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Hebdomada Papae: il Gr in latino del 19 febbraio

Le notizie vaticane in lingua latina, con traduzione in italiano, in onda ogni domenica alle 17.30. Nel sommario di oggi le parole del Papa al Simposio sul sacerdozio e la raccomandazione ai sacerdoti ad essere pastori dal cuore aperto. All’udienza generale l’ultima riflessione su San Giuseppe come patrono della Chiesa infine il motu proprio del Papa che trasferisce delle competenze della Santa Sede ai vescovi

“HEBDÓMADA PAPAE”

Notítiae Vaticánae Latíne rédditae

Die undevicésimo mensis Februárii anno bis millésimo vicésimo secúndo

(TÍTULI)

“Sacérdos non est quidam ‘matrimónii expers’, at bonus pastor cuius cor continénter patet”. Papália sunt haec verba facta ad Sympósium de presbyterátu inaugurándum, quod comparávit Congregátio pro Epíscopis.

De Sancto Ioseph méditans, qui est Ecclésiae patrónus, sériem duodécim catechésium de patre Iesu putatívo in Audiéntia Generáli diéi Mercúrii Póntifex ad finem addúxit.

Per Lítteras apostólicas motu próprio datas, quasdam potestátes hucúsque ad apostólicam Sedem reservátas, ad Epíscopos Francíscus Papa tránstulit.

Salútem plúrimam ómnibus vobis auscultántibus núntios Latína lingua prolátos dicit Philíppus Herrera-Espaliat.

Ascolta le news in latino

 

(NOTÍTIAE PRAECÍPUAE)

Non est plúribus disseréndum multáque doctrína afferénda de presbyterátus theológia, sed quattuor génera “proximitátis” exhíbuit Francíscus Papa, cum in Páuli sexti Aula Sympósium incíperet, cuius títulus “Ad theológiam fundamentálem sacerdótii”, quod comparávit Congregátio pro Epíscopis. Refert Rosario Tronnolone.

Deo, Epíscopo, inter presbýteros atque pópulo “proxímitas”. Hae sunt quattuor fácies quae soliditáte, re, spe presbýteros iuváre possunt eorúmque donum refovére aeque ac fecunditátem quae sacerdotális ordinatiónis die sunt pollíciti, máxime quod Dei ratiónem sequúntur, quodque potíssimum proximitátis est rátio”. Haec suum per enodátum sermónem dixit Póntifex, in quo idem quaedam iterávit, antéhac iam patefácta, praesértim in prima sua Adhortatióne apostólica Evangélii gáudium. Haec proximitátis rátio, explicávit Francíscus, sacerdóti dat cópiam adiméndi omnem saepiménti voluntátem, et remóvet item sui ipsíus comprobatiónem ac vivéndi “matrimónii detrácti” ratiónem, quandoquídem ad álios accédit ut via reperiátur quae ad veritátem vitámque ducit.

Die Mercúrii praetérito, in novíssima catechési Sancto Ioseph dicáta, títulum explicávit Póntifex, qui est “Patrónus Ecclésiae cathólicae”, Ipséque rogávit ut ea custodirétur, quemádmodum Maríae Sponsus Eam custodívit et Iesum. Audiámus Olga Sakun.

Quod in praetérita Audiéntia Generáli enuntiávit Summus Póntifex, id seriéi meditatiónum de patre putatívo Iesu finem impósuit. Ex Lítteris apostólicis Patris corde oriebántur catechéses, quas scripsit Francíscus Papa, centésimo quinquagésimo interveniénte anno a Sancto Ioseph Ecclésiae cathólicae proclamáto patróno a beáto Papa Pio nono. Francíscus planum fecit necessário Ecclésiae esse Custódem Sanctum Ioseph, quóniam Ecclésia continuátio est in história Córporis Christi, atque eádem ópera in Ecclésia matre Maríae matrem significári. Ioseph Ecclésiam custódiens, Púerum eiúsque Matrem tuéri pergit, et nos quoque Ecclésiam amántes, Púerum eiúsque Matrem amáre pérgimus. Post meditatiónem absolútam, Póntifex omnes fidéles, in Áula Páuli sexti adstántes, est cohortátus ut Sancti Ioseph se commítterent intercessióni idémque cum eis oratiónem dixit Maríae Vírginis Sponso dicátam.

