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Fedeli e pellegrini ad un'udienza generale in Piazza San Pietro Fedeli e pellegrini ad un'udienza generale in Piazza San Pietro  (VATICAN MEDIA Divisione Foto)

Vaticano: il turismo diventi un concreto impegno per la pace

"L’interesse che muove milioni di turisti può essere coniugato facilmente con l’impegno per la fratellanza, in modo tale da costituire una rete di 'messaggeri di pace' per invocare la fine della guerra". Lo si legge nel Messaggio del Dicastero per l'Evangelizzazione per la 45.ma Giornata Mondiale del Turismo proclamata dall'Onu e che si celebrerà il 27 settembre prossimo. Nel testo sottolineata l'importanza del turismo religioso e la grande occasione d'incontro offerta dal Giubileo 2025

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Il binomio "Turismo e pace" che dà il titolo alla 45.ma Giornata Mondiale del Turismo indetta dalle Nazioni Unite, non poteva che essere la scelta migliore "in un periodo così travagliato come il nostro" per offrire "a quanti si porranno in viaggio, un momento di riflessione e di impegno personale". Lo scrive il Dicastero per l'Evangelizzazione in un Messaggio scritto per l'occasione e firmato da monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto della Sezione per le questioni fondamentali dell'evangelizzazione nel mondo, sottolineando come la guerra, non garantendo la  sicurezza delle persone, incida negativamente sul turismo e sulle attività ad esso legate. "Dove esistono focolai di guerra - si legge - la mancanza di turisti crea un’ulteriore espressione di povertà tra la popolazione che vede venire meno una forma di sostentamento necessaria per vivere con la dovuta dignità".

Storia, cultura e impegno per la fratellanza 

Il Dicastero, che si occupa del turismo religioso, si sente interpellato dall'attuale contesto mondiale e desidera contribuire affinchè il messaggio di pace raggiunga quanti operano nel settore. Ricorda con gratitudine l'impegno di tanti sacerdoti e laici "che dedicano la loro vita per rendere attivo e fecondo il turismo e i pellegrinaggi", invitandoli "ad aprirsi verso nuovi percorsi" laddove sia necessario.  "L’interesse che muove milioni di turisti - si osserva nel testo - può essere coniugato facilmente con l’impegno per la fratellanza, in modo tale da costituire una rete di 'messaggeri di pace' che parli al mondo intero per invocare la fine di ogni guerra e la riapertura di territori pieni di storia, di cultura e di fede". Il turismo, si sottolinea ancora, "può favorire in maniera determinante il recupero dei rapporti interpersonali di cui tutti sentiamo una profonda nostalgia". Si tratta di recuperare e favorire, al di là della tecnologia, quella "cultura dell'incontro" così "fortemente sostenuta da Papa Francesco". 

Nel proprio bagaglio ci siano l'apertura al mondo e agli altri 

L'incontro tra persone è occasione di dialogo, di reciproca conoscenza e fonte di rispetto, e il turismo religioso deve porre tutto questo al centro. "Non venga mai a mancare - si legge nel Messaggio - il richiamo e la preghiera per la pace nel mondo e nello stesso tempo per la pacificazione nei rapporti interpersonali". Ricordando che "essere costruttori di pace non solo è possibile, ma è richiesto a quanti intraprendono un viaggio", l'apertura al mondo e alla persona che si va ad incontrare è per il Dicastero "un vero programma da inserire nel proprio bagaglio quando si parte per vivere il meritato riposo o per trovare momenti di sosta in cui contemplare la bellezza del creato". 

Pellegrini a Roma per il Giubileo 2025

Nel Messaggio si ricorda che il Giubileo 2025, con inizio il 24 dicembre prossimo, richiamerà a Roma milioni di pellegrini "per vivere l'esperienza dell'indulgenza giubilare" spinti da quel sentimento di speranza che abita il cuore di ciascuno. "Il turismo caratterizzato da questa speranza - si sottolinea - può diventare un segno concreto e tangibile anche per la costruzione della pace". E a questo riguardo si citano alcune significative parole di Papa Francesco: "È troppo sognare che le armi tacciano e smettano di portare distruzione e morte? Il Giubileo ricordi che quanti si fanno 'operatori di pace saranno chiamati figli di Dio'. L’esigenza della pace interpella tutti e impone di perseguire progetti concreti”. Questo dunque l'invito rivolto nella prossima Giornata Mondiale del Turismo a tutti gli operatori in questo ambito e per quanti si mettono in viaggio "con sentimenti e desiderio di serenità e concordia".

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28 maggio 2024, 10:37