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Gli influencer cattolici celebrano il Natale nel “continente digitale”

Seconda tappa del viaggio dei giovani evangelizzatori di diversi Paesi dopo la fine del Sinodo digitale. La prima è stata la preghiera per le missioni di ottobre

Sebastián Sansón Ferrari - Città del Vaticano

“Una luce brilla nelle tenebre”. Il versetto 5 del primo capitolo del Vangelo secondo Giovanni è stato il punto di partenza per la celebrazione prenatalizia degli evangelizzatori digitali che hanno partecipato all’iniziativa La Chiesa vi ascolta. Centinaia di giovani provenienti dai cinque continenti si sono collegati sabato attraverso la piattaforma Zoom, in vista della vigilia di Natale.

La sede dell'incontro, organizzato dal Dicastero per la Comunicazione, è stata l’Aula Paolo VI che, insieme a Piazza San Pietro, è il luogo dove Papa Francesco raduna i pellegrini di tutto il mondo. Monsignor Lucio Adrián Ruiz, segretario del Dicastero, ha spiegato: “L’abbiamo scelto per simboleggiare, anche questa volta, l’universalità della Chiesa che ci accoglie e ci raccoglie nella fede, perché uno è il Signore, uno è il Battesimo, uno è il Dio e Padre di tutti”. La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo Rino Fisichella, al quale il Papa ha affidato la preparazione dell’Anno Santo 2025. Presente anche Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione.

Aspettare insieme il Natale

Tutto l’incontro – tradotto simultaneamente in inglese, francese, portoghese e italiano – è stato un momento in cui i giovani si sono riuniti come comunità di preghiera per aspettare insieme il Natale e “continuare a preparare un presepe nel loro cuore, e accogliere così il Bambino che viene a salvarci, con il desiderio di annunciarlo fino agli estremi confini della terra”, come si legge nel libretto elettronico.

Portare Gesù nel continente digitale

Nel suo messaggio introduttivo, padre Ruiz ha chiarito che “il continente digitale viene presentato come quello “spazio dove ci sono molti uomini e donne che cercano una ragione per vivere, dove molti non conoscono ancora Gesù. È un luogo dove la verità e il bene sono spesso difficili da trovare”. Ed è per questo che “dobbiamo portare Gesù, con la nostra testimonianza, con le nostre parole, seminando speranza, e, come sulla strada di Emmaus, rendere il Signore presente a loro, spiegare loro le Scritture, nella loro lingua, in modo che possano capirle, in modo che possano arrivare a riconoscerlo e a gioire nello ‘spezzare il Pane’”.

Ruiz ha quindi esortato a non dimenticare mai le parole del Papa alla base del processo del Sinodo Digitale: cioè essere una “Chiesa in uscita”, raggiungere le periferie esistenziali e compiere la missione con creatività e senza paura, tenendo presente che è meglio essere feriti andando in missione che essere malati e rinchiusi.

Un’offerta al Dio Bambino

Nella chat di Zoom, il team organizzativo ha invitato le persone a caricare una foto rappresentativa della vita e della missione degli evangelizzatori digitali. In questo modo, combinando più oltre cento immagini, si è formato un puzzle gigantesco, un vero e proprio collage di volti, nomi e storie. La liturgia ha seguito il percorso della corona d’Avvento e ha visto pure l’accensione delle quattro candele per manifestare la speranza la luce che Cristo viene a portare nel mondo. Ogni candela accesa aveva un nome: la candela “del profeta”, “di Betlemme”, “dei pastori” e “degli angeli”.

L'incontro su Zoom
L'incontro su Zoom

In preghiera per il Papa

I canti sono stati intervallati dalla lettura delle intenzioni; tra queste, la preghiera che i giovani scoprano il Signore e il sogno che Lui ha per la loro vita. Unito a questo, anche la preghiera che Dio possa guidare i passi missionari nel grande spazio digitale e anche illuminare i cuori delle persone che ancora non conoscono Dio. Una petizione speciale è stata fatta per Papa Francesco, che sabato 17 dicembre ha compiuto 86 anni. Un momento particolarmente significativo è stato il canto di “Happy Birthday”, ognuno nella propria lingua, a fine evento. Dodici statuine di Gesù Bambino sono state mostrate e benedette dallo stesso Pontefice e saranno regalate ad alcuni giovani evangelizzatori.

Il profeta e l'ascolto

Da parte sua, Fisichella, prendendo punto dalla storia della vocazione del profeta Geremia, si è soffermato sulla figura del profeta per riflettere con i giovani su “come possiamo essere testimoni dell’amore di Dio in questo periodo di cultura digitale”. Il profeta, ha detto l’arcivescovo, “non è un chiaroveggente” e “ha il grande compito di ascoltare”. Perché questo accada, ha aggiunto, “è necessario il silenzio per cogliere la voce di Dio, che spesso è delicata”.  

L'omelia di monsignor Fisichella
L'omelia di monsignor Fisichella

Testimoni di un incontro

Con l’augurio di un Buon Natale “che arriva in un tempo buio, in un tempo confuso”, Ruffini invece ha parlato della sfida dei comunicatori a celebrare un evento che “allora come oggi ha cambiato e sta cambiando la storia”. Un evento che “ci invita a non avere paura, perché Dio si è veramente fatto uomo, e quindi anche bambino”. “Oggi anche noi, e anche voi, benedetti perché senza aver visto abbiamo creduto, come i pastori, possiamo testimoniare questo incontro che chiede di essere condiviso a livello globale, attraverso il grande mondo del web”, ha sottolineato il prefetto del Dicastero per la Comunicazione. “Condivisione è la parola chiave”, ha aggiunto, “condivisione del bene, del bello, di una prospettiva di salvezza”. “Condividere un evento che ci trascende, e che proprio per questo buca le tenebre – ha affermato Ruffini - dissolve il rischio idolatrico dell’autoreferenzialità e costruisce la comunione attraverso la comunicazione”.

L'intervento del prefetto Ruffini
L'intervento del prefetto Ruffini

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20 dicembre 2022, 11:50