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Il lancio di Spei satelles Il lancio di Spei satelles

Spei satelles, Ruiz: progetto "missionario" per lanciare un messaggio di speranza

Partito in orbita con successo il satellite che trasporta nello spazio le parole di Papa Francesco durante la Statio Orbis del 27 marzo 2020, riportate in un nanobook. I messaggi potranno essere captati dalla terra. "Una missione dal significato profondamente simbolico", spiega il segretario del Dicastero per la Comunicazione, ideatore della missione: "Una iniziativa che ci fa sognare"

Maria Milvia Morciano e Luca Collodi - Città del Vaticano

Sono in orbita già da diverse ore le parole di speranza di Papa Francesco. Nella notte del 13 giugno, dalla base USA di Vandenberg, in California, è partito il satellite con a bordo il nanolibro che contiene le parole del Pontefice pronunciate il 27 marzo 2020, in una Piazza San Pietro deserta, sotto la pioggia, nel pieno della pandemia di Covid-19 che smarriva le coscienze di tutti. Quelle parole sono rimaste incise nei cuori e nella memoria dei credenti e andavano portate ancora più in alto, diffuse nel tempo e, letteralmente, nello spazio. La missione è partita da un'idea di monsignor Lucio Adrián Ruiz, segretario del Dicastero per la Comunicazione che ne è diventato il promotore. Un'idea che è diventata realtà come spiega a Radio Vaticana - Vatican News, sottolineando che la procedura di partenza ieri è stata normale: "Erano in tutto 40 satelliti, uno dei quali era il nostro, lo Spei satelles, con a bordo il nanobook, il libro di Papa Francesco".

Ascolta l'intervista a monsignor Lucio Ruiz

Padre Ruiz, questa è un'iniziativa del Dicastero per la Comunicazione in collaborazione con il Politecnico di Torino...

Il Politecnico di Torino, il Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), l'Agenzia spaziale italiana (ASI) e l’Instituto para el Diálogo global y la Cultura del encuentro (Idgce), l’Istituto universitario salesiano di Venezia (Iusve) e l’Apostolato digitale dell’Arcidiocesi di Torino. Una bella famiglia di realtà istituzionali che hanno aderito a questo sogno di portare un messaggio di pace e di speranza al mondo. In quanto tale, è un progetto per così dire comunicativo, un progetto simbolico, perché non essendo propriamente un libro, ma una piccola lastra di silicio, di dimensione di 2 per 2 per 0,2 millimetri, non può essere leggibile per se stesso, e tantomeno in orbita spaziale, ma è un segno, un segno di speranza, un segno che come tutto lo spazio, ci fa sognare, ci fa volare tutti. Il bello è che tutte queste grosse istituzioni come sono l'ASI, il CNR, il Politecnico, la Diocesi di Torino hanno aderito per offrire ciascuno il loro il contributo in un momento così difficile nel mondo e realizzare delle iniziative che toccano soprattutto i giovani. Un progetto che mi piace pensare come missionario perché ha coinvolto fisici, ingegneri aerospaziali, studenti, grafici, ingegneri elettronici, tutte persone che hanno aderito spontaneamente per lavorare per Papa Francesco, per portare questo segno di speranza al mondo.

Questo satellite emette dei segnali radio che si possono captare da terra...

Diciamo che la tecnologia ci ha permesso di mettere a bordo due piccoli computer che hanno una frequenza che è possibile essere captata dai radioamatori, trasmettendo messaggi che abbiamo tratto dal magistero pontificio sulla speranza e sulla pace. Quindi, permanentemente, lungo tutta la sua orbita, ci saranno questi piccoli messaggini che saranno inviati e che potranno essere intercettati. Potranno anche essere cambiati perché abbiamo creato una tecnologia capace di prevedere nel tempo e poterli aggiornare. Abbiamo caricato un pool abbastanza grande di messaggi tratti dal magistero di Papa Francesco, ma che all'occasione si possono cambiare.

Le nuove tecnologie al servizio della Chiesa e al servizio della comunità...

Al servizio della speranza e della pace direi.  Tutte queste istituzioni partecipanti, gli  studenti che sono giunti qui. C'è anche un rappresentante del gruppo del Politecnico di Torino perché giustamente sono coloro i quali hanno partecipato alla realizzazione del progetto come parte del loro percorso educativo e delle loro tesi. Una tecnologia al servizio della speranza e della pace. Una ricerca che ha l'obiettivo di offrire un contributo d'amore e speranza all'umanità.

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14 giugno 2023, 11:40