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Monsignor Claudio Gugerotti in apertura di Simposio Monsignor Claudio Gugerotti in apertura di Simposio

Gugerotti: la Santa Sede accanto ai cristiani del Medio Oriente

Il prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali presente all’apertura a Cipro del Simposio “Radicati nella speranza”, per il decimo anniversario dell’esortazione "Ecclesia in Medio Oriente", parla degli “eroici sforzi” dei cristiani mediorientali per “testimoniare la fede”. Il patriarca Pizzaballa: l’alleanza tra trono e altare non ha mai fatto bene

Francesca Sabatinelli - Nicosia

“Noi occidentali abbiamo pesanti responsabilità nella destabilizzazione delle condizioni del Medio Oriente con la nostra tendenza a esportare la nostra cultura e a chiedere ai suoi popoli di conformare a questa le loro vite”. Monsignor Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese Orientali, ha salutato così la platea di oltre 250 rappresentanti delle Chiese cattoliche del Medio Oriente presenti all’apertura a Nicosia del simposio “Radicati nella speranza”, promosso, fino a domenica 23 aprile, dalla Riunione delle Opere di Aiuto alle Chiese Orientali (Roaco), a dieci anni dall’esortazione apostolica post-sinodale Ecclesia in Medio Oriente di Benedetto XVI.

La preoccupazione per la diaspora 

“Come cattolici occidentali – sono state le parole del prefetto - ci scusiamo per aver supportato questa visione miope. Rendiamo omaggio ai vostri sforzi eroici di essere testimoni della nostra comune fede nelle difficoltà di ogni tipo”. A preoccupare Gugerotti “è la diaspora dei cristiani del Medio Oriente causata dalla attuale tragica situazione che colpisce dal profondo la loro vita quotidiana”. Il ruolo della Santa Sede “nel sostenere i cristiani mediorientali”, è dunque prioritario, perché “per quanto generoso possa essere il vostro sforzo nel seguire i membri della vostra Chiesa in diaspora, questo sarà ancora più efficace con delle specifiche istruzioni ai vescovi della Chiesa latina di tutto il mondo, così da evitare ogni assimilazione, anche non intenzionale, e da aiutarvi a preservare la vostra testimonianza di fede nella sua specificità”. La Chiesa universale non si può permettere di perdere “la presenza, l’eredità, la testimonianza e soprattutto la fede dei cristiani del Medio Oriente”, per questo sarà presente con l’aiuto finanziario, ma anche condividendone la priorità, la visione, e “l’identificazione del vostro ruolo nel momento presente, per essere fieri del vostro passato glorioso, avendo nella tradizione uno strumento vivo per una nuova nascita”.

Il logo del Simposio
Il logo del Simposio

L’Esortazione, testamento alle Chiese del Medio Oriente

In Medio Oriente “è necessario il recupero di un’autentica identità cristiana”, è stata l’indicazione del patriarca latino di Gerusalemme, monsignor Pierbattista Pizzaballa, il cui sguardo è andato agli ultimi dieci anni di sfide vissuti dalle Chiese, anni segnati dall’estremismo islamico, seguito alla fine delle primavere arabe; caratterizzati dalla violenza dell’Isis e dalle guerre - Siria, Iraq, Yemen, Libia - dove le comunità cristiane “hanno pagato un prezzo altissimo”, ma hanno anche testimoniato la speranza con il martirio di “tanti fratelli e sorelle”. Anni che hanno visto anche il Documento sulla fratellanza umana di Abu Dhabi e gli storici viaggi del Papa, che indicano come Francesco “abbia a cuore il Medio Oriente, le Chiese orientali, il dialogo ecumenico con gli ortodossi e il dialogo interreligioso, in particolare la fratellanza e la pace con i musulmani, oltre che con gli ebrei”. L’oggi, con le sue luci e ombre, costringe “a fare una sintesi vera e concreta” di quello che è stato il vissuto, dunque la rilettura dell’Esortazione, “una sorta di testamento consegnato alle Chiese del Medio Oriente”, unitamente a quanto accaduto a livello politico, sociale ed ecclesiale, “chiama alla conversione e alla fiducia in Dio”. È dal Medio Oriente, nonostante crisi e scandali, ha spiegato ancora Pizzaballa, che però può ripartire il “riscatto per l’intera Chiesa Universale”.

La Chiesa accolga la realtà dell’oggi

Dal Sinodo per il Medio Oriente sono trascorsi tredici anni, dall’Esortazione ne sono passati dieci, un periodo di tempo in cui il Medio Oriente è profondamente cambiato e per la Chiesa, adesso, è stata la sollecitazione del Patriarca latino, è importante “accogliere la realtà” in cui si vive, con le sue peculiarità. Oggi l’identità dei cristiani deve essere “formata e in certi casi rievangelizzata” e l’essere minoranza non impedisce di dare testimonianza di fede e di appartenenza. L’invito è a non chiudersi, a dare vita a “nuove forme di creatività”, a fare comunità, a “rafforzare la comunione e la collaborazione tra le Chiese”, che devono recuperare la loro dimensione missionaria”, senza mai dimenticare il dialogo, “altra forma di espressione fondamentale” della vita ecclesiale.

No all’alleanza tra trono e altare

In Medio Oriente resta sempre forte il rischio di cadere nella tentazione di “allearsi o di diventare strumentali al potere politico del momento e del luogo”, il che impedisce di conservare il ruolo profetico che deve essere libero da “qualsiasi condizionamento”, perché, è stato l’avvertimento del Patriarca, “l’alleanza tra trono e altare non ha mai fatto bene, né al trono, né all’altare”. Bisogna quindi essere “capaci di trasparenza nelle relazioni ecclesiali” e nelle istituzioni, correggendo “le forme di corruzione” in tutti i suoi aspetti, perché “l’opzione preferenziale per i poveri e i deboli non fa della Chiesa un partito politico”. In un momento in cui la fede affronta da una parte “nuove frontiere e ulteriori opportunità” e dall’altra “attacchi esterni e problemi più numerosi e complessi”, non c’è bisogno “di restauri, ma di ricominciare dalle fondamenta”, ed essere “luce, sale e lievito per questo mondo”. Ed è dall’incontro di Nicosia che deve nascere un nuovo e rinnovato impegno che potrà, ha concluso monsignor Pizzaballa, “illuminare e dare sapore a tutto il Medio Oriente, dove affondano le nostre radici e dove non cesseremo di restare per dare la nostra bella testimonianza di fede”.
 

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21 aprile 2023, 00:46