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VNS – HAITI Religiosi rapiti. La solidarietà del Celam alla Chiesa haitiana. Oggi "sciopero" nazionale indetto dai vescovi

VNS – HAITI Religiosi rapiti. La solidarietà del Celam alla Chiesa haitiana. Oggi "sciopero" nazionale indetto dai vescovi

(VNS), 15apr21 - “Leviamo la nostra voce, per condannare con tutte le nostre forze questo atto crudele e disumano, che mette a repentaglio la salute e la vita di dieci persone che hanno dedicato la loro vita al servizio di Dio e del prossimo”. È quanto si legge in una lettera di solidarietà indirizzata dalla presidenza del Celam, il Consiglio episcopale americano,  a monsignor Launay Saturné, arcivescovo di Cap-Haïtien e presidente della Conferenza episcopale haitiana, per il recente rapimento di 5 sacerdoti, 2 religiosi e 3 laici. I dieci rapiti, sequestrati l’11 aprile scorso da una banda criminale a Croix-des-Bouquets, sobborgo occidentale della capitale Port-au-Prince, sono ancora nelle mani dei rapitori. Per la loro liberazione è stato chiesto un riscatto di un milione di euro.

La lettera firmata dal presidente del Celam, monsignor Miguel Cabrejos, arcivescovo di Trujllo (Perù), si rivolge anche i carcerieri affinché, “in nome del Dio dell’Amore, della Giustizia e della Misericordia, liberino immediatamente questi fratelli, ingiustamente privati della loro libertà”. “Nessuno può prendersi il diritto di privare un altro della propria libertà personale, soprattutto se si tratta di un rapimento a scopo di estorsione, il cui obiettivo è ottenere un riscatto in cambio della libertà di persone innocenti. Il diritto internazionale prevede pene severe per questo tipo di atto illegale”, ricorda il Celam, che chiede alle autorità haitiane di compiere ogni sforzo “per ottenere la rapida liberazione di questi fratelli”.

La lettera conclude con parole di solidarietà e vicinanza nella preghiera alla Chiesa e al popolo haitiano: ”Condividiamo con il popolo fratello di Haiti il profondo dolore per la sofferenza di questo amato Paese che non riesce a trovare una strada per superare una crisi annosa acutizzata dalla pandemia, che colpisce soprattutto le persone più povere ed emarginate”.

Il sequestro dell’11 aprile si aggiunge alla lunga lista di rapimenti e crimini violenti avvenuti ad Haiti negli ultimi tempi nel contesto di una grave crisi economica, politica e sociale alla quale hanno contribuito il susseguirsi negli ultimi 15 anni uragani, terremoti ed epidemie a cominciare dal terremoto del 12 gennaio 2010 che mise in ginocchio il Paese. Una situazione ripetutamente denunciata con forza dai vescovi che, in una lettera diffusa il 13 aprile, hanno dichiarato per oggi la chiusura di tutte le istituzioni cattoliche come segno di protesta, chiedendo ai sacerdoti, ai religiosi, agli operatori pastorali, “di accompagnare e mantenere il popolo di Dio nella speranza come vuole Papa Francesco". L’invito è inoltre a fare suonare a mezzogiorno le campane di tutte le chiese suonino e a celebrare alla stessa ora Messe per chiedere a Dio un cambiamento per Haiti". Nella lettera i presuli denunciano quella che chiamano la "dittatura del rapimento" ad Haiti: “Non dobbiamo lasciare ai banditi il potere di ucciderci, stuprarci e rapirci - scivono. Dobbiamo unirci nella preghiera per ottenere un Paese migliore".

Vatican News Service - LZ

15 aprile 2021, 11:56