Cerca

VNS – RD CONGO “Still I Rise": onlus italiana lancia iniziativa per istruire i bambini minatori

VNS – RD CONGO “Still I Rise": onlus italiana lancia iniziativa per istruire i bambini minatori

(VNS) – 22lug21 - Quando maneggiamo il telefono cellulare o lavoriamo ad un computer sarebbe bene avere in mente uno scrupolo: quello per tanti bambini che in tenera età –molti sotto i 7 anni- invece di andare a scuola lavorano nelle miniere della Repubblica Democratica del Congo. Quelle di cobalto, con cui si producono le batterie al litio. E in condizioni insalubri e altamente pericolose per la loro incolumità, dove si resta sommersi fino a 12 ore consecutive, per pochi dollari al giorno.

Da queste miniere africane, specie nelle foreste impervie del Katanga, proviene oltre la metà del cobalto usato in tutto il mondo per l’alimentazione di apparecchiature elettroniche. Il governo di Kinshasa arriva a stimare fino a 150.000 i lavoratori precari che s’inoltrano nelle viscere della terra a cercare il prezioso minerale, per conto di multinazionali occidentali e cinesi. L’Unicef nel 2020 ha contato circa 40.000 minori impegnati a ripulire le pietre di cobalto, immersi in acquitrini inquinati, nelle profondità della terra.

Precarietà vuol dire spesso scavare profonde gallerie con strumenti artigianali, senza la ventilazione necessaria, né misura di sicurezza alcuna. E le polveri del cobalto sono micidiali per l’apparato respiratorio, specie in corporature ancora fragili come quelle dei bambini.  Senza contare i crolli delle strutture, che provocano centinaia di vittime ogni anno.

Naturalmente per questi ragazzi la scuola non esiste. Le tasse scolastiche sono troppo alte, le loro famiglie non se le possono permettere. E il Covid, che le scuole le ha chiuse del tutto, ha fatto il resto.

È in questa cornice che giunge come una brezza d’aria pulita la notizia dell’apertura, il prossimo autunno, di un centro educativo a Kolwezi, nel Congo meridionale, per far tornare a studiare i piccoli minatori forzati.

L’iniziativa è ad opera della onlus italiana “Still I Rise”, nata per “assicurare istruzione, protezione e dignità agli ultimi tra gli ultimi”, come dicono i suoi volontari.  “Crediamo nel potere trasformativo dell’educazione –affermano- e portiamo istruzione a bambini e bambine profughi, orfani e apolidi i cui diritti sono stati negati per troppo tempo”.

Nel grande paese centroafricano, 3 milioni e mezzo di minori hanno abbandonato gli studi primari, mentre il 43% dei bambini è malnutrito. E nel Katanga, dove un bimbo su cinque non vive oltre i 5 anni, si deve registrare il più alto tasso di mortalità infantile al mondo.

Per i minori congolesi fuggiti in Kenya, oltre che per i bimbi autoctoni più vulnerabili, in un contesto politico-amministrativo più stabile, l’associazione rilascerà anche diplomi di “International Baccalaureate”, consentendo ai suoi studenti di iscriversi in futuro alle università di tutto il mondo.

Vatican News Service - SA

22 luglio 2021, 15:36