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Cambiare paradigma: dalla cultura dello scarto alla cultura della cura Cambiare paradigma: dalla cultura dello scarto alla cultura della cura

Peña Parra: in ore travagliate per la pace, rilanciare i principi della Laudato si'

Presentata in Vaticano, al Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, l'esortazione apostolica Laudate Deum. Nel ribadire il concetto cardine per cui tutti siamo inevitabilmente interconnessi e la fiducia riposta dal Papa nel "multilateralismo dal basso", è stato rilanciato l'invito alla responsabilità urgente di ciascuno nella tutela della casa comune. Bisogna tradurre il documento pontificio in azioni tangibili: non c'è cura ambientale senza giustizia sociale

Vatican News

La giustizia ambientale è parte integrante di una giustizia sociale ed economica: è stato questo uno dei concetti chiave ribaditi nel corso della presentazione in Vaticano, ai membri del Corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede, dell'esortazione apostolica Laudate Deum. Un incontro, quello di oggi pomeriggio 18 ottobre, che si inquadra nell’ambito di una serie di appuntamenti pensati per far conoscere agli ambasciatori i documenti pontifici. Ad introdurre il workshop, l'arcivescovo Edgar Peña Parra, sostituto per gli affari generali della Segreteria di Stato. Sono intervenuti Paolo Conversi, officiale della Segreteria di Stato, membro della seconda Sezione, esperto di economia e scienze sociali; padre Fabio Baggio, sottosegretario del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, responsabile della sezione Migranti e Rifugiati e dei Progetti speciali.

Peña Parra: tradurre il testo del Papa in azioni tangibili

La descrizione di alcuni punti essenziali del documento di Papa Francesco, nonché la presentazione di una iniziativa concreta che si ispira ai valori della Laudato si', si offrono "in queste ore molto travagliate nel dialogo internazionale per la ricerca della pace", ha sottolineato Peña Parra, il quale ha ricordato la significatività dei contributi degli ospiti che hanno partecipato alla conferenza stampa del 5 ottobre scorso, nei Giardini vaticani, proprio per commentare l'esortazione. È stato ripreso ciò che disse in quella circostanza il Nobel per la Fisica Parisi che affermò che la Laudate Deum è un documento necessario e che deve essere accolto con tutta serietà; è stato citato lo scrittore Safran Foer, per il quale la crisi climatica richiede una rivoluzione scientifica, politica e culturale; e poi sono stati menzionati i giovani attivisti Luisa-Marie Neubauer e Benoit Halgand, rilanciando in particolare l'auspicio da loro espresso affinché la Chiesa diventi un vero alleato nella transizione verso un mondo più sostenibile. Perché, ha affermato il presule, bisogna tradurre il testo di Francesco "in azioni tangibili".

Urgente richiesta di responsabilizzazione 

Tre gli aspetti centrali contenuti nella Laudate Deum messi a fuoco da Conversi: il concetto di responsabilizzazione segnata da un vivo senso di urgenza; la necessità del coinvolgimento di tutti; l'applicazione di un nuovo approccio centrato sul cardine della ecologia integrale. 

La responsabilizzazione di ciascuno nella tutela ambientale deve essere intesa nel breve e nel lungo periodo, chiarisce Conversi il quale scandisce: "Non ci viene chiesto nulla di più", facendo chiaramente intendere che è questo il cuore delle questioni in ballo. Parliamo di quella responsabilizzazione che, come scrive il Papa, non ha accompagnato l’evoluzione tecnologica. "Dobbiamo ripensare il nostro uso del potere e del suo significato", precisa il professore che spiega quanto sia interessante che il primo capitolo della esortazione, così come il primo della Laudato si', è dedicato all’esame accurato della situazione generale che viviamo a livello globale. I dati illustrati sono molti, è stato evidenziato, e a partire da questa attenta disamina "ciò che prevale sono i principi di prudenza e di precauzione. Questo permette la protezione dei più deboli" e proprio per questo non si può rimanere inermi e indifferenti di fronte alla crisi climatica.

