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VNS SCOZIA Pentecoste. Lettera pastorale dei vescovi e creazione di un ufficio per la cura del Creato

VNS SCOZIA Pentecoste. Lettera pastorale dei vescovi e creazione di un ufficio per la cura del Creato

(VNS), 17mag21 - Aiutare le diocesi e le parrocchie scozzesi a calcolare la loro impronta di carbonio (“carbon footprint”), ossia le emissioni di gas serra generate da attività umane, e a decidere le iniziative da intraprendere per ridurre fino ad azzerare tali emissioni. Sarà questa la missione del nuovo “Ufficio per la cura del creato” istituito di vescovi scozzesi in occasione del sesto anniversario dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si’” e in vista della Cop-26, la Conferenza Onu sul clima in programma a Glasgow a novembre. A dirigerlo sarà padre Gerard H Maguiness, segretario generale della Conferenza episcopale scozzese.

“Dio ci ha onorati dando all’umanità l’obiettivo di essere collaboratori nell’opera della creazione. Speriamo e preghiamo che l’incontro dei leader mondiali a Glasgow, alla fine di quest’anno, porti frutti per il nostro pianeta”, scrive monsignor William Nolan, presidente della Commissione giustizia e pace dei vescovi che nell’occasione hanno anche pubblicato una lettera pastorale per la Pentecoste dedicata al tema della cura del creato.

Nel messaggio i presuli ricordano che il creato è un “grande dono di Dio a tutta l’umanità” che ne è “parte integrante”. Un dono che ci è stato affidato, che tuttavia è stato “abusato”, senza “alcuna preoccupazione per i nostri fratelli più poveri e per il futuro”. Ma – avvertono i vescovi scozzesi - la Terra con le sue risorse, “è stata data a tutta l’umanità, non esclusivamente a noi adesso, ma perché fosse trasmessa alle generazioni future”. In questo senso – affermano - siamo chiamati a quello che "il Vangelo chiama ‘metanoia’, che è non solo dolore per gli abusi commessi contro il creato, non solo una conversione dei cuori, ma un cambiamento nei nostri stili di vita”. Un dovere che interpella sicuramente i governi che hanno la responsabilità prendere misure per ridurre le emissioni e di promuovere un modello economico diverso guardando al benessere delle nazioni più povere.

Ma non basta: questa responsabilità grava su tutti: “La pandemia ci ha richiesto un cambiamento completo nel nostro modo di vivere per poter sconfiggere il virus. Allo stesso modo un cambiamento radicale e sostenuto è necessario per poter mettere la parola fine all’abuso del nostro pianeta e riparare i danni che sono stati compiuti”, afferma il messaggio. La conversione ecologica interpella tutti anche come Chiesa, osserva ancora il testo. I vescovi ricordano in proposito che anche le diocesi scozzesi stanno disinvestendo dalle aziende che producono combustibili fossili e plaudono l’impegno delle scuole cattoliche che hanno aderito al programma “Laudato si’ Schools” e all’iniziativa “Eco-Congregation” pensati per coinvolgere i fedeli in iniziative a favore dell’ambiente.

“Tutti questi sforzi - osservano in conclusione i vescovi scozzesi - sono un inizio, ma è necessario molto di più se vogliamo rimediare ai danni causati da generazioni di abbandono e abusi. Gli scienziati ci dicono che il tempo è ormai limitato. Tutti noi dobbiamo, quindi, lavorare con un senso di urgenza per discernere ciò che deve essere fatto e per apportare i cambiamenti richiesti”, sottolinea la lettera che conclude con una speciale preghiera per il creato.

Da ricordare che anche i vescovi dell’Inghilterra del Galles hanno dedicato la loro lettera di Pentecoste alla protezione dell’ambiente. Nel messaggio i presuli sottolineato, tra l’altro, lo stresso legame tra l’effusione dello Spirito Santo celebrata in questa Solennità e la creazione, “dono prezioso” affidato dal Signore ad ogni generazione chiamata a preservarla per il bene di tutta l’umanità.

Vatican News Service - LZ

18 maggio 2021, 13:00