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Hebdomada Papae, il GR in latino del 29 aprile

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle ore 17.30. In sommario: Papa Francesco al Regina Coeli di domenica ha commentato il brano del Vangelo sui discepoli di Emmaus: “raccontare tutto a Gesù”. E ha ricordato il suo viaggio ora in corso in Ungheria Il Pontefice all’udienza generale di mercoledì sui testimoni dello zelo apostolico: “I monaci sono il cuore pulsante dell’annuncio”. Papa Francesco ha ricevuto in udienza il primo ministro dell’Ucr

HEBDOMADA PAPAE

Notitiae Vaticanae Latine redditae

 Die undetricésimo mensis Aprilis anno bismillésimo vicésimo tértio

 

TITULI

Intra praecatiónem mariánam témporis Paschae Regína Caeli diéi domínicae praetéritae locum Evangélii de Émmaus discípulis explicávit Papa Francíscus: «ómnia Iesu narránda». Memorávit item suum nunc praesens  iter in Hungáriam.

In Audiéntia Generáli fériae quartae de apostólici stúdii téstibus Póntifex locútus est: «Mónachi núntii sunt cor pálpitans».

Francíscus Papa admísit audiéndum Dionýsium Shmyhal, primum Ucráinae minístrum.

Ascolta il nostro radiogiornale in lingua latina

Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latína língua prolátos dicit Eugénius Muralli

NOTITIA 1

Catechésim tradens mariánae precatiónis Regina Caeli témpore, die domínica praetérita, Evangélii locum de discípulis Emmaum accedéntibus explicávit Francíscus Papa. Precatióne compléta, suum in Hungáriam iter apostólicum memorávit, a die duodetricésimo ad diem tricésimum mensis Aprílis absolvéndum. Audiámus Rosárius Tronnolone.

«Evangélium hodiérnum nos monet, ut ómnia Iesu narrémus, cum sinceritáte, sine metu ei incommódum afferéndi, sine metu áliquid errátum ei dicéndi, haud pudéntes tardae nostrae intellegéntiae»: sic Francíscus Papa in catechési precatiónem Regina Caeli comitánte argumentátus est. Adstántes fidéles cohortátus est Póntifex ad cotidiánum consciéntiae éxamen agéndum, secúndum sancti Ignátii spiritualitátem: «Christi coram amóre, quod laboriósum ac praeceps vidétur sub álio quoque lúmine cónspici potest». Precatióne dicta, de suo in Hungáriam itínere est locútus Francíscus, die duodetricésimo mensis Aprílis incoháto: «Iter istud ad médiam Európam tendit, quae frígidis belli ventis perseveránter vexátur, dum tam multórum migratiónes cotídie humanitátis quaestiónes instánter prae se ferunt». Budapéstini est Póntifex, iter completúrus anno bismillésimo vicésimo primo, Congréssus Eucharístici Internationális témpore, peráctum, atque íbidem civíles politicásque auctoritátes, epíscopos et cardináles, prófugos ac pérfugas (inter quos complúres annumerántur Ucráini), iúvenes, párvulos, aegros, sciéntiae et cultúrae perítos necnon Graecam-cathólicam communitátem illíus Natiónis convéniet.

NOTITIA 2

In Audiéntia Generáli fériae quartae praetéritae catechésim prodúxit Póntifex de stúdii apostólici téstibus, exémplum áfferens sancti arméni Gregórii Narecénsis atque laudans simul oratiónem et cotidiánum opus monasticárum communitátum. Refert Catharína Agorelius.

«Mónachi Evangélii núntii cor sunt pálpitans». Mirándum útique: cor sunt pálpitans: eórum prex Córporis Christi membris est oxýgenum, virtus occúlta quae missiónem susténtat». Nullum Francísco est dúbium, quin monachórum in Ecclésiae vita médium obtíneat locum, quandóquidem, qui hanc viam éligunt, renúntiant «a se ac mundo, Iesum in paupertátis castitatísque et oboediéntiae sémitam imitatúri, pro ómnibus intercedéntes». Ex apostólici stúdii téstibus sanctum Gregórium Narecénsem in primis significávit Francíscus Papa: «Mónachus est arménus, qui fere anno millésimo vixit et oratiónum librum nobis relíquit, in quem pópuli arméni fides profúnditur, útpote cum primus christiánum cultum sit ámplexus; qui pópulus, Christi crucem árctius ampléctens, labéntibus saéculis, multa passus est». Hortátus est ínsuper Póntifex, ut monastéria inviseréntur, loca quidem ánimae benéfica. Audiéntiae sub finem quaésivit, ut pro sauciáta Ucráina preces effunderéntur atque suam propinquitátem Sudániae osténdit, ubi bellum exardéscit.

