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Cattolici cinesi in preghiera durante una Messa celebrata dal Papa a Santa Marta Cattolici cinesi in preghiera durante una Messa celebrata dal Papa a Santa Marta 

Nominato un nuovo vescovo in Cina nel quadro dell’Accordo Provvisorio

È Tommaso Chen Tianhao, che guiderà la diocesi di Qingdao. Il direttore della Sala Stampa della Santa Sede Matteo Bruni: “Altre si prevedono in futuro, diversi processi per le nomine episcopali sono in corso”

VATICAN NEWS

L’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sta portando i suoi frutti. Un nuovo vescovo, il terzo da quando l’accordo è stato stipulato nel settembre 2018, è stato nominato in comunione con il Successore di Pietro ed è stato ordinato. Lo conferma il direttore della Sala Stampa della Santa Sede, Matteo Bruni.

Circa la notizia della recente ordinazione episcopale a Qingdao (provincia di Shandong), Bruni ha detto: “Posso confermare che il Reverendo Tommaso CHEN Tianhao è il terzo vescovo nominato e ordinato nel quadro normativo dell’Accordo Provvisorio tra la Santa Sede e la Repubblica Popolare Cinese sulla nomina dei vescovi”.

“Posso aggiungere anche - ha affermato il direttore della Sala Stampa rispondendo alle domande dei giornalisti - che certamente in futuro si prevedono altre consacrazioni episcopali perché diversi processi per le nuove nomine episcopali sono in corso”.

Come si ricorderà, l’Accordo Provvisorio, rinnovato per altri due anni nelle scorse settimane, non riguarda direttamente le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Cina, né lo status giuridico della Chiesa cattolica cinese o i rapporti tra il clero e le autorità del Paese. L’Accordo Provvisorio riguarda esclusivamente il processo di nomina dei vescovi: una questione essenziale per la vita della Chiesa e per la comunione dei pastori della Chiesa cattolica cinese con il vescovo di Roma e con i vescovi del mondo.

L’obiettivo dell’Accordo Provvisorio è sempre stato genuinamente pastorale: il suo fine è di permettere ai fedeli cattolici di avere vescovi che siano in piena comunione con il Successore di Pietro e allo stesso tempo siano riconosciuti dalle autorità della Repubblica Popolare Cinese.

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24 novembre 2020, 19:19