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Illustrissimi, in un libro "l'universo" letterario e culturale di Papa Luciani

La postulatrice della causa di canonizzazione di Giovanni Paolo I, Stefania Falasca, presenta in un'intervista con il direttore editoriale dei media vaticani, Andrea Tornielli, il volume che contiene i testi immaginari del futuro Pontefice, pubblicati dal Messaggero di Padova in edizione critica

Vatican News

Un “compendio dell’universo di Giovanni Paolo I” che va “al di là della preparazione strettamente ecclesiastica” e che mostra “l’ampia cultura di Luciani, la sua infinita acquisizione di tutte le possibili suggestioni che vengono dalla letteratura internazionale, da quella greca, classica, ma anche anglo-americana o russa”. Così Stefania Falasca, postulatrice della causa di canonizzazione di Giovanni Paolo I e studiosa da anni della figura del Papa beato, in un’intervista con il direttore editoriale dei media vaticani, Andrea Tornielli, presenta Illustrissimi, l’opera che contiene i testi immaginari di colui che fu Pontefice per soli 34 giorni, pubblicati da Il Messaggero di Padova nell’edizione critica a cura della stessa Falasca e con la prefazione del cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione.

Il volume sarà presentato nel Palazzo Ducale, a Venezia, il prossimo 17 maggio in un evento promosso dalla Fondazione vaticana Giovanni Paolo I, in collaborazione con il Ministero della Cultura e con la Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per Venezia e Laguna. Durante la serata saranno letti alcuni dei brani come le lettere di Luciani a Charles Dickens e Mark Twain, al romano Giuseppe Gioachino Belli e al veneziano Carlo Goldoni.

La novità del libro, spiega Falasca ai media vaticani, “è che si fa una genesi di queste lettere e un apparato critico delle note che fanno vedere l’ampia cultura di Giovanni Paolo I”. Si approfondisce quindi la figura del Pontefice veneto, la sua “capacità di divulgare”, il suo tratto “geniale” ed emerge chiaramente quello che già tante persone all’epoca affermavano: Albino Luciani come “la penna più brillante dell’episcopato italiano”. “Se non avesse fatto il prete – dice la postulatrice - avrebbe fatto il giornalista”.

 

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14 maggio 2024, 17:00