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Mese missionario straordinario ottobre 2019 Mese missionario straordinario ottobre 2019 

Dal Toso: la missione è una proposta di fede che Dio fa all’uomo

Si conclude il 31 ottobre il Mese Missionario straordinario, promosso da Papa Francesco “al fine di risvegliare maggiormente la consapevolezza della Missio ad gentes e di riprendere con nuovo slancio la trasformazione missionaria della vita e della pastorale”. Intervista al presidente delle Pontificie Opere Missionarie mons. Giampietro Dal Toso che fa un bilancio dell'evento missionario

Luca Collodi - Città del Vaticano

Un indirizzo confermato nel 1980 da Giovanni Paolo II il quale stabilì che “il mese di ottobre doveva essere considerato, in tutti i Paesi, come il mese della missione universale”, precisando che “la penultima domenica sia chiamata Giornata missionaria mondiale”. La novità di questo “ottobre straordinario” consiste nel fatto che Papa Francesco ha voluto celebrare il centenario della promulgazione della lettera apostolica ‘Maximum illud’, con la quale Benedetto XV volle dare nuovo slancio alla responsabilità missionaria di annunciare il Vangelo.

Maximum Illud

Francesco ha anche espresso la necessità di attualizzare la ‘Maximum illud’ per “superare la tentazione ricorrente che si nasconde dietro a ogni introversione ecclesiale, a ogni chiusura autoreferenziale nei propri confini sicuri, a ogni forma di pessimismo pastorale, ad ogni sterile nostalgia del passato, per aprirci invece alla novità gioiosa del Vangelo”.

Mese Missionario

“Il tema del Mese Missionario Straordinario Ottobre 2019 è “Battezzati ed inviati: la Chiesa di Cristo in missione nel mondo” quindi, spiega monsignor Giampietro Dal Toso, presidente delle Pontificie Opere Missionarie, Pom, a Radio Vaticana Italia, la missione intesa come proposta di fede che Dio fa all’uomo”. “Il Concilio sottolinea che Dio parla agli uomini come a degli amici perché vuole che l’uomo, che in ogni tempo e in ogni luogo ha sempre cercato Dio, possa conoscerlo direttamente e entrare in comunione con Lui”. “Parlare oggi di battezzati e inviati significa che ogni battezzato nel suo piccolo può essere missionario, può essere strumento della proposta che Dio vuole fare all’uomo, attraverso la sua testimonianza personale, attraverso la sua preghiera e anche attraverso la sua offerta.

Ascolta l'intervista a mons. Dal Toso

 

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29 ottobre 2019, 12:51