Da sinistra: padre Fabio Baggio, Paolo Conversi, monsignor Edgar Peña Parra
Da sinistra: padre Fabio Baggio, Paolo Conversi, monsignor Edgar Peña Parra

Partecipazione collettiva

"L’etica può prevalere su interessi locali o contingenti solo se tutti partecipano", ha ribadito Conversi. Rimandando all'articolo de L'Osservatore Romano su Laudate Deum e Cop28, ha ricordato gli attori fondamentali chiamati a cooperare in questa ottica: comunità scientifica, mondo imprenditoriale, giovani, società civile, governi. E, sul piano delle relazioni internazionali, ha sottolineato come, da un lato, il Papa si sofferma sulla loro "debolezza", dall’altro, sollecita un multilateralismo con tutti questi soggetti protagonisti in maniera attiva e a tutti i livelli. Insomma, il Papa parla di sicurezza ambientale, laddove il termine 'sicurezza' implica un approccio più lungimirante della politica internazionale. "Il nostro mondo è troppo interdipendente e non può permettersi di isolarsi in blocchi isolati", osserva Conversi che, citando ancora il Pontefice, ha affermato quanto sia deplorevole che le crisi globali non vengano sfruttate per migliorare il pianeta e l'umanità che vi abita. "Non è un mistero che ci troviamo nel pieno di una guerra mondiale a pezzi che richiede un impegno della comunità internazionale sempre più avviluppata in sé stessa", ha precisato l'officiale. 

Cambiare paradigma: dalla cultura dello scarto a quella della cura

Bisogna cambiare paradigma. Conversi estrapola ancora alcuni passaggi del documento di Bergoglio, come quello in cui si mette in guardia dal rischio di rattoppare, mentre sotto sotto prosegue il processo di deterioramento. Il termine 'ecologia' etimologicamente significa 'studio della casa, studio dell'ambiente': dal greco οἶκος e λόγος. In altri termini, la nostra casa comune deve essere pensata considerando dunque coloro che abitano quella casa, non solo il suo profilo strutturale. Qui torna in campo quell’immagine cara al Papa che è il poliedro. Favorire e accelerare la transizione dal modello tecnocratico a quello integrato, che evidenzi la connessione profonda e inevitabile tra la dimensione personale interiore, quella solidale che si esprime nel rapporto con gli altri, quella spirituale attraverso la relazione con Dio, e così via. In gioco c'è la sfida culturale ed educativa, la "transizione dalla cultura dello scarto a quella della cura". La Laudate Deum, conclude Conversi, non indica solo l'invito a contemplare la bellezza del creato ma la preoccupazione che l’essere umano rischia di diventare il peggiore nemico di sé stesso.

Il progetto del Borgo Laudato si' a Castelgandolfo

Padre Baggio si è soffermato a descrivere una azione concreta, frutto già dell'enciclica Laudato si': il Centro di alta formazione Laudato si' e il Progetto del Borgo Laudato si', istituiti da Papa Francesco il 2 febbraio scorso. In un orizzonte di distruzione e rovina a cui stiamo assistendo, ha affermato il sottosegretario, c’è bisogno di una vera conversione ecologica che passa necessariamente attraverso una educazione specifica, che entri nel profondo delle coscienze, attraverso il modello della economia circolare tenendo sempre di vista il vincolo della sostenibilità ambientale. A vari livelli, prosegue alacremente l'impegno per far decollare il progetto in occasione del Giubileo del 2025. L’obiettivo principale è trasformare la bellezza dei giardini di Villa Barberini e delle Ville Pontificie in un luogo di formazione all’ecologia integrale.

La presentazione della Laudate Deum al Corpo diplomatico nell'Aula vecchia del Sinodo, in Vaticano
La presentazione della Laudate Deum al Corpo diplomatico nell'Aula vecchia del Sinodo, in Vaticano

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18 ottobre 2023, 19:15