(NOTÍTIAE BREVÍSSIMAE)

Per Lítteras apostólicas motu próprio datas decrévit Francíscus Papa ut Ecclesiárum locálium Ordinárii de seminariórum procuratióne, presbyterórum institutióne, catechismórum constitutióne atque áliis pártibus ágere possent, comprobatiónem Vaticánam non requiréntes, sed dumtáxat confirmatiónem. Ex his novis normis illud est quod seminárii condéndi facúltas a Sancta Sede ad dioecesánum Epíscopum ipsíus in dioecesi transfértur. Sicut in Litterárum apostolicárum motu próprio datárum exórdio definítur, est volúntas “e médio múnera salúbriter amovéndi”, ut in ecclesiáli província crebrae fiant deliberatiónes.

Haec háctenus, próxima hebdómada, Deo suffragánte, íterum ad vos.

 

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

19 febbraio 2022

“Il prete non è uno ‘scapolo’ ma un buon pastore dal cuore sempre aperto”. Sono le parole di Papa Francesco nell’inaugurazione del Simposio sul sacerdozio promosso dalla Congregazione dei Vescovi.

Con una riflessione sulla figura di San Giuseppe come patrono della Chiesa, il Papa ha concluso una serie di dodici catechesi sul padre adottivo di Gesù nelle udienze generali del mercoledì.

Con un motu proprio Papa Francesco ha trasferito ai vescovi competenze riservate finora solo alla Santa Sede.

Un cordiale bentrovati da Felipe Herrera-Espaliat a questa nuova edizione del notiziario in lingua latina.

SERVIZI

Non discorsi interminabili e teorie su ciò che dovrebbe essere la teologia del sacerdozio, ma quattro tipi di “vicinanze”: le ha presentate Papa Francesco nel suo intervento di apertura, in Aula Paolo VI, del Simposio “Per una teologia fondamentale del sacerdozio”, promosso dalla Congregazione dei Vescovi. Il servizio è di Rosario Tronnolone.

“Vicinanza” a Dio, al vescovo, tra i presbiteri e al popolo. Questi sono quattro atteggiamenti che possono aiutare in modo pratico, concreto e speranzoso ai presbiteri a ravvivare il dono e la fecondità che hanno promesso il giorno della loro ordinazione sacerdotale, soprattutto perché seguono lo stile di Dio, che fondamentalmente è uno stile di vicinanza”. L’ha detto il Pontefice durante un articolato discorso nel quale il Papa ha riportato concetti già espressi, specialmente nella Evangelii gaudium, la sua prima esortazione apostolica. Questa logica delle vicinanze, ha chiarito Francesco, consente al sacerdote di rompere ogni tentazione di chiusura, di autogiustificazione e di fare una vita ‘da scapolo’ perché invita a fare appello agli altri per trovare la via che conduce alla verità e alla vita.

Mercoledì scorso, nell'ultima catechesi dedicata a San Giuseppe, il Papa ha spiegato il titolo di "Patrono della Chiesa cattolica", e ha fatto un appello a custodirla come lo Sposo di Maria custodì Lei e Gesù. Sentiamo Olga Sakun.

La riflessione del Pontefice pronunciata durante la scorsa Udienza Generale ha concluso il ciclo di meditazioni sul padre adottivo di Gesù. Sono state delle catechesi complementari alla Lettera apostolica Patris corde, scritta dal Papa in occasione dei 150 anni dalla proclamazione di San Giuseppe quale Patrono della Chiesa Cattolica, da parte del Beato Pio IX. Francesco ha spiegato che San Giuseppe non può non essere il Custode della Chiesa, perché la Chiesa è il prolungamento del Corpo di Cristo nella storia, e nello stesso tempo nella maternità della Chiesa è adombrata la maternità di Maria. Giuseppe, continuando a proteggere la Chiesa, continua a proteggere il Bambino e sua madre, e anche noi amando la Chiesa continuiamo ad amare il Bambino e sua madre. Dopo della sua meditazione, il Papa ha invitato a tutti i fedeli presenti nell’Aula Paolo VI a affidarsi all’intercessione di San Giuseppe e ha pronunciato con loro una preghiera indirizzata allo Sposo della Vergine Maria.

NOTIZIE BREVI

Con un motu proprio Francesco ha stabilito che gli ordinari delle Chiese locali potranno intervenire in materia di gestione dei seminari, formazione sacerdotale, redazione di catechismi e in altri settori, non chiedendo l’approvazione vaticana ma una più semplice conferma. Una delle prime novità riguarda il trasferimento, dalla Santa Sede al vescovo diocesano, della facoltà di creare un seminario nel suo territorio. Lo scopo, come viene definito nell’introduzione al motu proprio, è quello di favorire un “sano decentramento” che renda più dinamica l'assunzione di decisioni in campo ecclesiale.

È tutto per questa edizione, alla prossima settimana se Dio vuole..

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19 febbraio 2022, 12:40