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Medaglia per l’Ucraina, quasi esaurita la prima tiratura

Le prime 3 mila medaglie coniate dalla Zecca Vaticana per aiutare le popolazioni colpite dal conflitto, stanno andando a ruba tra appassionati e fedeli. Presto saranno in distribuzione altre duemila, sempre a 50 euro, e si aprirà anche la vendita online. Il responsabile Mauro Olivieri: “E’ la nostra prima medaglia di questo tipo, abbiamo avuti richieste anche dall’Ucraina”. Corretto l’errore sull’anno di pontificato di Francesco, da XII a X

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

“E’ la prima volta che la Zecca Vaticana conia una medaglia per raccogliere fondi da destinare ad un’iniziativa benefica, ma l’idea mi è nata dal cuore. Speriamo solo non ne servano altre”. Così, ascoltando gli appelli del Papa per fermare le bombe in Ucraina e per aiutare i profughi e chi dopo l’aggressione russa ha perso tutto, il responsabile della Zecca Vaticana Mauro Olivieri si è convinto che si potesse fare qualcosa di utile per aiutare “la popolazione ucraina martoriata dalla guerra”.

Il ricavato, tolte le spese, agli ucraini colpiti dalla guerra

Si è così deciso, dopo l’approvazione della Segreteria di Stato e del Governatorato dello Stato della Città del Vaticano, di coniare una medaglia in argento da mettere in vendita a 50 euro. Tutto il ricavato, tolte le spese per la realizzazione della medaglia, sarà consegnato a Papa Francesco che lo utilizzerà a favore delle popolazioni colpite dal conflitto.

Mauro Olivieri, responsabile della Zecca Vaticana, con una confezione di una medaglia per l'Ucraina
Mauro Olivieri, responsabile della Zecca Vaticana, con una confezione di una medaglia per l'Ucraina

Decine di richieste anche da Kiev

E la generosità di collezionisti e semplici appassionati o curiosi gli sta dando ragione. Dal 20 maggio sono già stati quasi tutti venduti i 3 mila pezzi della prima tiratura, e non ci sono esemplari a sufficienza per aprire una vendita online, come da più parti richiesto. “E abbiamo avuto anche decine di richieste dall’Ucraina. – sottolinea in responsabile della Zecca del Papa - spediremo le medaglie anche a loro, appesa sarà possibile”.

Sul dritto, la colomba e la preghiera di monsignor Battaglia

La medaglia è di 3 centimetri e mezzo di diametro per 23 grammi d’argento 925 millesimi, e le due facce sono firmate dalle artiste Daniela Longo (il dritto) e Orietta Rossi (il rovescio) che collaborano da tempo con l’ufficio guidato da Olivieri. Sul dritto è raffigurata una colomba ad ali spiegate che nel becco tiene un ramo d’ulivo, un’immagine da sempre simbolo di pace. Tra le ali dell’uccello, come a formare un arcobaleno, alcuni passi della preghiera composta dal vescovo di Napoli Domenico Battaglia, e recitata da Francesco al termine dell’udienza generale del 16 marzo. “Signore Gesù, nato sotto le bombe di Kiev, morto in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv, mandato ventenne al fronte, abbi pietà di noi”. Su questo lato l’errore del numerale XII per l’anno di pontificato di Papa Francesco, che è poi stato corretto in X.

La scatola con le due facce della medaglia
La scatola con le due facce della medaglia

Sul rovescio, le tre età delle donne ucraine in fuga dalle bombe

Sul rovescio, una famiglia di sole donne in fuga dalla guerra, con i palazzi distrutti dai bombardamenti e il terreno intorno ricoperto di macerie: la madre anziana, la moglie e la figlia di un soldato al fronte. La moneta è venduta in un elegante astuccio bianco con lo stemma papale dorato, in una scatola sulla quale è raffigurato Papa Francesco in preghiera, davanti alla frase “Pace in Ucraina” e la parola Pace scritta in latino, Pax, la lingua ufficiale della Santa Sede e Mir in cirillico, l’alfabeto in uso in Ucraina e Russia.  In questa intervista a Vatican News, Mauro Olivieri racconta come è nata l’idea della medaglia per l’Ucraina e come sta andando l’iniziativa.

Ascolta l'intervista a mauro Olivieri (Zecca Vaticana)

E’ la prima volta che viene realizzata una medaglia a scopo di beneficenza o ci sono stati in passato iniziative simili?

Si è la prima volta, e speriamo che non ce ne debbano essere altre. L'idea è nata dal cuore: vedendo le terribili immagini dal 24 febbraio in avanti, penso che ognuno di noi si sia chiesto se potesse fare qualcosa nel suo piccolo, nel privato o anche se, come nel mio caso, svolgeva un lavoro che consentiva di fare qualcosa. Ascoltando anche le parole del Papa, in più occasioni, ci siamo convinti che ci fosse lo spazio per fare qualche cosa. Così è nata questa idea di fare qualcosa di positivo, di utile, di concreto.

