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VNS – EL SALVADOR Crisi politica. Preoccupazione dei vescovi: pace sociale richiede esercizio corretto della legge

VNS – EL SALVADOR Crisi politica. Preoccupazione dei vescovi: pace sociale richiede esercizio corretto della legge

(VNS) – 6mag21 – È crisi politica nel Salvador dove, il primo maggio, l’Assemblea legislativa ha votato in favore della destituzione del procuratore generale e di cinque alti giudici della Corte Suprema, ritenuti ostili al Capo dello Stato, Nayib Bukele, in quanto avrebbero ostacolato le misure igienico-sanitarie stabilite dal governo per arginare la pandemia da Covid-19. Accusa respinta dai magistrati che hanno emesso una sentenza in cui bollano come “incostituzionale” la decisone dell’Assemblea. Intanto, la Conferenza episcopale nazionale (Cedes), in una nota, invita l’esecutivo a riconsiderare l’accaduto, perché la destituzione dei giudici non è avvenuta dopo un giusto processo. “Abbiamo seguito gli eventi con grande preoccupazione – affermano i presuli – accompagnando la popolazione e vegliando sui suoi legittimi interessi”, poiché "la pace sociale richiede gli sforzi dei cittadini, ma soprattutto dei governanti, basati su un corretto esercizio delle leggi che governano il Paese".

Anche “se ci fossero stati motivi sufficienti” per rimuovere i giudici dal loro incarico e anche se “l’Assemblea legislativa avesse il potere costituzionale di effettuare tale destituzione”, ribadisce la Cedes, in ogni caso “si sarebbe dovuto svolgere un giusto processo”. Di qui, il forte appello della Chiesa cattolica alle autorità politiche nazionali affinché agiscano con saggezza, “una virtù quanto mai necessaria nell’attuale congiuntura che El Salvador sta attraversando”, anche a causa dell’emergenza sanitaria che, ad oggi, ha provocato quasi 70mila casi in totale ed oltre 2mila decessi. “È urgente – sottolinea la Conferenza episcopale – prendere una decisione saggia capace di condurre l’intera nazione verso uno Stato veramente democratico, come la popolazione ha sempre desiderato e chiesto a gran voce”, ovvero “uno Stato che tutela i diritti fondamentali dell’essere umano, permettendogli di vivere in pace, giustizia, libertà, ordine e rispetto”.

Per “non commettere gli stessi errori” del passato, i presuli esortano a guardare alle sofferenze patite dalla popolazione e agli “atti arbitrari commessi tra la fine del XX secolo e l’inizio del XXI” da alcuni leader politici, affinché il tempo trascorso, “non sia un congelatore di risentimenti, bensì la fonte che deve ispirare la trasformazione del presente per spingere il Paese verso un futuro migliore”. La nota episcopale rilancia quindi l’appello a perdonare che “non è sinonimo di condonare l’ingiustizia, mentre chiedere giustizia non è sinonimo di cercare vendetta”. Infatti, “o i cittadini e i governanti attuali perdonano e correggono gli errori del passato, oppure il Paese sarà condannato ad una serie di vendette, aggressioni, risentimento e odio che impediranno la convivenza e lo sviluppo integrale delle generazioni presenti e future”.

In quanto Pastori della Chiesa, illuminati dal Vangelo e dalla Dottrina sociale, ed ispirati da Sant’Óscar Arnulfo Romero, compianto Arcivescovo di El Salvador, i vescovi si appellano alla “libertà di giudicare le decisioni e le azioni dei governanti, cercando sempre il bene del Paese ed esprimendo con onestà e chiarezza” il loro punto di vista come “un servizio alla pace e alla concordia”. L’auspicio della Cedes, dunque, è che si possa praticare “un sano esercizio legislativo che promuova l’armonia, l’equità, il dialogo, l’indipendenza dei tre poteri (legislativo, esecutivo e giudiziario) e lo Stato di diritto”.

Invitando, poi, tutti i rappresentanti delle istituzioni a lavorare con “entusiasmo e generosità” per costruire un Salvador “libero da violenze, impunità e corruzione”, ma vincolato dall’osservanza delle leggi, i vescovi concludono la loro nota affermando che la nazione necessita di una svolta: ora bisogna intraprendere “non il cammino della violenza, ma quello del dialogo, della comprensione, della fraternità, dell’uguaglianza, della libertà, dell’ordine, della giustizia e della pace”.

Vatican News Service – IP

06 maggio 2021, 11:01