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Trophime Bigot, Sebastiano curato da Irene, 1620 – 1634, Pinacoteca Vaticana ©Musei Vaticani Trophime Bigot, Sebastiano curato da Irene, 1620 – 1634, Pinacoteca Vaticana ©Musei Vaticani
L'arte che consola

Musei Vaticani. La Bellezza ci unisce #19

La Bellezza crea comunione, coinvolge nel medesimo sguardo popoli distanti, congiunge passato, presente e futuro. Papa Francesco lo ha ricordato in più di un’occasione: "i Musei Vaticani siano una casa viva dove percepire concretamente che lo sguardo della Chiesa non conosce preclusioni". L’universalità della Buona Notizia è stata sempre tradotta nel linguaggio dell’arte. Da queste premesse, in un momento storico drammatico, caratterizzato da incertezza e isolamento, nasce questa iniziativa realizzata insieme dai Musei Vaticani e Vatican News: i capolavori delle collezioni vaticane a commento dalle parole dei Papi

Trophime Bigot, Sebastiano curato da Irene, 1620 – 1634, Pinacoteca Vaticana ©Musei Vaticani

© Musei Vaticani
© Musei Vaticani

“Io devo dire una parola
anche ai nostri cari ammalati.
Lo sapete, Gesù ha detto:
mi nascondo dietro a loro;
quello che viene fatto a loro
vien fatto a me.
Quindi nelle loro persone
noi veneriamo il Signore stesso
e auguriamo che il Signore
sia loro vicino, li aiuti, e li sostenga.”


 (Giovanni Paolo I, Udienza Generale 13 settembre 1978)

#labellezzaciunisce
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a cura di Paolo Ondarza

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17 aprile 2020, 08:00