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Il cardinale Parolin e il presidente italiano Mattarella a Palazzo Borromeo Il cardinale Parolin e il presidente italiano Mattarella a Palazzo Borromeo

Terra Santa, Parolin: sdegno per la carneficina, serve coraggio per una soluzione

Il Segretario di Stato, a margine dell’evento all’Ambasciata d’Italia presso la Santa Sede per l’anniversario dei Patti Lateranensi e dell'Accordo di revisione del Concordato, commenta la situazione a Gaza: "Chiediamo che il diritto alla difesa di Israele, invocato per giustificare questa operazione, sia proporzionato. Certamente con 30 mila morti non lo è". Al bilaterale presenti il presidente Mattarella e la premier Meloni: discussi i temi di fine vita, famiglie, Imu, Giubileo

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

Da una parte, lo “sdegno”; dall’altra, la “speranza”. Il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, cita le parole di Sant’Agostino per commentare la situazione in Medio Oriente, in particolare quella a Gaza, dove con 30 mila morti si sta registrando quella che definisce “una carneficina” e anche per invocare una immediata soluzione. Il porporato ha guidato oggi pomeriggio, 13 febbraio, la delegazione vaticana per il tradizionale bilaterale che celebra il 95.mo anniversario dei Patti Lateranensi e il 40.mo dell'Accordo di revisione del Concordato. A conclusione dell’appuntamento - al quale erano presenti il presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni - il cardinale si è fermato a rispondere alle domande dei giornalisti, elencando i temi affrontati nel lungo dialogo a porte chiuse tra cui fine vita, politiche familiari con un apprezzamento per l’assegno unico, Imu, Giubileo e, naturalmente, i conflitti che affliggono il mondo.

Il bilaterale Italia-Santa Sede a Palazzo Borromeo
Il bilaterale Italia-Santa Sede a Palazzo Borromeo

Coincidenza di preoccupazioni tra Italia e Santa Sede

“Con il presidente della Repubblica e anche con il ministro degli Esteri si è fatta una panoramica un po’ su tutti gli scenari di crisi che attualmente sconvolgono il mondo e c’è una coincidenza di preoccupazioni da parte dell’Italia e della Santa Sede”, ha spiegato il porporato. “Molto più difficile trovare soluzioni a queste problematiche, però si sta tentando di dare un contributo che possa essere positivo e avviare percorsi di pace”.

Reazione proporzionata

Proprio il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi ha parlato di una reazione sproporzionata da parte d’Israele nella Striscia. Anche l’Italia, quindi, sembra aggiungersi a quella che, ha detto Parolin, “è una voce generale” e cioè “che non si può continuare così”. “Bisogna trovare altre strade per risolvere il problema di Gaza, il problema della Palestina – ha affermato il segretario di Stato -. La Santa Sede l’ha detto fin dall’inizio: da una parte, una condanna netta e senza riserve di quanto avvenuto il 7 ottobre, e qui lo ribadisco; una condanna netta e senza riserve di ogni tipo di antisemitismo, e qui lo ribadisco. Ma nello stesso tempo anche una richiesta perché il diritto alla difesa di Israele che è stato invocato per giustificare questa operazione sia proporzionato e certamente con 30 mila morti non lo è”.

Il cardinale Parolin con la premier Giorgia Meloni
Il cardinale Parolin con la premier Giorgia Meloni

Non perdere la speranza

Una soluzione al conflitto sembra al momento lontana, ma, ha rimarcato Parolin, “bisogna non perdere la speranza. Diceva Sant’Agostino che la speranza poggia sullo sdegno e sul coraggio, credo che tutti siamo sdegnati per quanto sta succedendo, per questa carneficina ma dobbiamo avere il coraggio di andare avanti e di non perdere la speranza perché, se perdiamo la speranza, incrociamo le braccia. Invece bisogna lottare fino in fondo e cercare di dare fin dove possibile il nostro apporto, il nostro contributo”.

I temi nel bilaterale

Sollecitato dai cronisti il cardinale ha poi riferito dell'esito del bilaterale col governo: "È andata molto bene, per noi della delegazione vaticana e credo anche per la delegazione italiana è stato un incontro molto positivo, abbiamo potuto toccare alcuni temi e alcuni anche approfondirili in maniera più specifica". Temi soprattutto "italiani’, ha detto: la famiglia e le provvidenze della famiglia riconoscendo quello che il governo ha fatto come assegno unico per i figli,  "ma naturalmente c’è sempre spazio per intervenire". Poi il tema della scuola paritaria e anche il fine vita. Su quest'ultimo punto, il porporato ha spiegato: "Abbiamo constatato che le regioni cercano di venire incontro a questa mancanza di legislazione da parte italiana per le problematiche di questo tipo ma soluzioni non ce ne sono". Sul tavolo anche la tematica dell’Imu, a riguardo Parolin ha osservato: “Qui non si tratta di arrivare a nessuna conclusione. L’occasione dei Patti Lateranensi - ha chiarito - sono più che altro un momento in cui si fa il punto della situazione. La cosa bella è la volontà di collaborare e di dare seguito a queste tematiche".

Il segretario di Stato Parolin e il presidente Mattarella
Il segretario di Stato Parolin e il presidente Mattarella

La nuova sede del Bambino Gesù e il Giubileo

E di collaborazione si è parlato anche in merito al recente Accordo Italia-Santa Sede che ha individuato nell’area dell’ex nosocomio romano Forlanini i nuovi spazi in cui l’Ospedale pediatrico Bambino Gesù potrà svolgere la sua attività di assistenza. La dichiarazione di intenti è stata firmata lo scorso 8 febbraio. "È stato espresso compiacimento, apprezzamento per la firma della dichiarazione di intenti", ha sottolineato Parolin, specificando che comunque la questione è stata solo accennata: “Abbiamo sforato nei tempi, ma non si possono approfondire tutti i temi del mondo no?".

"Soltanto accennato", quindi, anche il tema del prossimo Giubileo del 2025. "C’è una collaborazione", ha assicurato il Segretario di Stato. "Certo i tempi sono molto stretti, dobbiamo riconoscerlo, ma speriamo che a qualche risultato si possa arrivare. Anche qui esprimiamo speranza". In generale, ha aggiunto, da parte dell'Italia e da parte della Santa Sede c'è la “volontà” di "collaborare per il bene comune”.

Le delegazioni

A Palazzo Borromeo, per parte della Santa Sede, erano presenti il cardinale Matteo Zuppi, presidente della Cei; il cardinale Emil Paul Tscherrig, nunzio apostolico in Italia; monsignor Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato; monsignor Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati e le Organizzazioni Internazionali; monsignor Giuseppe Baturi, Segretario Generale della CEI. Presenti pure il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio, e, in un secondo tempo, i cardinali Gianfranco Ravasi, Claudio Gugerotti e Leonardo Sandri.

Diversi ministri componevano la delegazione italiana. Tra loro: Antonio Tajani, ministro degli Esteri; Matteo Piantedosi, ministro dell'Interno; Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia; Orazio Schillaci, ministro della Salute; Eugenia Roccella, ministro della Famiglia; Giuseppe Valditara, ministro dell’Istruzione e del Merito. Presenti inoltre il sottosegretario, Alfredo Mantovano, e naturalmente, l’ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede, Francesco Di Nitto.

L'anniversario dei Patti Lateranensi nell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede
L'anniversario dei Patti Lateranensi nell'Ambasciata d'Italia presso la Santa Sede

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13 febbraio 2024, 19:15