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Onu. Sui diritti umani la Santa Sede invita ad una maggiore efficienza e trasparenza

Sono in corso a Ginevra le consultazioni informali in seno al processo di revisione del Trattato sullo stato dei diritti umani. Nell'intervento dell'Osservatore Permanente della Santa Sede, l'incoraggiamento ad una sempre maggiore “efficienza, trasparenza, efficacia e armonizzazione dei metodi di lavoro”

Roberta Barbi - Città del Vaticano

Migliorare i propri sforzi in direzione di una sempre maggiore “efficienza, trasparenza, efficacia e armonizzazione dei metodi di lavoro”. Così, l’arcivescovo Ivan Jurkovič, Osservatore Permanente della Santa Sede presso l’Onu di Ginevra, in una sua dichiarazione durante le consultazioni informali in seno al processo di revisione del Trattato sullo stato dei diritti umani anche alla luce delle misure adottate nel 2014 dall'Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 68/268.

Rafforzare

L’arcivescovo è impegnato in particolare sul fronte dell'esame di possibili misure per rafforzare ulteriormente il sostegno agli organi del trattato. Pertanto, la revisione non riguarda il "ruolo e funzionamento" degli organi del trattato sui diritti umani, di cui le particolari competenze di ciascuno devono essere pienamente rispettate.

Valorizzare

La Santa Sede suggerisce, inoltre, cautela negli sforzi per valorizzare il ruolo dei presidenti in quanto nota come non esista una base giuridica per un ruolo così accresciuto e contemporaneamente cautela riguardo al "rafforzamento delle "sinergie" tra i vari organismi per i diritti umani, in quanto la loro natura e la loro base giuridica sono molto diverse. La pratica recente, secondo la quale i Commenti Generali sono co-autore di due o più organi del trattato è anche una questione di preoccupazione, in particolare per quegli Stati che non hanno ratificato tutti i pertinenti trattati.

Il grazie della Santa Sede

A questo proposito si ricorda, infatti, come l'obbligo giuridico degli Stati sia molto diverso, poiché ciascuno di essi ha ratificato un numero diverso di trattati in materia di diritti umani. La Delegazione della Santa Sede, inoltre, ringrazia il Rappresentante permanente della Svizzera, signor Pascale Baeriswyl, e il Rappresentante permanente del Marocco, Omar Hilale, promotori dell’incontro tenutosi oggi. In conclusione, la Santa Sede, riconoscendo i suoi obblighi come Stato, riconosce il prezioso contributo di ciascuno degli organi del trattato sui diritti umani nell'assistere gli Stati contraenti ad adempiere ai loro obblighi in materia.

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28 agosto 2020, 17:56