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VNS – MYANMAR Appello della Chiesa di Loikaw per fermare gli attacchi militari ai luoghi di culto

VNS – MYANMAR Appello della Chiesa di Loikaw per fermare gli attacchi militari ai luoghi di culto

(VNS) – 9giu21 - "Facciamo appello ai gruppi armati affinché non schierino truppe, non attacchino e non brucino luoghi di culto come templi, moschee e chiese, così come ospedali e scuole". Lo ha scritto – riporta UCA News - padre Celso Ba Shwe, amministratore apostolico della diocesi di Loikaw, nello Stato di Kayah, nell'est del Paese, in una lettera diffusa ieri, 8 giugno.

Nell’appello, lanciato dopo gli assalti militari a tre chiese cattoliche nel giro di due settimane, il sacerdote ha ricordato che attaccare intenzionalmente luoghi di culto, ospedali e scuole costituisce un crimine di guerra, secondo le Convenzioni dell'Aia.

Negli Stati Kachin, Kayah, Karen e Chin, i combattimenti tra esercito, gruppi etnici armati e gruppi di resistenza locali si sono intensificati, in seguito alla brutale repressione delle proteste contro il colpo di Stato militare del 1° febbraio da parte dell'esercito, che ha causato la morte di almeno 857 persone. Per colpa dei combattimenti, secondo l'agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, sarebbero più di 175.000 gli sfollati negli Stati di Kachin, Kayah, Karen, Chin e Shan, aree con popolazioni cristiane molto numerose.

In questa drammatica situazione, caratterizzata da attacchi indiscriminati, ingiustizie e disordini politici, la Chiesa ha giocato un ruolo vitale nel fornire rifugio agli sfollati interni, nelle chiese, nei conventi e nei monasteri, e nel sostenere gli aiuti umanitari.

Padre Ba Shwe ha raccontato come gli edifici di culto abbiano aperto le loro porte ai civili in fuga - soprattutto anziani, bambini, donne, malati e disabili - indipendentemente dalla religione e dall’etnia, durante i combattimenti nello Stato di Kayah e nel vicino Stato Shan; e come la diocesi di Loikaw abbia esortato i fedeli a recitare il Rosario alle 19 di ogni giorno per chiedere pace e giustizia nella nazione dilaniata dal conflitto.

L’appello dell’amministratore apostolico di Loikaw è arrivato il giorno dopo l’attacco alla chiesa di Nostra Signora, Regina della Pace, a Doungankhar, Demoso; dopo quello, nella notte del 23 maggio, alla chiesa del Sacro Cuore, nel villaggio di Kantharyar, vicino a Loikaw, che ha provocato la morte di quattro persone e ne ha lasciate ferite almeno altre otto; e dopo quello alla chiesa di San Giuseppe, nella città di Demoso, nella notte del 26 maggio. Secondo fonti locali, questi attacchi con colpi di artiglieria sarebbero deliberati, poiché i grandi complessi delle chiese sono obiettivi facili e visibili da lontano.

Il 23 maggio, in seguito all’attacco militare alla chiesa del Sacro Cuore, si era levata la voce di condanna del cardinale Charles Maung Bo, arcivescovo di Yangon. Il porporato aveva condannato gli atti violenti e chiesto la fine degli assalti ai luoghi di culto, protetti dai protocolli internazionali.

Vatican News Service - AP

 

09 giugno 2021, 09:34