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Parolin: oggi si sacralizza di tutto, per i cristiani centro della fede resti l’altare

Il cardinale segretario di Stato ha presieduto ieri la Messa per la riapertura della Basilica minore di Oria, in provincia di Brindisi, dopo tre anni di restauri

Vatican News

La cupola, le navate, dettagli interni. La Basilica minore di Oria, bellezza architettonica tra le più rinomate del Salento, rinasce dalla polvere di un cantiere durato tre anni e in questo splendore recuperato si può scorgere il simbolo di una “relazione”, quella con Gesù, che “può rigenerarsi e rimanere vitale”. Il cardinale Pietro Parolin presiede l’inaugurazione post-restauri della chiesa intitolata all’Assunta, eretta nella località pugliese a metà del Settecento e chiusa dal 2019 per i lavori che l’hanno consolidata e rimessa a nuovo.

Il vescovo insegna con la sua testimonianza

All’omelia della Messa, il segretario di Stato ha portato il saluto di Papa Francesco ai fedeli e ha ricordato al vescovo di Oria Vincenzo Pisanello, ai presuli concelebranti e ai fedeli il ruolo che svolge una cattedrale. E “la chiesa - ha detto - nella quale si trova la cattedra del vescovo, il luogo nel quale viene offerto alla comunità l'insegnamento autorevole”, ma “sbaglieremmo se pensassimo che l'insegnamento del vescovo sia prima di tutto un elenco di regole”. Il suo insegnamento, ha affermato il cardinale Parolin, è “la testimonianza di un incontro e di un'esperienza di vita, prima che un sistema dottrinale”. E le mura dell’edificio sono “il segno che persone diverse, provenienti da luoghi ed esperienze diverse, diventano un unico popolo, unito dalla Parola della carità” e con il vescovo “centro dell’unità” della fede.

Il luogo della vera sacralità

Questa realtà tuttavia non sempre brilla nei comportamenti della gente, in larga parte attirata spesso da altre “liturgie”. “Ormai da tempo - ha osservato il segretario di Stato - la società contemporanea celebra molti riti in vari ambiti come nei centri commerciali che sembrano essere diventati i beni colonizzabili del nostro tempo. La domenica, prima della pandemia, gli stadi sono più frequentati delle chiese e sono diventati luoghi di rituali sacri, da osservare rigorosamente. Ma a ben vedere, ha concluso - il vero luogo che crea comunione per noi cristiani, è e deve rimanere sempre l'altare al quale si rinnova la gioia dell'incontro con Cristo che nessuna età e nessun acciacco della vita, man mano che progredisce l'età, può cancellare”.

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21 febbraio 2022, 10:19