Ma perché una medaglia e non una moneta?

Una medaglia, rispetto ad una moneta, offre allo Stato della Città del Vaticano, una maggiore flessibilità. Il programma numismatico viene approvato dalle autorità europee di Bruxelles un anno prima ed è diciamo “blindato”, cioè è molto difficile fare delle variazioni all'ultimo minuto, in corso d’anno, come in questo caso. Quindi abbiamo deciso di fare una medaglia, un po' perché ci consentiva questa flessibilità maggiore, ma anche perché di medaglie possiamo farne quante vogliamo, l’unico limite è la richiesta del mercato. E noi ne faremo quante il mercato ne potrà assorbire, perché è un'iniziativa di beneficenza, quindi più se ne fanno, più soldi verranno poi donati al Papa per iniziative in favore della popolazione ucraina martoriata dalla guerra.

I due gessi dai quali sono state ricavate le due facce della medaglia in argento
I due gessi dai quali sono state ricavate le due facce della medaglia in argento

Cosa vi ha detto il Papa, direttamente o se attraverso i vostri superiori avete saputo qual è stata la reazione del Papa a questa vostra iniziativa?

Non ne ho parlato ovviamente direttamente con il Santo Padre, ma l'iniziativa è stata molto apprezzata dai superiori, in particolare da monsignor Vergez, il presidente del Governatorato e poi è stata condivisa con la Segreteria di Stato che ha avuto parole di apprezzamento per l'iniziativa e per la realizzazione che avevamo proposto. Al Santo Padre vengono date le informazioni che riguardano ogni iniziativa, nel campo della solidarietà per le vittime della guerra in Ucraina e quindi posso supporre che sia stato informato di questa medaglia che evidentemente l'abbia approvata e apprezzata.

Come stanno rispondendo i collezionisti e i semplici appassionati, dopo la vostra emissione del 20 maggio?

Con molto entusiasmo: la medaglia sta andando molto al di là anche di quello che erano le nostre previsioni, perché uno medaglia normalmente non ha la vendibilità di una moneta che è una cosa un po' diversa. Evidentemente la medaglia è bella, l’ iniziativa è concreta. Ed è un'iniziativa di beneficenza e le persone, evidentemente, si sentono coinvolte nel progetto e volentieri pagano 50 euro per avere un oggetto che è molto bello: questi soldi poi vengono utilizzati per qualcosa di utile e di positivo. Noi eravamo partiti con una tiratura prudenziale di 3000 esemplari che però è quello che vendiamo normalmente di una moneta simile alla medaglia, d'argento e di quel costo, più o meno. Già in questi giorni abbiamo deciso di alzare la tiratura a 5000, che era quella preventivata inizialmente. Speriamo che se ne vendano molte di più, ovviamente e quindi continueremo a coniarne quante saremo in grado di collocarne sul mercato. Abbiamo anche molte richieste dall’Ucraina, decine di richieste, ma al momento abbiamo un problema con la spedizione in Ucraina. Le Poste Vaticane ci hanno informato che al momento non riesco a spedire plichi. Ora cercheremo di verificare se veramente non è possibile, nel caso aspetteremo un momento migliore e cercheremo di spedire poi queste medaglie a chi ce le richiede anche in Ucraina.

Il disegno del dritto della medaglia, con la colomba e la preghiera
Il disegno del dritto della medaglia, con la colomba e la preghiera

Tra i collezionisti ha fatto notizia il refuso sulla prima versione della medaglia, con l’errore sull’anno di pontificato di Papa Francesco. Ci racconti com’è successo e come avete rimediato prontamente…

E’ un errore del quale ovviamente mi assumo tutta la responsabilità come coordinatore dell'intero progetto, del quale mi sono scusato e continuo a scusarmi con i miei superiori e i collezionisti per il disagio che abbiamo creato. Appena siamo accorti di questo errore importante, abbiamo ritirato le medaglie che erano state da qualche ora poste in vendita, a Roma e a Verona, dove c'era un’importante manifestazione filatelica e numismatica. Il danno è stato relativamente molto contenuto. L'errore è capitato, come succede in questi casi quando, per voler fare le cose velocemente, magari si trascura un controllo ulteriore. L'anno di pontificato è stato impostato male fin dall'inizio, è partito con quest'anno dodicesimo, e a tutti i livelli di controllo è passato questo anno sbagliato, fino alla coniazione e alla produzione delle medaglie. Per fortuna, ce ne siamo accorti dopo un'ora e mezza di vendita della medaglia e quindi abbiamo ritirato dalla vendita quella sbagliata e abbiamo corretto l'anno di pontificato in X e non in XII. Adesso la medaglia che è uscita è quella giusta.