NOTITIAE BREVES

Féria quinta praetérita Francíscus Papa Dionýsium Shmyhal, primum Ucráinae minístrum, recépit, quocum dimídiam horam locútus est.

Haec habúimus quae dicerémus, nova, próxima hebdómada.

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae
29 aprile 2023


(TITOLI)

 

Papa Francesco al Regina Coeli di domenica ha commentato il brano del Vangelo sui discepoli di Emmaus: “raccontare tutto a Gesù”. E ha ricordato il suo viaggio ora in corso in Ungheria.

Il Pontefice all’udienza generale di mercoledì sui testimoni dello zelo apostolico: “I monaci sono il cuore pulsante dell’annuncio”.

Papa Francesco ha ricevuto in udienza il primo ministro dell’Ucraina Denys Shmyhal.

Un cordiale benvenuto a tutti voi da Eugenio Murrali e bentornati all’ascolto del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

Nella catechesi del Regina Coeli di domenica scorsa, Papa Francesco ha commentato il brano dei discepoli di Emmaus. Dopo la preghiera ha ricordato il suo viaggio apostolico in Ungheria, dal 28 al 30 aprile. Il servizio di Rosario Tronnolone.

“Il Vangelo di oggi ci invita a raccontare tutto a Gesù, con sincerità, senza temere di disturbarlo, senza paura di dire cose sbagliate, senza vergognarci della nostra fatica a capire”, così Papa Francesco, nella catechesi che ha accompagnato la preghiera del Regina Coeli. Il Pontefice ha invitato i fedeli presenti all’esercizio quotidiano dell’esame di coscienza, secondo la spiritualità ignaziana: “Davanti all’amore di Cristo, anche ciò che sembra faticoso e fallimentare può apparire sotto un’altra luce”. Dopo il Regina Coeli, Francesco ha fatto riferimento al suo viaggio in Ungheria, iniziato il 28 aprile: “un viaggio al centro dell’Europa sulla quale continuano ad abbattersi gelidi venti di guerra mentre gli spostamenti di tante persone pongono all’ordine del giorno questioni umanitarie urgenti”. Il Papa è a Budapest a completamento del viaggio compiuto nel 2021 per il Congresso Eucaristico Internazionale, e vi incontra autorità civili e politiche, vescovi e cardinali, profughi e rifugiati (tra cui diversi ucraini), giovani, bambini malati, esponenti del mondo della scienza, della cultura e la comunità greco-cattolica del Paese.

All'udienza generale di mercoledì scorso il Papa ha proseguito le catechesi sui testimoni dello zelo apostolico, citando l'esempio del santo armeno Gregorio di Narek e lodando la preghiera e il lavoro quotidiano delle comunità monastiche. Il servizio di Katarina Agorelius.

“I monaci sono il cuore pulsante dell’annuncio. Curioso questo: sono il cuore pulsante. La loro preghiera è ossigeno per tutte le membra del Corpo di Cristo, la preghiera loro è la forza invisibile che sostiene la missione”. Papa Francesco non ha dubbi sulla centralità delle comunità monastiche nella vita della Chiesa, perché coloro che scelgono questa via rinunciano “a sé e al mondo per imitare Gesù sulla via della povertà, della castità, dell’obbedienza e per intercedere a favore di tutti”. Tra i testimoni dello zelo apostolico Papa Francesco si è soffermato in particolare su San Gregorio di Narek: “È un monaco armeno, vissuto attorno all’anno Mille, che ci ha lasciato un libro di preghiere, nel quale si è riversata la fede del popolo armeno, il primo ad abbracciare il cristianesimo; un popolo che, stretto alla croce di Cristo, ha tanto sofferto lungo la storia”. Il Pontefice ha inoltre esortato a visitare i monasteri, luoghi che fanno bene all’anima. Prima di terminare l’udienza ha chiesto di pregare per la martoriata Ucraina e ha espresso la sua vicinanza al Sudan in guerra.

(NOTIZIE)

Giovedì scorso Papa Francesco ha ricevuto il primo ministro dell’Ucraina Denys Shmyhal, con cui si è confrontato per mezz’ora.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana.

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29 aprile 2023, 12:36