sistema informativo corretto, incalzano i vescovi, invocando anche “la responsabilità, la democrazia e il senso civico” della società. “Mettiamo questo processo elettorale nelle mani di Dio per il bene presente e futuro del nostro Paese – conclude il messaggio episcopale - per il rafforzamento della democrazia e il consolidamento della pace”. Il documento si chiude con la medesima preghiera finale contenuta nell’Enciclica sociale “Fratelli tutti” di Papa Francesco.

Vatican News Service – IP

29 settembre 2021, 10:38