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Il cardinale Pietro Parolin alla presentazione del bilancio sociale e dell'attività sanitaria e scientifica 2018 del Bambino Gesù Il cardinale Pietro Parolin alla presentazione del bilancio sociale e dell'attività sanitaria e scientifica 2018 del Bambino Gesù

Parolin al “Bambino Gesù”: custodire sempre la vita

L’Ospedale Pediatrico della Santa Sede ha presentato i risultati dell’Attività Sanitaria e Scientifica e del Bilancio Sociale del 2018 alla presenza del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin: in aumento ricoveri, prestazioni ambulatoriali, trapianti e produzione scientifica

Eugenio Murrali – Roma

Si può fare del bene e farlo bene. Lo dimostrano i numeri dell’attività sanitaria e scientifica e del bilancio sociale 2018 dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù, presentato oggi a Roma, nella sede di San Paolo. L’incontro è stato aperto dalla presidente Mariella Enoc, cui è seguito l’intervento del Segretario di Stato Pietro Parolin.

L’intervento del Segretario di Stato

“I risultati ottenuti sono davanti agli occhi di tutti e mi congratulo per il loro conseguimento con tutti quelli che vi hanno contribuito”, così il Segretario di Stato Pietro Parolin. In occasione del 150.mo anniversario dell’Ospedale Bambino Gesù, il Papa scriveva in una lettera nella quale evidenziava che “chi si prende cura dei più piccoli sta dalla parte di Dio e vince la cultura dello scarto”. Il segretario di Stato Parolin ha ricordato le parole del Pontefice, commentando i risultati raggiunti dalla struttura della Santa Sede. Un bilancio eccellente che riguarda sia l’attività sanitaria, sia l’attività scientifica, sia il bilancio sociale, con i suoi progetti umanitari in 10 Paesi. Il cardinale Parolin ha invitato a non fermarsi: “E’ importante che questa tensione verso l’eccellenza non si affievolisca. Non bisogna mai dimenticare che il valore dei successi raggiunti si misura nella capacità di migliorare la qualità delle cure e dell’assistenza. I bambini, i ragazzi e le loro famiglie sono e devono rimanere il cuore di ogni attività, di ogni processo e di ogni iniziativa che si intraprende”.

Un pensiero per Vincent Lambert: custodire sempre la vita

Il Segretario di Stato ha poi invitato a superare “il pericolo delle divisioni e dei protagonismi”, esortando ognuno a svolgere il proprio ruolo “con consapevolezza e umiltà”. Ha fatto inoltre riferimento alla vicenda di Vincent Lambert ricordando che “dentro una solida e oculata gestione amministrativa è possibile promuovere investimenti”. “Penso – ha detto - all’impegno assunto per realizzare l’Istituto per i tumori e i trapianti o alla progettazione di un hospice pediatrico, quanto mai attuale in questi giorni, dopo la morte di Vincent Lambert, che ha risvegliato in noi il ricordo dei bambini Alfie Evans e Charlie Gard”. Quindi ha aggiunto: "Abbiamo il compito di affermare che esistono malattie inguaribili, ma non esistono malattie incurabili. Perché curare non significa solo guarire, ma anche accompagnare e custodire. Come ha dichiarato il Papa, intervenuto sulla dolorosa vicenda: 'Dio è l'unico padrone della vita dall'inizio alla fine naturale ed è nostro dovere custodirla sempre'".  

Sulla Siria preoccupazione umanitaria

Rispondendo a margine alla domanda di un giornalista sul tema della Siria e della lettera fatta recapitare dal Pontefice al presidente al - Assad, il Segretario di Stato ha ribadito quanto già detto ai microfoni di Vatican News, sottolineando che la preoccupazione della Santa Sede è eminentemente umanitaria.

L’attività clinica e scientifica

La presentazione è proseguita con gli interventi del direttore sanitario Massimiliano Raponi, del direttore scientifico Bruno Dallapiccola e del direttore generale Ruggero Parrotto, che hanno messo in luce i risultati dell’ospedale vaticano. Il “Bambino Gesù” ha infatti realizzato quasi due milioni di prestazioni ambulatoriali e 29mila ricoveri. Si è distinto inoltre nella trapiantistica – unico ospedale in Europa in grado di rispondere al bisogno di ogni tipologia di trapianto - con 324 interventi su organi, cellule e tessuti. Non sono da meno i risultati nella cura delle malattie rare, con 21 nuove malattie rare identificate e oltre 13mila pazienti affetti da patologie poco comuni seguiti. A questo impegno si aggiunge l’imponente lavoro di ricerca, che ha dato vita a 679 pubblicazioni, valutate con 2968 punti di Impact Factor Grezzo (IFG), il metodo per misurare il valore scientifico degli studi prodotti. Grazie a ciò, l’istituto si pone al terzo posto nella rete degli Istituti di Ricovero e Cura a carattere Scientifico (IRCCS) e al primo tra gli ospedali pediatrici italiani. 

Un ospedale accogliente

L’OPBG ha fornito alloggio a quasi 4.500 famiglie di pazienti ricoverati e 2.100 nuclei familiari sono stati seguiti dai servizi sociali. Sono 62 i pazienti “umanitari” accolti da 28 Paesi, segno di un Ospedale aperto, ospitale e solidale. Per festeggiare questi successi e il 150.mo anniversario, il prossimo 20 novembre sarà organizzata “Una serata di stelle per il Bambino Gesù”, nell’Aula Paolo VI, con l’obiettivo di raccogliere fondi per il nuovo Istituto dei tumori e trapianti.

 

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24 luglio 2019, 19:25