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VNS – NIGERIA Monsignor Kaigama: costruire un Paese migliore, senza estremismi

VNS – NIGERIA Monsignor Kaigama: costruire un Paese migliore, senza estremismi

(VNS) – 14giu21 – Costruire la Nigeria nel modo migliore, senza cedere ad estremismi religiosi, ma puntando all’unità nella diversità: così, in sintesi, si è espresso, nei giorni scorsi, l’Arcivescovo di Abuja, in Nigeria, Mosignor Ignatius Ayau Kaigama. Il 30 maggio, domenica della Santissima Trinità, il presule ha celebrato la Santa Messa presso la parrocchia locale “San Patrizio Karshi”, ed ha messo in guardia dall’estremismo religioso, invitando i fedeli ad “apprezzare la diversità tra le religioni”. “Alcuni – ha detto – credono che ci sia un Dio diverso per i cristiani e per i musulmani. Se guardiamo, però, alla Creazione, vediamo che essa ha caratteristiche uniche, ma simili. Il che significa che Dio è uno”. Di qui, l’esortazione del presule a “riconoscere la comune origine abramitica tra le diverse fedi come impulso per azioni comuni, spirituali e sociali, senza porre in atto competizioni malsane”, che provocano ferite e lacerazioni tra i fedeli, ma puntando, piuttosto, sulla costruzione di “una nazione pacifica e prospera”.

“Dobbiamo costruire una Nigeria migliore, riconoscendo che abbiamo un solo Dio e Padre di tutti noi - ha detto ancora l'Arcivescovo nigeriano - La nostra diversità non dovrebbe contraddire la nostra umanità". "Se ci rendiamo conto e accettiamo che l'intero universo è sotto il governo e la sovranità di un solo Dio, allora cercheremo sempre di cooperare gli uni con gli altri, completando reciprocamente gli sforzi", ha aggiunto Monsignor Kaigama.  Il risultato di questa cooperazione, ha concluso, sarà il progresso e "un amore che crea un legame incondizionato e indissolubile".

Il 6 giugno, invece, presiedendo l'Eucaristia per la Solennità del Corpus Domini nella Cattedrale di Abuja, l’Arcivescovo ha ribadito che “la Messa non è un momento di spettacolo, ma richiede silenzio e preghiera”. Per questo, il presule ha invitato sia i fedeli che i sacerdoti alla moderazione durante le celebrazioni esortandoli, al contempo, a partecipare al sacramento della penitenza. Partecipare all’Eucaristia non significa “esibirsi in danze sfrenate o dare prova di abilità oratorie per impressionare l’assemblea”, ha sottolineato Monsignor Kaigama, bensì vuol dire “disporsi in uno stato d’animo silenzioso e orante, consapevoli del fatto che si è alla presenza del Signore”.

Invitando, poi, i fedeli a non fare un uso smodato dei telefoni cellulari, l’Arcivescovo nigeriano ha ribadito l’importanza della “confessione sacramentale”, la quale rappresenta “la preparazione necessaria a ricevere l’Eucaristia”, “balsamo e medicina efficace anche durante le tempeste molto violente in cui si può incorrere nella vita, come le persecuzioni, i conflitti, i comportamenti scandalosi che derivano dalla debolezza dell’uomo”. “L’Eucaristia – ha concluso il presule – è un pasto di amore e di unità che non esclude nessuno” e che “non lascia spazio all’individualismo”.

Vatican News Service – IP

14 giugno 2021, 11:00