Veniamo ai soggetti delle due facce: il rovescio della medaglia è certo quello di maggior impatto, a prima vista. Perché tre figure femminili? E chi rappresentano?

Rappresentano donne di tre generazioni, quindi una mamma in primo piano con la madre anziana al suo fianco con un trolley e una bambina che tiene in mano un orsetto. Queste donne escono da una città bombardata che forse è l’immagine che abbia avuto tutti noi osservatori, dalle nostre case, sulle nostre televisioni, queste città distrutte, palazzi sventrati, strade disintegrate, veramente una guerra quasi di un secolo fa, con la stessa brutalità. Queste donne escono da queste macerie, l'anziana tiene un trolley nel quale probabilmente ha messo tutto quello che riuscite a mettere della sua vita. La bambina porta solo un peluche in mano, quello che forse ha di più caro, un ricordo affettivo e la mamma la tiene per mano e incede verso di noi. E’ questo ha una grande dignità, una grande presenza scenica questa donna che esce da questa situazione di distruzione e viene verso di noi, richiamandoci alle responsabilità che abbiamo come singoli e come Paesi nei confronti di queste popolazioni e soprattutto delle popolazioni che sono poi le vittime maggiori delle guerre.

Il disegno del rovescio della medaglia, con le tre donne che lasciano una città distrutta
Il disegno del rovescio della medaglia, con le tre donne che lasciano una città distrutta

Nel dritto la colomba col ramoscello d’ulivo e una parte della preghiera scritta dal vescovo di Napoli e letta dal Papa all’udienza generale del 16 marzo. Perché una preghiera e non uno dei tanti appelli alla pace lanciati da Francesco in questi mesi?

Una preghiera perché quello che possiamo fare ora oggi noi, oltre che nel nostro piccolo darci da fare se possibile, è pregare perché questa situazione abbia fine, perché venga ripristinata una situazione di legalità, di correttezza e di civiltà. Quindi una preghiera è il gesto più bello che ognuno di noi può fare: chiedere al Signore di intervenire e di fermare questa carneficina. Ci piacevano le parole di questa preghiera, e appena le abbiamo sentite abbiamo contattato l’artista per verificare se potevamo inserirla sul dritto, insieme alla colomba a allo stemma del Papa. Queste parole sono molto significative: la preghiera invoca questo Gesù che nasce sotto le bombe di Kiev, che muore in braccio alla mamma in un bunker di Kharkiv e anche che viene mandato ventenne al fronte. Invoca  un Gesù che si trasforma in  martire, morto tra le braccia della madre, quindi ancora un'altra Pietà dopo quelle che abbiamo visto in tanta arte, a partire da quella di Michelangelo che è nella Basilica di San Pietro e anche forse una preghiera per questi soldati ventenni che siano ucraini o russi, che sono mandato al fronte forse inconsapevolmente. Questa preghiera che si apre tra le ali di questa colomba, sembra un arcobaleno di preghiera, che è un auspicio, oltre a la colomba con ramoscello d'ulivo, auspicio di pace, perché dopo il temporale che sta imperversando in questi giorni in Ucraina, verrà il sole, verrà il cielo pulito, e la possibilità per gli uomini di ricominciare a vivere in modo sereno e tranquillo.

Mauro Olivieri tiene in mano la medaglia per l'Ucraina
Mauro Olivieri tiene in mano la medaglia per l'Ucraina

I fondi a chi saranno dati e chi li gestirà?

I fondi saranno dati al Santo Padre. E’ un iniziativa di beneficenza, perché è nata proprio dall'idea di fare qualcosa di utile e non di commerciale. Quindi l'amministrazione del Governatorato non guadagnerà nulla da questa iniziativa, e tutto il ricavato verrà devoluto al Papa che lo utilizzerà a sua discrezione per opere a favore delle popolazioni ucraine.

Che invito vuol fare a chi sta pensando di acquistare la moneta, ma ancora non ha deciso?

E’ una bella medaglia, è piena di significati, il primo pensiero per chi la volesse acquistare è quello di dire: i miei soldi faranno qualcosa di utile e concreto. Certo ci sono milioni di modi di fare beneficenza, di aiutare gli altri. Noi possiamo fare questo: offrire ai collezionisti, ai numismatici, ma anche al di là del collezionismo, perché puntiamo ad un pubblico che non sia prettamente esperto di medaglie o monete. Ma semplicemente chi vede una medaglia bella, fatta con cura, con attenzione, con amore e sa che quei soldi verranno utilizzati per uno scopo benefico, utile, che aiuterà qualcuno a stare meglio, in questa situazione difficile.

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Una medaglia che invoca pace
11 giugno 2022, 08:30